da L'Eco di Bergamo di oggi 3 Maggio 2009
Nove mesi dopo, nuove foto di JJ5
Valle Brembana - Immortalato con una camera a raggi infrarossi a 700 metri. Valle BrembanaNuovi scatti per JJ5, dopo quelli dello scorso agosto. L'orso bruno è stato fotografato una notte di inizio aprile (ma le immagini sono state rese pubbliche solo ora), in Valle Brembana - a circa settecento metri di quota - da una fotocamera a raggi infrarossi piazzata su un albero. «Non sono stati usati né flash né esche, l'animale non si è nemmeno accorto della presenza della camera, prova ne è il fatto che è rimasto in zona per alcune ore» tiene a precisare Claudio Locatelli, l'autore degli scatti pubblicati sul sito http://www.valbrembanaweb.com. Locatelli appena può lascia la pianura per i monti della Valle Brembana e condivide la passione per la montagna e la fotografia con Silvano Sonzogni, il primo a immortalare JJ5 con una fototrappola sulle montagne sopra Lenna. «Avevo piazzato la camera in un bosco al di fuori dei confini del Parco delle Orobie, per fotografare cervi e caprioli - racconta Locatelli -. L'ho lasciata sul posto una ventina di giorni e quando sono tornato a prenderla l'ho trovata danneggiata ma ancora funzionante. È stata una vera sorpresa scoprire che tra le 1.600 fotografie scattate, alcune delle quali ritraevano un cervo, un tasso e dei caprioli, c'erano anche un centinaio di foto dell'orso: un vero colpo di fortuna».
JJ5 è stato ripreso mentre scavava tra le radici di un albero, alla ricerca di tuberi o forse di qualche piccolo roditore. È rimasto nella zona tre ore; a un certo punto ha cominciato a nevicare, tanto che gli ultimi scatti ritraggono il plantigrado con il dorso imbiancato. Da quando il giovane orso bruno arrivato dal Trentino è incappato nella fototrappola sopra Lenna, un'ordinanza del Parco delle Orobie vieta di fotografare gli animali selvatici e di adescarli con del cibo. Per questo Locatelli ha piazzato la sua camera a fondovalle, al di fuori dei confini del Parco, «in un luogo talmente fuorimano che la posizione della camera l'ho memorizzata con il gps per essere sicuro di ritrovarla. Il mio obiettivo erano ungulati, volpi e faine, non certo l'orso. Ma quando ho avuto quelle foto tra le mani ho subito allertato la dottoressa Chiara Crotti, la giovane ricercatrice che sta mappando gli spostamenti di JJ5 per conto del Parco delle Orobie». Proprio all'ente del Parco Locatelli e Sonzogni - che con il sindaco di Lenna Mario Lazzaroni compongono un team di fotografi montani - offrono la loro collaborazione: «Le fototrappole a raggi infrarossi sono già utilizzate nel Parco Adamello Brenta per censire e monitorare la fauna selvatica - nota l'autore degli ultimi scatti -. Perché non farlo anche noi per seguire gli spostamenti di JJ5?». Toccherà al Parco delle Orobie, di concerto con la Provincia, stabilire se le fototrappole possano tornare utili per mettere a punto la mappatura delle zone a rischio di predazione cui l'ente sta lavorando da mesi.
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
mi prenderò dei fischi.
Ma io sono sempre dell'idea che per monitorare gli spostamenti serva il radiocollare, bisogna andare oltre alle emozioni.
Se invece si preferisce brancolare nel buio........
Ma io sono sempre dell'idea che per monitorare gli spostamenti serva il radiocollare, bisogna andare oltre alle emozioni.
Se invece si preferisce brancolare nel buio........
Re: Orso nelle Alpi Orobie
Credo siano due cose diverse per due scopi diversi...non credo che le fototrappole consentano o cerchino un monitoraggio reale dell'orso!
- bipbip
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
Che sorpresa Claudio! Sei nuovamente riuscito a fotografare JJ5...e che foto!!!!
E pure il misterioso soggetto è assai fotogenico.

E pure il misterioso soggetto è assai fotogenico.

Re: Orso nelle Alpi Orobie
Sono d'accordissimo!francy ha scritto:Credo siano due cose diverse per due scopi diversi...non credo che le fototrappole consentano o cerchino un monitoraggio reale dell'orso!
Però -come già esposto in altri miei interventi- sono anche assolutamente favorevole al monitoraggio in tempo reale dell'animale. E questo per la sua stessa permanenza nelle nostre valli!
Ho letto circa le azioni dissuasive nei confronti del "famigerato" (si fà per dire!) JJ3 (il fratello svizzero di POTA), con pochi risultati. Ma anche di medesime azioni che hanno ricondotto (in questo caso un'orsa di cui non ricordo il nome) l'animale a comportamente più "selvatici" e in definitiva meno pericolosi per sè stesso.
A proposito: http://www.orso.provincia.tn.it/novita/
Se è già stato linkato precedentemente me ne scuso...si tratta comunque di un "notiziario" mensile sulle avventure dei plantigradi trentini, compreso gli "sconfinatori"! Interessante notare -in queste pubblicazioni- che le malefatte di POTA! sono stati decisimente minimizzate

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Re: Orso nelle Alpi Orobie
Sono riuscita a guardare solo ora le fotografie........non avete idea del mio cuore!!!ho ancora le palpitazioni!!!sono corsa in casa e ho aperto velocemente il computer e....eccolo li!!!!!mi è mancato il respiro e quasi mi scendevano le lacrime!!!forse sono un pò esagerata ma è stata davvero un'emozione stupenda!!!!!!!grazie davvero per aver reso pubbliche le fotografie, secondo il mio parere è importante far vedere la bellezza (e laciatemelo dire...anche la tenerezza!) di questo animale!!!Chiara
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
Quoto al 100%, è questo il risultato più importante di queste foto, valgono più di mille parole.chiara.crotti ha scritto:secondo il mio parere è importante far vedere la bellezza (e lasciatemelo dire...anche la tenerezza!) di questo animale!!!Chiara

Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Re: Orso nelle Alpi Orobie
senza nulla togliere al lavoro di claudio e alle emozionanti immagini,francy ha scritto:Credo siano due cose diverse per due scopi diversi...non credo che le fototrappole consentano o cerchino un monitoraggio reale dell'orso!
le fototrappole servono a raccogliere dati oggettivi sulla presenza della specie, ma su questo non c'è alcun dubbio.
Non sono idonee per mappare o monitorare i movimenti.
Se si vuole dialogare con la gente ed educarla alla convivenza serve un monitoraggio live.
Re: Orso nelle Alpi Orobie
Premesso che anche attraverso un monitoraggio "live" applicando al nostro orso un radiocollare non riusciremmo mai a prevedere cosa e come agirà Pota nelle sue scorribande, nemmeno se gli applicassimo un trasmettitore gps e dotassimo ogni alpeggio, allevamento, pollaio o che dir si voglia di altrettanto sofisticato sistema potremmo garantire maggior sicurezza ai pastori (mancherebbe il tempo materiale per l'invio e la ricezione dell'allarme, la presdisposizione dei piani di "dissuasione" o difesa dall'attacco, ecc.), credo che la cosa migliore sia quella già sperimentata in passato, che richiede però tempi un po' più lunghi: come la verifica dei percorsi, se ci sono, abitudinari, la raccolta dati sull'alimentazione, non solo delle predazioni, ma anche attraverso l'analisi delle "fatte", dei "segni" (scorteciamento degli alberi, impronte, oltre, naturalmente, ad avvistamenti e segnalazioni che devono essere accuratamente vagliate e che possiedano i requisiti di autenticità.pluto ha scritto:senza nulla togliere al lavoro di claudio e alle emozionanti immagini, le fototrappole servono a raccogliere dati oggettivi sulla presenza della specie, ma su questo non c'è alcun dubbio. Non sono idonee per mappare o monitorare i movimenti. Se si vuole dialogare con la gente ed educarla alla convivenza serve un monitoraggio live.
Io continuo a rimuginare sul fatto asserito alcuni post addietro che, di tutte le predazioni (una settantina) relative al 2008 circa la metà siano riferibili o comunque afferenti allo stesso proprietario. Il fatto che le predazioni di Pota avvengano in pochi e circoscritti momenti, con un numero elevato di capi sbranati, e che, poi, misteriosamente, per settimane non si abbiano più notizie di "misfatti" mi lascia abbastanza perplesso...
