elio.biava ha scritto:la ditta che lavorava "visto che il Privato non crede più nel progetto..." "ha ritirato baracca e burattini ed ha lasciato il cantiere...
Ho letto che settimana scorsa si è dimesso un consigliere di maggioranza ... ora solo consigliere ma assessore al turismo ai tempi del programma di rilancio ...
elio.biava ha scritto: " visto che il Privato non crede più nel progetto..."
e che fine fa "la rivitalizzazione economica della città di San Pellegrino Terme e, più in generale, dell'intera Valle Brembana " premessa dei contributi regionali??
raptor ha scritto:Ho letto che settimana scorsa si è dimesso un consigliere di maggioranza ... ora solo consigliere ma assessore al turismo ai tempi del programma di rilancio ...
Non credo che sia stato un assessore ad avviare il tutto
San Pellegrino Terme – Studiosi da Francia, Germania, Norvegia, Finlandia ma anche dallo Sri Lanka, fino a San Pellegrino per studiare e farsi incantare dai colori e dalle architetture liberty di casinò e Grand Hotel, le due perle artistiche brembane. È successo nei giorni scorsi in occasione della visita alla cittadina termale di un gruppo di esperti d’arte. San Pellegrino, infatti, fa parte della rete internazionale di città liberty che in questi anni stanno celebrando il secolo di vita dell’«Art nouveau». Dopo aver partecipato a un convegno a Milano hanno risalito la Valle Brembana per ammirare di persona le bellezze del casinò, peraltro da poco restaurato e riportato agli antichi splendori. Durante la visita sono stati accompagnati dagli architetti Walter Milesi di Olmo al Brembo e Marco De Vecchi di Bergamo e dagli amministratori locali.
Nel quadro delle azioni del progetto «Art nouveau & ecology» (2010-2015), la «Rete art nouveau network» ha organizzato una serie di cinque laboratori storici con il sostegno del programma culturale della Commissione europea. Il terzo di questi laboratori si è svolto a Milano focalizzandosi sul tema della «Natura, creatività e produzione ai tempi del liberty». Alla rete europea del liberty, oltre a San Pellegrino, aderiscono, tra le altre città, anche Bruxelles, Ålesund (Norvegia), Aveiro (Portogallo), Barcellona (Spagna), Bad Nauheim (Germania), Helsinki (Finlandia), Lubiana (Slovenia), Nancy (Francia), Riga (Lettonia) e Terrassa (Spagna).
«La Regione Lombardia – spiegano i funzionari del Pirellone – ha promosso e sviluppato diversi interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio liberty presente sul proprio territorio, riconoscendone fino in fondo il valore e l’importanza. Tra i tanti interventi quello, significativo, che riguarda San Pellegrino, con il restauro del Casinò e del Grand Hotel, che sono tra le principali testimonianze lombarde». Al convegno milanese hanno partecipato un centinaio di studiosi, 25 dei quali hanno poi proseguito per la visita guidata a San Pellegrino. Nell’occasione è stato distribuito anche il nuovo volume illustrato sul casinò con le foto dopo i lavori di restauro (conclusi gli affreschi della scalinata centrale e del salone delle feste sono in corso i lavori per realizzare il nuovo teatro). Disponibile all’ufficio turistico, è stato scritto dallo storico Tarcisio Bottani di San Giovanni Bianco con il contributo del settore Cultura della Regione Lombardia. E sempre in queste settimane, a San Pellegrino, si sono conclusi anche alcuni interventi di restauro di angoli liberty su case private.
nico ha scritto:San Pellegrino Terme – Studiosi da Francia, Germania, Norvegia, Finlandia ma anche dallo Sri Lanka, fino a San Pellegrino per studiare e farsi incantare dai colori e dalle architetture liberty di casinò e Grand Hotel, le due perle artistiche brembane. È successo nei giorni scorsi in occasione della visita alla cittadina termale di un gruppo di esperti d’arte. San Pellegrino, infatti, fa parte della rete internazionale di città liberty che in questi anni stanno celebrando il secolo di vita dell’«Art nouveau». Dopo aver partecipato a un convegno a Milano hanno risalito la Valle Brembana per ammirare di persona le bellezze del casinò, peraltro da poco restaurato e riportato agli antichi splendori. Durante la visita sono stati accompagnati dagli architetti Walter Milesi di Olmo al Brembo e Marco De Vecchi di Bergamo e dagli amministratori locali. Nel quadro delle azioni del progetto «Art nouveau & ecology» (2010-2015), la «Rete art nouveau network» ha organizzato una serie di cinque laboratori storici con il sostegno del programma culturale della Commissione europea. Il terzo di questi laboratori si è svolto a Milano focalizzandosi sul tema della «Natura, creatività e produzione ai tempi del liberty». Alla rete europea del liberty, oltre a San Pellegrino, aderiscono, tra le altre città, anche Bruxelles, Ålesund (Norvegia), Aveiro (Portogallo), Barcellona (Spagna), Bad Nauheim (Germania), Helsinki (Finlandia), Lubiana (Slovenia), Nancy (Francia), Riga (Lettonia) e Terrassa (Spagna). «La Regione Lombardia – spiegano i funzionari del Pirellone – ha promosso e sviluppato diversi interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio liberty presente sul proprio territorio, riconoscendone fino in fondo il valore e l’importanza. Tra i tanti interventi quello, significativo, che riguarda San Pellegrino, con il restauro del Casinò e del Grand Hotel, che sono tra le principali testimonianze lombarde». Al convegno milanese hanno partecipato un centinaio di studiosi, 25 dei quali hanno poi proseguito per la visita guidata a San Pellegrino. Nell’occasione è stato distribuito anche il nuovo volume illustrato sul casinò con le foto dopo i lavori di restauro (conclusi gli affreschi della scalinata centrale e del salone delle feste sono in corso i lavori per realizzare il nuovo teatro). Disponibile all’ufficio turistico, è stato scritto dallo storico Tarcisio Bottani di San Giovanni Bianco con il contributo del settore Cultura della Regione Lombardia. E sempre in queste settimane, a San Pellegrino, si sono conclusi anche alcuni interventi di restauro di angoli liberty su case private.
La Valbrembana aspetta con ansia buone nuove sulle terme di San Pellegrino. A giorni è previsto un incontro tra Antonio Percassi e l’amministrazione comunale per capire quando, come e soprattutto dove il progetto può continuare. Parlare di ritardo è un eufemismo: secondo l’accordo di programma infatti la fine dei lavori era prevista ben due anni fa. Nonostante le grandi aspettative di abitanti e amministratori il gruppo Percassi ha deciso di muoversi in tutta calma. Addirittura scartando l’ipotesi iniziale di progetto commissionata all’archistar Dominque Perrault e affidandosi al giapponese Kengo Kuma: niente più “grandi blocchi di pietra, come detriti in un ghiacciaio”, più importanza alle terme in sè. Negli scorsi mesi l’operazione di recupero è stata confermata come da patto siglato tra Comune, Regione e Provincia, però in grave ritardo rispetto alla tabella di marcia. E anche rispetto alle dichiarazioni dello stesso Antonio Percassi, che in un’intervista dello scorso giugno ha annunciato la presentazione del progetto “entro il 31 luglio”.
La scadenza è stata rimandata a settembre, poi ai primi di novembre. Un po’ come è successo per il parco dello sport, presentato in pompa magna martedì in conferenza stampa a Palafrizzoni. La differenza è che per il progetto di San Pellegrino gli amministratori sono ancora in attesa. Nell’incontro fissato nei prossimi giorni si dovrebbe capire le modalità di intervento sono cambiate. Non è escluso che il gruppo Percassi possa rimescolare il mazzo e proporre un’altra soluzione.