Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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1franz
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da 1franz »

Nessuna news? quando dovrebbero iniziare i lavori? si è più mosso niente?
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pluto
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da pluto »

1franz ha scritto:Nessuna news? quando dovrebbero iniziare i lavori? si è più mosso niente?
boh....neanche le "sentinelle" del posto non dicono più niente a_34 a_11
blukolle
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da blukolle »

Si sta demolendo l'ex hotel Terme da parte di Despe spa, struttura del 1841.... altro pz di storia che san pellegrino ha perso....per il momento il provato demolisce e basta.....come villa beaux
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raptor
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da raptor »

blukolle ha scritto:Si sta demolendo l'ex hotel Terme da parte di Despe spa, struttura del 1841.... altro pz di storia che san pellegrino ha perso....per il momento il provato demolisce e basta.....come villa beaux
Decostrusione!! a_39 si dice, mi raccomando ... boh! passando è tutto blindato fino giù sul Viale ... manca solo il giro di filo spinato in alto poi possono mettere anche il cartello "OFF LIMITS" a_19 ... si intravede dai teli di copertura sull'edificio, che deve essere giù quasi tutto. a_11
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Grand Hotel di San Pellegrino, il Tar boccia la dépendance

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da L'Eco di Bergamo

Grand Hotel di San Pellegrino, il Tar boccia la dépendance

La dépendance nel parco del Grand Hotel di San Pellegrino non si farà. Il Tar di Brescia l'ha bloccata frenando così la realizzazione di un albergo nel giardino del Grand Hotel. Il ricorso era stato presentato nel marzo 2010 dal comitato per la tutela dei monumenti di San Pellegrino Terme, dalll'Associazione Amici di San Pellegrino, da Legambiente e Italia Nostra. L'obiettivo: bloccare la costruzione nel parco di un albergo a forma di cubo ricoperto di legno di dimensioni pari a 18 mila metri cubi, alto 21 metri e con una sala congressi seminterrata di 8.000 metri cubi. Vittorio Milesi, sindaco della cittadina termale minimizza: «La realizzazione di una dependance non è mai stata certa. Mai nessuno ha chiesto il permesso di costruire, ma unicamente la richiesta di autorizzazione paesistica, iter che rientrava esclusivamente nell'ambito del doveroso percorso di approfondimento della fattibilità dell'intervento. Con questa sentenza abbiamo fatto chiarezza su come possiamo costruire. In sostanza sono stati definiti in maggior dettaglio i criteri. La sentenza inoltre non blocca nulla, ma richiede maggiori motivazioni sul perché della realizzazione della dependance. Se ci sarà la necessità di realizzare la struttura, verrà nuovamente presentata la richiesta paesistica, anche perché per ora c'era solo un progetto di massima».
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San Pellegrino ci riprova «Lasciateci riaprire il casinò»

Messaggio da IW2LBR »

da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

San Pellegrino ci riprova «Lasciateci riaprire il casinò»

San Pellegrino Terme - «Di fatto il divieto penale ad aprire case da gioco è stato tacitamente abrogato dallo stesso legislatore che, negli ultimi anni, ha promosso varie forme di gioco d'azzardo. Nulla vieta, quindi, che si autorizzi la riapertura di nuovi casinò oltre ai quattro già in funzione». Questa la sostanza delle motivazioni, contenute in 24 pagine, che il Comune di San Pellegrino invierà oggi al ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, per sostenere ancora una volta la riapertura della propria casa da gioco, chiusa dal 1917. Già una decina d'anni fa – ma allora tramite l'Associazione nazionale incremento turistico (che riunisce le città già sedi di casinò) – il Comune inviò simile istanza supportata da uno studio legale. Non si ottenne nulla, ma oggi i tempi sembrano essere cambiati.

Tante, nei tempi anche recenti, le richieste personali del sindaco Vittorio Milesi ai vari ministri che, in ultima analisi, però, rimandavano il problema al legislatore. Ora il Comune è pronto ad andare fino in fondo, ricorrendo, in caso l'istanza fosse respinta, al Tar e al Consiglio di Stato.
Per farlo si è affidato all'avvocato Filippo Maria Grigis di Brescia, con famiglia originaria di Zogno, che ha prestato gratuitamente la sua opera. «I quattro casinò oggi aperti in Italia (Campione, Venezia, Sanremo e Saint Vincent, ndr) – spiega Grigis – sono tali in virtù di una legge che ha autorizzato il governo a derogare al divieto stabilito dal codice penale del 1930 (vennero aperti per sostenere il turismo di quelle località, allora in crisi, ndr). Finora le richieste di riapertura di altri casinò sono state sempre rigettate dal governo perché alla base mancava una legge autorizzativa. Ma ora il quadro è cambiato: di fatto è lo stesso legislatore che ha abrogato tacitamente il divieto, promuovendo, lui stesso, varie forme di gioco d'azzardo». In pratica, come confermato dalla Cassazione, non c'è più bisogno di una legge per togliere un divieto nella realtà non più esistente per volontà del legislatore. Basti pensare ai casinò online o alle case da gioco autorizzate e aperte in edifici reali (ma sempre con gioco sul web).

Che differenza c'è allora tra casinò online e case da gioco tradizionali? Poca.
Anzi, sostiene, l'avvocato Grigis, le case da gioco in ambiente reale, rispetto a quelle online, consentono certamente «un maggiore controllo, più rispetto dei principi di tutela dei consumatori, dell'ordine pubblico e di tutela dei minori».
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Mancano i soldi Il Grand Hotel torna in vendita

Messaggio da IW2LBR »

da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

Mancano i soldi Il Grand Hotel torna in vendita

Mancano i soldi per continuare nel recupero. Il Grand Hotel di San Pellegrino, chiuso da oltre 30 anni e oggi di proprietà di una società al 95% del Comune e al 5% della Provincia, a questo punto, tornerà in vendita. Entro febbraio dovrebbe essere pubblicato l'avviso o il bando per la manifestazione di interesse (il Comune intende ricavarci circa 5 milioni di euro). Catene alberghiere o grandi gruppi industriali i possibili acquirenti. Il suo recupero rientra nell'operazione di rilancio della cittadina termale avviata nel 2007 da Regione, Provincia, Comune e Gruppo Percassi, ma i costi altissimi finora hanno impedito il rilancio. Con tre milioni di euro sono state ripulite le facciata principale e le due laterali. A questo punto gli enti pubblici, come da accordi - dice il sindaco Vittorio Milesi - avrebbero dovuto trovare gli altri 18 milioni necessari per proseguire nel consolidamento. Soldi che non ci sono. L'ultimo intervento sarebbe stato del Gruppo Percassi, con altri 22 milioni. Ma prima toccava a noi. La riapertura della casa da gioco ci potrebbe consentire di trovare i soldi per il recupero. Diversamente conviene venderlo. Le possibilità di riapertura dello storico edificio liberty, quindi, si allontanano.

E il Comune rischia di dover spendere un sacco di soldi per tenerlo nel- la sua proprietà. Per legge, infatti, ha dovuto sciogliere la società partecipata "Grand Hotel" (il 95% è del Comune). Un atto obbligato da un decreto legislativo visto che la società ha chiuso gli ultimi tre bilanci in rosso (da quando le aste d'antiquariato non ci sono piu', la società non ha introiti). Ma la riacquisizione al Comune dell'ex albergo non sarebbe cosi' dolce: avrebbe, infatti, un costo, in tasse, di circa il 10% del valore, intorno ai 400- 500 mila euro. Che sommati ai 400 mila euro che il Comune deve ancora a Provincia e Regione per i lavori di restauro delle facciate, fanno un bel gruzzolo sul gobbone. Che, il Comune, naturalmente, preferirebbe non avere. La vendita, a questo punto, sembra la soluzione unica. L'edificio, quindi, tornerà di proprietà privata dopo oltre dieci anni dall'acquisto della Provincia, con l'allora presidente Valerio Bettoni. Il rischio è di trovarci con un immobile fermo, che non riusciamo a recuperare perchè non ci sono soldi pubblici - dice il sindaco Milesi - e in piu' un sacco di soldi da pagare in tasse per poterlo farlo di nuovo rientrare nel patrimonio del Comune. A questo punto è meglio tentare di cederlo. La formula resta ancora da decidere e di possibili acquirenti, data anche l'enormità dei costi per il suo recupero, pare non ve ne siano. Qualche gruppo straniero o qualche catena alberghiera interessata, comunque c'è, dicono ancora dal Comune. Ovvio che, in caso di bando pubblico, il rischio è che il nuovo proprietario lo lasci ancora fermo per anni, in attesa di riattivarlo in periodi migliori. Bisognerà percio' trovare la soluzione migliore. Ancora piu' lontana, peraltro, la questione della pendance che Comune e Gruppo Percassi ipotizzano di realizzare nel parco del Grand Hotel, proprio per rendere sostenibile da un punto di vista economico la gestione dello stesso albergo (dove si possono realizzare solo un centinaio di camere). La maggior parte degli hotel storici, di fatto, una volta recuperati, si appoggiano a Valore stimato in 5 milioni di euro. Bando forse entro la fine di febbraio.
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Sì alla riapertura del Casinò di San Pellegrino

Messaggio da IW2LBR »

da L'Eco di Bergamo

Sì alla riapertura del Casinò di San Pellegrino

Accordo trasversale in Consiglio provinciale (con la sola opposizione di Pd e Sinistra per Bergamo) che ha approvato la mozione presentata dalla Lista Bettoni-Udc per riaccendere le luci nell'antica struttura. In particolare, con il documento il parlamentino di via Tasso ha espresso «parere favorevole all'istituzione di una casa da gioco nel Comune di San Pellegrino, già sede di Casinò da 1907 al 1917» e invita il presidente Ettore Pirovano a trasmettere il documento ai presidenti romani e chiede «ai parlamentari bergamaschi di adoperarsi ulteriormente affinché il Parlamento approvi una legge che, regolamentando la ma- teria delle case da gioco, consenta la riapertura del Casinò di San Pellegrino». Il Consiglio ha caldeggiato la riapertura della struttura, considerata anche come un volano per l'economia e il turismo. Di parere opposto il Pd che vede nel casinò una calamita per la criminalità organizzata e un danno anche morale (è stata evidenziata la dipendenza dal gioco) per i cittadini. E, su questa linea, ha presentato un ordine del giorno – che sarà discusso nel corso della prossimo seduta – che, più in generale, prende posizione contro il gioco d'azzardo. «Valorizzare le strutture» Il capogruppo della lista Bettoni-Udc Vittorio Milesi – sinda- co di San Pellegrino – ha spiegato la necessità della riapertura. Rilevando anche l'impegno «della Lega rispetto a questa questione, in primis di Giacomo Stucchi e anche di Pirovano, che ha più volte sottolineato l'esigenza della riapertura che concorre allo sviluppo del territorio». Evidenziate le «tappe» della vita sia del Casinò sia del Grand Hotel, Milesi ha ribadito la necessità di una legge nazionale organica sulla materia. Anche il presidente dell'esecutivo ha ribadito la propria posizione favorevole rispetto alla riapertura, replicando anche alle ardell'usura e la grande criminalità organizzata delle mafie». Il Partito democratico e Sinistra per Bergamo hanno quindi visto nella volontà della riapertura del casinò una «pericolosa scorciatoia», ricordando anche i rischi causati dalla possibile dipendenza dai giochi d'azzardo. Presentando anche una proposta di ordine del giorno per sostenere la campagna «no slot» promossa da diversi amministratori italiani, e perché i Comuni abbiano la possibilità di esprimere pareri vincolanti sull'installazione dei giochi d'azzardo.
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elio.biava
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

Messaggio da elio.biava »

Momento propizio per la cittadina brembana: nelle vacanze natalizie non son rimasti fermi...

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DELIBERA

ACQUISTO DEL CENTRO TERMALE
1.Il Comune di San Pellegrino Terme si impegna irrevocabilmente ad acquistare, per il corrispettivo massimo di euro 16.000.000 (sedicimilioni) l"Azienta Termale, composta da:
a) l'immobile Centro Termale...
b)...gli impianti, le attrezzature...
c) le autorizzazioni, i permessi, le licenze ed i nulla-osta necessari all'esercizio del ristorante, del bar e dell'attività termale...
d) il diritto di ricevere da S.P. Resort la somministrazione dell'acqua termale "Fonte Vita"...
ecc...ecc...
(da albo pretorio online Comuni)
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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