Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornadello
Moderatori: MaCa, lucaserafini
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
La foto della croce mi ha fatto piacere perchè ricorda mio padre Offredi Giovanni caduto l'8 settembre 1945 dalle rocce sopra il "Canal de la Lascera" che si raggiunge scendendo dopo questo colletto. a quei tempi avevo sei anni.
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
Vi mando la descrizione della traversata che ho fatto anni fa assieme a mio fratello che mi ha descritto tutti i particolar ed i nomi dei vari posti attraversati e che conosce l'ambiente nei minimi particolari dalla forcella di Bura alla stalla di Casamea ( in dialetto locale: Chigamea): abbiamo visto anche il luogo dell'ingresso della Grotta che non dico per rispetto della vostra volontà a protezione della natura.
Traversata della Cornaleda
In Val Taleggio dalla Forcella di Bura alla baita di Casamea (“Chigamea”)
(Sconsigliato a inizio primavera per caduta sassi dai dirupi a causa del disgelo)
Una camminata che attraversa la zona montana ricca di canaloni e pareti rocciose della Cornaleda, sul versante ovest del monte Sornadello, sul cui fondovalle scorre il torrente Valbona, affluente di destra del torrente Enna. Questo percorso si snoda in vari saliscendi, sempre nell'ombra del bosco, dalla Forcella di Bura (m. 884) fino alla stretta dell'Orrido dei Serrati passando continuamente tra valloni, rocce sovrastanti a picco e in mezzo a boschi scoscesi che una volta venivano sfruttati per la produzione di carbone o per legname d'opera da mandare alle tornerie di Brembilla. L'ambiente è di una bellezza selvaggia che ci lascia attoniti; noi per ora ci fermeremo poco oltre la metà del percorso cioè al pascolo dove si trova l'antica baita di Casamea (m. 1010). Arrivando da Gerosa, appena superata la Forcella di Bura, si parcheggia la macchina in uno spazio a fianco della strada e si imbocca una carrareccia sulla destra con segnalazione per il monte Foldone.
Avanti una decina di metri si ignora la strada di sinistra, chiusa con catena, e si prosegue fino ad un altro bivio dove ora invece si prende la strada di sinistra in piano lasciando la destra che prosegue per il suddetto monte Foldone e per il Monte Sornadello. Si giunge in breve alla "stalla Roncall", ora ristrutturata ed abitabile, e si prende un sentierino (segnato con rari e ormai sbiaditi bolli rossi) che attraversa una zona detta "Garzada" in direzione della "Valle del Torno" (“Al del Turno”). Qui giunti, (30 minuti) si attraversa la valletta, si risale il sentiero mantenendosi a fianco della valle, poi, in vista della "stalla del Pio" (ormai abbandonata e circondata da erbacce e folto bosco) si ripassa dalla parte opposta e si prosegue in salita fino a raggiungere, dopo una decina di minuti, una cascatella che, scendendo dalle rocce sovrastanti, viene accompagnata da un piccolo condotto permettendoci di fare rifornimento d'acqua: è la sorgente dell'Acqua Cristallina.
Ritornati indietro per un centinaio di metri si prende un sentierino di destra che permette di attraversare la valletta e di passare al di sopra della stalla anzidetta.
Circa a 50 minuti dalla partenza si arriva ad un bivio dove si deve seguire il tracciato sopra (segnalato da un bollo rosso ormai sbiadito). Si continua in salita fino ad un colletto; (55 minuti) si inizia una lunga discesa a zig-zag lungo la "Ria Rata" fin giù nella "Valle di Segna" sotto le rocce dei "Castelli".
Si attraversa la "Foppa degli Agnelli" poi la "Foppa dei Munù" giungendo ad un roccione a colonna detto "Campanile della Galé" (1 ora e 25 minuti dalla partenza). Si prosegue sul sentiero finchè si giunge ad una stretta dove a sinistra è stata posta un croce con scritta a ricordo di Offredi Giovanni morto il giorno 8 settembre 1945 cadendo da un roccione su in alto al disopra del "Canale Lasciera" (1 ora e 30 minuti). Dopo una piccola sosta si prosegue e si raggiunge il suddetto canale passando al disotto della imponente "Corna di Gacc". Oltre si arriva in una zona ricca di una flora particolare, assente altrove, con foglie lanceolate chiamate in zona "Lingua di suocera".
Si prosegue lungamente quasi in piano finchè si giunge ad una salita nell'erba alta ed infine al colletto detto "Cornel Pigazz", poi oltre, ad un bivio, si ignora il sentiero che volge indietro a sinistra (conduce in fondo all'Orrido dei Serrati) e si va diritto fino a raggiungere prima una fontanella per abbeveratoio poi subito la "Baita di Casamea" posta in fondo ad un prato ancora in uso, dove si trovano delle capre al pascolo. Questa baita è sempre stata usata per l'alpeggio e molte persone, ora anziane, ricordano di averci passato delle lunghe estati a custodire le mandrie. Il fabbricato è formato da tre elementi costruiti successivamente l'uno appoggiato all'altro e, in cima al muro di quello più recente, vi si legge l'anno di costruzione: 1755.
Qui abbiamo la fortuna di udire lo strido e vedere l'aquila volteggiare sopra il Pizzo della Radice.
Salendo in cima al prato, appena nel bosco, a sinistra, riparte il sentiero che porta in "Foppabella".
Tempo di percorrenza per sola andata e con passo da turista, comprese alcune soste: ore 2,40 circa.
Per chi non è esperto della zona conviene per ora cercarsi un accompagnatore perché è possibile perdersi, sperando che in seguito la segnalazione venga migliorata.
Offredi Mario in collaborazione con: Offredi Giuseppe
Ultima escursione nell’anno 2004
Traversata della Cornaleda
In Val Taleggio dalla Forcella di Bura alla baita di Casamea (“Chigamea”)
(Sconsigliato a inizio primavera per caduta sassi dai dirupi a causa del disgelo)
Una camminata che attraversa la zona montana ricca di canaloni e pareti rocciose della Cornaleda, sul versante ovest del monte Sornadello, sul cui fondovalle scorre il torrente Valbona, affluente di destra del torrente Enna. Questo percorso si snoda in vari saliscendi, sempre nell'ombra del bosco, dalla Forcella di Bura (m. 884) fino alla stretta dell'Orrido dei Serrati passando continuamente tra valloni, rocce sovrastanti a picco e in mezzo a boschi scoscesi che una volta venivano sfruttati per la produzione di carbone o per legname d'opera da mandare alle tornerie di Brembilla. L'ambiente è di una bellezza selvaggia che ci lascia attoniti; noi per ora ci fermeremo poco oltre la metà del percorso cioè al pascolo dove si trova l'antica baita di Casamea (m. 1010). Arrivando da Gerosa, appena superata la Forcella di Bura, si parcheggia la macchina in uno spazio a fianco della strada e si imbocca una carrareccia sulla destra con segnalazione per il monte Foldone.
Avanti una decina di metri si ignora la strada di sinistra, chiusa con catena, e si prosegue fino ad un altro bivio dove ora invece si prende la strada di sinistra in piano lasciando la destra che prosegue per il suddetto monte Foldone e per il Monte Sornadello. Si giunge in breve alla "stalla Roncall", ora ristrutturata ed abitabile, e si prende un sentierino (segnato con rari e ormai sbiaditi bolli rossi) che attraversa una zona detta "Garzada" in direzione della "Valle del Torno" (“Al del Turno”). Qui giunti, (30 minuti) si attraversa la valletta, si risale il sentiero mantenendosi a fianco della valle, poi, in vista della "stalla del Pio" (ormai abbandonata e circondata da erbacce e folto bosco) si ripassa dalla parte opposta e si prosegue in salita fino a raggiungere, dopo una decina di minuti, una cascatella che, scendendo dalle rocce sovrastanti, viene accompagnata da un piccolo condotto permettendoci di fare rifornimento d'acqua: è la sorgente dell'Acqua Cristallina.
Ritornati indietro per un centinaio di metri si prende un sentierino di destra che permette di attraversare la valletta e di passare al di sopra della stalla anzidetta.
Circa a 50 minuti dalla partenza si arriva ad un bivio dove si deve seguire il tracciato sopra (segnalato da un bollo rosso ormai sbiadito). Si continua in salita fino ad un colletto; (55 minuti) si inizia una lunga discesa a zig-zag lungo la "Ria Rata" fin giù nella "Valle di Segna" sotto le rocce dei "Castelli".
Si attraversa la "Foppa degli Agnelli" poi la "Foppa dei Munù" giungendo ad un roccione a colonna detto "Campanile della Galé" (1 ora e 25 minuti dalla partenza). Si prosegue sul sentiero finchè si giunge ad una stretta dove a sinistra è stata posta un croce con scritta a ricordo di Offredi Giovanni morto il giorno 8 settembre 1945 cadendo da un roccione su in alto al disopra del "Canale Lasciera" (1 ora e 30 minuti). Dopo una piccola sosta si prosegue e si raggiunge il suddetto canale passando al disotto della imponente "Corna di Gacc". Oltre si arriva in una zona ricca di una flora particolare, assente altrove, con foglie lanceolate chiamate in zona "Lingua di suocera".
Si prosegue lungamente quasi in piano finchè si giunge ad una salita nell'erba alta ed infine al colletto detto "Cornel Pigazz", poi oltre, ad un bivio, si ignora il sentiero che volge indietro a sinistra (conduce in fondo all'Orrido dei Serrati) e si va diritto fino a raggiungere prima una fontanella per abbeveratoio poi subito la "Baita di Casamea" posta in fondo ad un prato ancora in uso, dove si trovano delle capre al pascolo. Questa baita è sempre stata usata per l'alpeggio e molte persone, ora anziane, ricordano di averci passato delle lunghe estati a custodire le mandrie. Il fabbricato è formato da tre elementi costruiti successivamente l'uno appoggiato all'altro e, in cima al muro di quello più recente, vi si legge l'anno di costruzione: 1755.
Qui abbiamo la fortuna di udire lo strido e vedere l'aquila volteggiare sopra il Pizzo della Radice.
Salendo in cima al prato, appena nel bosco, a sinistra, riparte il sentiero che porta in "Foppabella".
Tempo di percorrenza per sola andata e con passo da turista, comprese alcune soste: ore 2,40 circa.
Per chi non è esperto della zona conviene per ora cercarsi un accompagnatore perché è possibile perdersi, sperando che in seguito la segnalazione venga migliorata.
Offredi Mario in collaborazione con: Offredi Giuseppe
Ultima escursione nell’anno 2004
- andrea.brembilla
- Messaggi: 5344
- Iscritto il: giovedì 17 marzo 2005, 10:50
- Località: Laxolo di Val Brembilla (BG) - 570 m s.l.m.
- Contatta:
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
Benvenuto a marioff sul forum della Valle Brembana...
Interessantissima anche la descrizione dell'itinerario: la toponomastica locale è ricca di termini che, se non ricordati, sono presto scomparsi; il tuo contributo farà sì che, ancora per un periodo più o meno lungo, quei nomi non vengano perduti..in attesa di tempi migliori in cui magari quelle zone saranno maggiormente considerate o riscoperte (anche a livello turistico).
Grazie ancora, i tuoi interventi sono la gratificazione maggiore per i nostri itinerari

Questo messaggio mi ha particolarmente commosso, e credo abbia fatto lo stesso effetto anche agli altri componenti della "spedizione"; il motivo è presto detto: passando nei pressi della croce in questione, abbiamo appunto pensato che convenisse fotografarla e metterla sul forum, che magari avrebbe fatto piacere a qualche parente o amico della persona scomparsa. Questo è avvenuto, e siamo veramente contenti così di onorare la memoria di tuo papà, che non abbiamo conosciuto ma che, come tutti i morti, vive sempre nei pensieri di chi lo ricorda e di chi, magari passando in un sentiero fuori mano, si imbatte in queste croci e, un pò commosso, si chiede chi fosse il malcapitato e quale fosse la sua storia.marioff ha scritto:La foto della croce mi ha fatto piacere perchè ricorda mio padre Offredi Giovanni caduto l'8 settembre 1945 dalle rocce sopra il "Canal de la Lascera" che si raggiunge scendendo dopo questo colletto. a quei tempi avevo sei anni.
Interessantissima anche la descrizione dell'itinerario: la toponomastica locale è ricca di termini che, se non ricordati, sono presto scomparsi; il tuo contributo farà sì che, ancora per un periodo più o meno lungo, quei nomi non vengano perduti..in attesa di tempi migliori in cui magari quelle zone saranno maggiormente considerate o riscoperte (anche a livello turistico).
Grazie ancora, i tuoi interventi sono la gratificazione maggiore per i nostri itinerari


Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
cai.vallebrembana.org
cai.vallebrembana.org
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
Fantastico,bravi!!



Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
vi ringrazio anch'io per la foto in quanto io sono il nipote di offredi giovanni, mi sono sempre ripromesso di andare a visitare quel luogo e ora che vedo la foto me lo riprometto ancora una volta.ora ragione di pensare di esserci passato una notte con un mio amico ,andavamo a bivaccare nel bosco per vedere i camosci all'alba, ma non la vidi.
colgo l'occasione di dare il benvenuto a mio zio mario.



la verita é la fuori
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
A qualcuno puo' interessare il Corso di Speleologia Brembana in programma a Zogno il mese di Marzo
organizzato dal Comune di Zogno e il Gruppo Speleologico Grotte delle Meraviglie..
http://www.valbrembanaweb.com/valbremba ... embana.pdf
organizzato dal Comune di Zogno e il Gruppo Speleologico Grotte delle Meraviglie..

http://www.valbrembanaweb.com/valbremba ... embana.pdf
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
ho goduto del bellissimo percorso davvero fascinoso, salito anche al roccolo in cresta della Collina, ma dopo 200 metri in piano a nord di CASAMEA solo roccette e bosco faticoso. grazie dello spunto di gita
- Rugetor
- Messaggi: 7660
- Iscritto il: giovedì 31 luglio 2008, 17:07
- Località: Poscante - Zogno (BG) m. 470 s.l.m.
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
Leggo sul L'Eco di Bergamo di oggi:andrea.brembilla ha scritto:
Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornadello
Sono in programma visite guidate alla "Grotta della Clave" da oggi al 15 agosto con partenza dalle ore 10 alle 15 dalla pizzeria "Al Palazz Dol Miro" per informazioni contattate 0345.47044


Moderatore Forum
Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere - (Bertolt Brecht)
Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere - (Bertolt Brecht)
- mirolo
- Messaggi: 77
- Iscritto il: mercoledì 30 agosto 2006, 16:24
- Località: brembilla-taleggio-Sombreno (NEW)
- Contatta:
Re: Orobie selvagge: alla scoperta degli anfratti del Sornad
Vi segnalo che dal 1 AGOSTO 2012 al 5 AGOSTO 2012 è ancora possibile partecipare a passeggiate con visita all GROTTA DELLE CLAVE in compagnia di alcuni degli speleologi che l'hanno scoperta. Per una migliore gestione logistica è consigliato prenotare la propria presenza allo 0345/47044 (Pizzeria Palazz dol Miro di Peghera). Appuntamento tutte le mattine dei giorni indicati alle 9.00 davanti alla pizzeria di Peghera, in centro, di fianco alla porta Ecomuseale.
Miro



"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio" A. Einstein