L’immagine del Menna innevato al tramonto è sempre intrigante. I paesaggi fanno parte del patrimonio della comunità. Nel caso specifico la dorsale sud ovest del Valbona Menna prima del gigantesco incendio del gennaio 2002 era punteggiata di abeti rossi e composizioni nane di piante rupestri, salici, unipribus ecc. che erano l’alimentazione e il rifugio di molte specie di fauna alpina.
Gennaio 2009 Inquadratura meno panoramica e luce diversa neve sulle piante, quindi abeti vivi poco contrastati. Con attenzione di possono fare confronti e contare le piante vive e bruciate. Con sopraluogo estivo si riesce a capire quale germogliazione naturale a distanza di 8 anni e quale danno ambientale ha comportato l’incendio del 2002.
Gli abeti rossi erano cresciuti negli ultimi 40 anni con la diminuzione del carico di bestiame domestico sugli alpeggi di fatto semi abbandonati, la maggior parte delle baite e pozze della zona sono in declino, eccezione Cassinetto, Pal di Menna, Casera Ortighera. La zona recintata attorno al ripetitore passivo del Valbona testimonia come crescano piante per il solo fatto di non poter entrare pecore e camosci. Questa inquadratura (parziale del fotopiano provinciale del settembre 1999) con aggiunta dei toponimi, permette di vedere le singole piante nel pascolo.
E’ stato realizzato un ingrandimento in scala 2500 del fotopiaro relativo alla zona alta dell’incendio e un confronto successivo con sopraluogo, si possono contare 3800 abeti oltre i 20 anni che sono bruciati. E’ stato proposto la ripiantumazione ai cacciatori che frequentano la zona e sono disponibili per la parte lavorativa, il progetto è in corso sia sul lato finanziario che autorizzativo.
L’incendio del gennaio 2002 durò 11 giorni con intervento di decine di squadre di volontari, tanti elicotteri, 2 aerei canadair che prelevavano l’acqua dal lago d’Iseo, forestali e protezione civile. Il problema nasce da contrapposizioni tra pastori e scarsa mediazione e scoordinamento nei bandi di assegnazioni di alpeggi dismessi che vengono rilevati per i contributi.
Per tornare alle nostre fotografie e ai soggiorni in quota, accetto prenotazioni per fermarsi al Moss, (massimo 5 posti al caldo) ad aspettare il momento magico e ribeccare le lingue del tramonto sulla neve ventata. Ovviamente bisogna fare la corsa al Valbona e preparare battuta la pista.
Nelle pause si può tracciare un anello di fondo sul pianoro del Moss, due paia di sci e scarpe sono in baita per i volontari. Chi preferisce sbinocolare ci sono 4 speroni a quota 1500 – 1570 a 5 – 10 minuti dalla baita per le diverse luci della giornata dove sicuramente si vedono cervi e camosci.
ciao a tutto il forum..