Complimenti, bella uscita!
Io ci ho pensato su un po' alla base di Cambrembo prima di salire a buttare le corde dall'alto, ma alla fine è stata la decisione giusta... Dobbiamo ancora capire come mettere le viti sul verticale senza metterci 10 minuti tutte le volte!
Provando in TR, ho notato che 1- è difficile trovare un punto dove piazzare la vite quando c'è ghiaccio poco compatto, come sul tratto verticale iniziale, 2- avvitando non usciva la classica carota, ma uno sbriciolio di ghiaccio con pochissima resistenza all'avvitamento
Ho letto che consigliano di pulire bene la zona dove viene inserita la vite. Voi come fate? Picconate via tutte le formazioni di ghiaccio sporgenti fino ad arrivare a qualcosa di più compatto?
La cascata della rana
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Re: La cascata della rana
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Re: La cascata della rana
Non sono un esperto.M.Serafini ha scritto:Complimenti, bella uscita! Io ci ho pensato su un po' alla base di Cambrembo prima di salire a buttare le corde dall'alto, ma alla fine è stata la decisione giusta... Dobbiamo ancora capire come mettere le viti sul verticale senza metterci 10 minuti tutte le volte! Provando in TR, ho notato che 1- è difficile trovare un punto dove piazzare la vite quando c'è ghiaccio poco compatto, come sul tratto verticale iniziale, 2- avvitando non usciva la classica carota, ma uno sbriciolio di ghiaccio con pochissima resistenza all'avvitamento Ho letto che consigliano di pulire bene la zona dove viene inserita la vite. Voi come fate? Picconate via tutte le formazioni di ghiaccio sporgenti fino ad arrivare a qualcosa di più compatto?
Quello che so l'ho imparato osservando dove e come piazza le viti una GA con cui ho fatto le prime cascate di ghiaccio e, secondo me, fare qualche uscita con un GA è un buon investimento se si parla di ghiaccio.
Detto questo io cerco sempre di piazzare le viti dove il ghiaccio è il più possibile privo di aria e frutto di un processo di scorrimento dell'acqua o di gocciolamento omogeneo. In particolare cerco sempre di piazzarle alla base delle colonne e mai in alto, lontano dalle convessità e se la parte superficiale del ghiaccio non mi piace e devo proteggere la spicozzo via. Se non fa una "carota" tendo a pensare che la vite non abbia tenuta. P
E comunque come ha visto anche Paolo chiodare è ancora una procedura lunga e scomoda per me.
Quindi alla fine tendo a chiodare quando vedo una buona occasione di chiodatura "sicura" piuttosto che per proteggere appositamente un passo particolare, magari in posizione scomoda, come fare in roccia. Alla fine tendo a credere che sia più importante conservare la forza per piantare bene e saldamente le picche piuttosto che fermarsi troppo spesso a proteggere.
- lucaserafini
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Re: La cascata della rana
Comunque la cosa migliore sulle cascate è non volare... sarà anche lapalissiano ma rende bene l'idea.
Certo c'è anche la strategia dell'overshooting (tanto cara agli yankees), cioè mettere così tante viti in sequenza da fare affidamento nell'effetto "collective sequence",
cioè se la prima si strappa la seconda verrà sollecitata un pò di meno, e se si strappa anche la seconda si passa alla terza e così via... devo dire che l'unico incidente serio
che ho avuto in vita mia su una cascata (che mi ha poi tenuto lontano dal ghiaccio di fusione per un paio di decenni, cioè fino all'anno scorso) non è stato mortale propro grazie al collective sequence effect.
Certo c'è anche la strategia dell'overshooting (tanto cara agli yankees), cioè mettere così tante viti in sequenza da fare affidamento nell'effetto "collective sequence",
cioè se la prima si strappa la seconda verrà sollecitata un pò di meno, e se si strappa anche la seconda si passa alla terza e così via... devo dire che l'unico incidente serio
che ho avuto in vita mia su una cascata (che mi ha poi tenuto lontano dal ghiaccio di fusione per un paio di decenni, cioè fino all'anno scorso) non è stato mortale propro grazie al collective sequence effect.

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Re: La cascata della rana
Bravissimi e che belle queste cascate!!!





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