Ultime notizie sul servizio postale. Dalla lettura deL'Eco di Bergamo di sabato 14 Aprile apprendiamo che per la prossima estate sono state programmate ulteriori riduzioni dell'apertura degli Uffici Postali in Valle Brembana e precisamente:
- CAMERATA CORNELLO apertura a gi orni alterni dal 18 giugno al 15 settembre;
- OLTRE IL COLLE apertura a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre;
- PIAZZATORRE apertura a giorni alterni dal 18 giugno al 30 giugno;
- UBIALE CLANEZZO apertura a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre;
- SAN PELLEGRINO T. soppressione del turno pomeridiano dal 16 luglio al 7 settembre.
Nella seduta dell'Assemblea della Comunità Montana del 13 aprile siamo stati messi a conoscenza delle innumerevoli iniziative assunte dal Presidente della Comunità Montana e dal Presidente Regionale dell'Uncem sull'argomento e dei brillanti risultati conseguiti e cioè il consolidamento del dimezzamento del servizio nei Comuni di Averara, Mezzoldo, Ornica, Valtorta, Foppolo, Valleve, Carona, Isola di Fondra, Moio de' Calvi, Valnegra, Vedeseta, Peghera, Bracca, Gerosa, Botta di Sedrina.
Non preoccupiamoci quindi del problema e attendiamo fiduciosi.... di conoscere a quali Uffici e Comuni toccherà la prossima volta!
giovmarko ha scritto:- CAMERATA CORNELLO apertura a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre;
- OLTRE IL COLLE apertura a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre;
- PIAZZATORRE apertura a giorni alterni dal 18 giugno al 30 giugno;
- UBIALE CLANEZZO apertura a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre;
- SAN PELLEGRINO T. soppressione del turno pomeridiano dal 16 luglio al 7 settembre.
Escludendo Ubiale sono tutti comuni a vocazione turistica, Camerata patria dei Tasso promotori del servizio postale in europa!! San Pellegrino, megaprogetti di rilancio turistico!!
Un applauso ai ministeri delle pptt e del turismo, coi pochi spiccioli risparmiati risaneremo il mega debito pubblico, o potremo investirli in qualche inutile convegno sulla promozione del turismo.
Tratto dal L'Eco di Bergamo di Domenica 22 Aprile 2007
Piccoli Comuni: No alle chiusure estive delle Poste
I piccoli Comuni alzano la voce sugli orari ridotti negli Uffici postali. Gli amministratori, ma anche i cittadini che ora scendono in campo con un comitato contro la chiusura estiva a giorni alterni degli uffici postali. La decisione delle Poste, che coinvolgerà 34 paesi della provincia e 4 uffici di Bergamo, prenderà il via a partire dal 18 giugno.
L'obiettivo del comitato di protesta, che vorrebbe coinvolgere tutti i paesi interessati al provvedimento, è quello di far tornare Poste Italiane sui suoi passi. Cercare quindi di far nascere una mobilitazione «dal basso», che si aggiunga all'interrogazione che è stata presentata al ministro delle Comunicazioni dal sindaco di Oltre il Colle , il senatore Valerio Carrara.
Il tema è stato oggetto di un incontro che si è tenuto ieri a Oltre il Colle, promosso dal consigliere comunale di minoranza Paolo Maurizio. Infatti, anche le Poste di questo paese sono coinvolte e saranno chiuse a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre.
«Il nostro obiettivo – ha detto Maurizio – deve essere quello di mantenere aperte le Poste perché è un servizio pubblico di basilare importanza. È fondamentale che l'iniziativa coinvolga tutti i Comuni interessati e che si crei un unico blocco per la salvaguardia degli sportelli».
La proposta è quella di organizzare, partendo da Oltre il Colle, una raccolta firme che venga estesa anche agli altri paesi, in modo da creare una posizione unitaria contro la decisione delle Poste. «Ipotizziamo un incontro tra tutte le istituzioni – ha proseguito Maurizio – che coinvolga i Comuni, i parlamentari bergamaschi e la Provincia per studiare cosa attuare».
Interrogazione a risposta scritta 4-00323 presentata da ON. GIACOMO STUCCHI martedì 27 giugno 2006 nella seduta n.014
STUCCHI. - Al Ministro delle comunicazioni.
- Per sapere - premesso che: la «Comunità Montana Valle Brembana» segnala il disagio provocato dalla chiusura a giorni alterni degli uffici postali di molti comuni della stessa, nonché dal perdurare per più giorni della mancata distribuzione della corrispondenza; la chiusura degli uffici è causa, specialmente nei piccoli comuni, di forte disagio nei residenti, specialmente in quelli anziani, per i quali la posta funge da sportello bancario, oltre che per la riscossione della pensione.
Inoltre, gli uffici postali di, comuni ubicati in aree montane particolarmente disagiate rappresentano un'insostituibile risorsa di comunicazione per le necessità non solamente del cittadino ma anche delle aziende; la mancata consegna della posta può arrecare un grave danno al cittadino, trattandosi a volte di notifiche di atti o telegrammi; la riduzione dell'orario di apertura del servizio postale durante il periodo estivo nei centri montani, che sono in gran parte mete turistiche, non favorisce, ma penalizza, lo sviluppo economico locale; a fronte di ripetute segnalazioni dei disagi effettuate dal «Presidente della Comunità Montana della Valle Brembana» il 1o giugno 2006, la direttrice della filiale di Bergamo di Poste italiane ha inviato una lettera a tutti i Comuni della Valle in cui veniva garantita l'apertura degli uffici, grazie ad una razionalizzazione degli orari, nonché la puntuale consegna della corrispondenza; nulla è cambiato, ma i disagi sembrano persistere ed aumentare, visto l'approssimarsi della stagione estiva, il Presidente della Comunità montana della Valle Brembana ha effettuato un sopralluogo scrupoloso su 38 comuni della Valle, riscontrando in 22 ritardi nelle consegne (quotidiani che portano la data di giorni passati), mancati recapiti, lunghe code presso gli sportelli, giorni di totale black out;già nella passata legislatura l'interrogate aveva segnalato, senza ricevere risposta, le difficoltà di cui sopra con atto n. 4-16027 -:
quali iniziative intenda adottare affinché si salvaguardi il mantenimento e l'efficiente funzionamento degli uffici postali nelle aree montane della Valle Brembana;
quali misure intenda adottare affinché il Gruppo Poste Italiane non discrimini i piccoli comuni, seppur popolosi, a favore della sola logica economica e non sociale, come invece attiene all'etica di un'azienda che svolge un servizio indispensabili. (4-00323).
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Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 2 luglio 2007 nell'allegato B della seduta n. 181 All'Interrogazione 4-00323 presentata da ON. GIACOMO STUCCHI
Risposta. - Al riguardo si fa presente che per quanto concernente la specifica situazione del bacino territoriale della Valle Brembana la società Poste Italiane - interessata al riguardo - ha comunicato di aver attuato, a partire dal 14 giugno 2006, una riorganizzazione degli orari di apertura di 18 dei 38 uffici presenti nella suddetta zona.
Tale rimodulazione degli orari ha coinvolto 7 uffici per il solo periodo estivo, mentre per i rimanenti 11 uffici la modifica dell'orario di apertura ha carattere permanente essendo legata al superamento della figura dell'operatore polivalente che, come è noto, svolgeva nell'arco della giornata lavorativa sia mansioni di sportelleria, sia di recapito ed al passaggio ad un part time verticale, con apertura a giorni alterni con orario 8.30/14.00, degli uffici interessati. La razionalizzazione suddetta ha necessariamente comportato - stando a quanto precisato dalla società Poste Italiane - l'accorpamento del servizio di recapito in uffici di maggiori dimensioni (Uffici di recapito) determinando un miglioramento della qualità del servizio erogato che, tuttavia, nel periodo iniziale, ha fatto registrare momentanei rallentamenti nei tempi di consegna del corriere. Nel periodo maggio/luglio 2006, ha concluso Poste Italiane, qualche ulteriore disagio è stato procurato dall'avvicendamento non sempre immediato del personale assunto con contratto a tempo determinato oltre che dall'adesione dei lavoratori ad una iniziativa promossa dal sindacato locale per l'interruzione delle prestazioni aggiuntive; la situazione è tuttavia tornata alla normalità in tempi brevi, secondo quanto assicurato dalla medesima società.
Dal canto suo il Ministero ritiene opportuno rammentare che le strategie organizzativo-gestionali della società Poste Italiane spettano agli organi statutari della società medesima, la quale individua il tipo ed il numero delle risorse ritenuti necessari a garantire il rispetto degli obblighi connessi alla fornitura del servizio universale: dislocazione degli uffici, numero degli sportelli, modalità tecniche considerate idonee a soddisfare la richiesta di servizi da parte dell'utenza. Il Ministero delle comunicazioni è legato alla società Poste Italiane da un contratto di programma che assicura al Ministero stesso - quale Autorità di regolamentazione del settore postale - una potestà di vigilanza per verificare il corretto espletamento del servizio universale, ma non consente al Governo di intervenire nella gestione dell'azienda.
Il Ministero, sulla base di quanto indicato dalla società, ha sottolineato che il contenimento dei costi, pur costituendo uno strumento fondamentale per la riduzione dell'onere del servizio postale universale sostenuto da Poste Italiane spa non esclude la necessità che il Ministero delle comunicazioni sia messo al corrente preventivamente dei piani e dei criteri generali relativi alla razionalizzazione degli orari di apertura e/o alla chiusura degli uffici postali, su tutto il territorio nazionale. In tale prospettiva, tenuto conto che le iniziative di razionalizzazione degli uffici postali non possono essere demandate alla esclusiva ed incondizionata iniziativa di Poste italiane spa, è intendimento del Ministero prevedere, non solo nel nuovo contratto di programma attualmente in corso di definizione ma anche in provvedimenti ad hoc, impegni più stringenti per la società Poste Italiane in termini di qualità, utilizzando indicatori oltre che per i tempi di recapito della corrispondenza, anche per la diffusione e l'accessibilità degli uffici postali sul territorio nazionale, al infine di implementare l'efficienza del servizio postale universale senza intaccare la rete postale, soprattutto nei centri più piccoli e nelle aree geograficamente disagiate, in coerenza sia al contesto territoriale di riferimento sia alle concrete prospettive economiche di crescita.
Il Ministro delle comunicazioni: Paolo Gentiloni Silveri.