te la faccio io la domanda...se tui sai che l'orso gironzola per Laxolo, questo potrebbe crearti ulteriori preoccupazioni magari per tuo figlio che gioca solitamente in cortile?enkuz ha scritto:Ora, domanda importantissima (la + importante)
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Beh... la domanda falla a tutte le persone del mondo che hanno a che fare con animali pericolosi e che ci convivono, forse loro ti risponderanno... mica si può vivere in una botte di vetro, no? Sono ben altre le cose pericolose soprattutto per i bambini, mica gli sporadici orsi... suvvia, viviamo in un mondo che è si pericolosissimo per i figli ma non di certo a causa degli animali. Seguendo il tuo discorso i bambini non potrebbero nemmeno + giocare nei prati poichè ci sono le vipere... che sono pericolose... giusto? Questo l'esempio + papabile per le nostre zone.pluto ha scritto:te la faccio io la domanda...se tui sai che l'orso gironzola per Laxolo, questo potrebbe crearti ulteriori preoccupazioni magari per tuo figlio che gioca solitamente in cortile?
I bambini vanno semplicemente educati a stare attenti anche agli orsi... non ci vedo nulla di strano, è la normalità della convivenza fra uomo a natura... se ora l'orso sta tornando nelle nostre zone l'uomo dovrà '' re-imparare '' a conviverci. Siamo noi che dobbiamo adeguarci alla natura, non il contrario... Quindi lo ribadisco ancora: eliminiamo dalla faccia della terra tutti gli animali pericolosi poichè l'uomo ha paura?
Allora dovremmo eliminare buona parte degli animali ''liberi''.
Ultima domanda: gli uomini (ed i bambini) orobici hanno sempre convissuto con l'orso... poichè l'orso faceva parte dell'habitat orobico... penso che anche gli attuali uomini e bambini orobici debbano imparare a convicerci, tutto qui. Gli orsi sono sempre uguali, siamo noi uomini che siamo cambiati (sicuramente in peggio).
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
la domanda è semplicissima, la risposta altrettanto.. o si o noenkuz ha scritto:Beh... la domanda falla a tutte le persone del mondo che hanno a che fare con animali pericolosi e che ci convivono, forse loro ti risponderanno... mica si può vivere in una botte di vetro, no? Sono ben altre le cose pericolose soprattutto per i bambini, mica gli sporadici orsi... suvvia, viviamo in un mondo che è si pericolosissimo per i figli ma non di certo a causa degli animali. Seguendo il tuo discorso i bambini non potrebbero nemmeno + giocare nei prati poichè ci sono le vipere... che sono pericolose... giusto? Questo l'esempio + papabile per le nostre zone. I bambini vanno semplicemente educati a stare attenti anche agli orsi... non ci vedo nulla di strano, è la normalità della convivenza fra uomo a natura... se ora l'orso sta tornando nelle nostre zone l'uomo dovrà '' re-imparare '' a conviverci. Siamo noi che dobbiamo adeguarci alla natura, non il contrario... Quindi lo ribadisco ancora: eliminiamo dalla faccia della terra tutti gli animali pericolosi poichè l'uomo ha paura? Allora dovremmo eliminare buona parte degli animali ''liberi''. Ultima domanda: gli uomini (ed i bambini) orobici hanno sempre convissuto con l'orso... poichè l'orso faceva parte dell'habitat orobico... penso che anche gli attuali uomini e bambini orobici debbano imparare a convicerci, tutto qui. Gli orsi sono sempre uguali, siamo noi uomini che siamo cambiati (sicuramente in peggio).


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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
La risposta mi pare implicita e dovresti averla intuita dal mio messaggio: quando avrò dei figli insegnerò loro a stare attenti ANCHE all'orso (come alle vipere ed a tutto il resto).
PS. come ci convivono altri uomini e bambini del mondo con l'orso e gli altri animali pericolosi non vedo perchè noi orobici dovremmo essere diversi
PS. come ci convivono altri uomini e bambini del mondo con l'orso e gli altri animali pericolosi non vedo perchè noi orobici dovremmo essere diversi

Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
enkuz ha scritto:La risposta mi pare implicita e dovresti averla intuita dal mio messaggio: quando avrò dei figli insegnerò loro a stare attenti ANCHE all'orso (come alle vipere ed a tutto il resto).


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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Mi corre il dovere di quotarti in toto!enkuz ha scritto:Vediamo se riesco a non farmi bannare Allora, facciamo così: eliminiamo dalla faccia delle Orobie tutti gli animali pericolosi (le vipere, le aquile, i lupi poichè ci sono anche loro e tutto il resto) così l'uomo sarà al sicuro e nessuno avrà più paura di nulla (in fatto di animali). Io tifo per l'orso al mille per mille perchè sulla nostre montagne c'è sempre stato ed è giusto che ancora ci stia oggi se poi ci sono degli oggettivi problemi per i pastori (che corrono il rischio di vedersi sbranare pecore e quant'altro) è chiaro che lo stato debba intervenire per dare delle sovvenzioni a costruire dei recinti specifici ecc... oppure forti risarcimenti per i danni (poichè lo stato sovvenziona tantissime ''stronzate'' che siamo obbligati a pagare con le nostre tasse, sarei ben felice di pagare queste di sovvenzioni mica tante altre stupide che purtroppo tutt'ora esistono). Ora, domanda importantissima (la + importante): quante aggressioni ha subito l'uomo dall'orso negli ultimi anni sulle Orobie e zone limitrofe ??? ZERO !!! (ed ho detto tutto). Ci sono cose ben + pericolose... nei giardinetti pubblici come nei locali oppure mille altri posti dove l'uomo non è al sicuro (soprattutto sulle strade) non di certo saranno gli orsi il problema dell'uomo orobico (poichè in mille posti del mondo orsi e uomini convivono come pure l'uomo convive con mille altre specie di animali pericolosi presenti nell'emisfero). Guardatevi qualche documentario su Sky poi me lo dite se il pericolo sono gli orsi orobici di certo in mille altri posti del mondo si che ci sono animali pericolosi (ma l'uomo ci convive, basta un minimo di accortezza). Lasciamo vivere questi orsi e lasciamo che la natura abbia il sopravvento, non il contrario (anzi è proprio a causa dell''uomo che vuole comandare sulla natura che le cose spesso non vanno bene all'interno del nostro mondo moderno).
Stiamo distruggendo un miliardo di ecosistemi in tutto il mondo per via della nostra illimitata industrializzazione e modernità, reintegrare l'orso nelle zone che a lui competono (poichè le Orobie lo competono) è soltanto ''un briciolo di decenza in un mondo di oscenità''. W l'orso e W madre natura.

Ora scappo. Hanno avvistato un orso a pochi km. da casa.

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L’orso ha già aggredito quattro volte
dal quotidiano Il Trentino - Giovedi' 7 Giugno 2012
L’orso ha già aggredito quattro volte
Wanda Moser annuncia una raccolta firme: «Quello di Pinzolo non è l’unico caso, Dellai ci deve liberare da quest’incubo»
STREMBO. Delle macabre fotografie inviate al nostro giornale, aggravate dall’anonimo avvertimento “È solo l’inizio”, parliamo con Wanda Moser, presidente del Comitato Antiorso, che ha già avuto due attacchi dell’orso vicino alla casa in località Vastun a Strembo, costati la vita agli asini “Cirillo” e “Beppo”, e alla capra “Marilin”. Wanda Moser ha deciso di reagire e, dopo aver portato la carcassa dell’asino “Beppo” davanti alla sede del Parco Naturale Adamello Brenta a Strembo, spinta da tantissime telefonate con altri ha dato vita al Comitato Antiroso, che oggi conta più di 300 iscritti che chiedono al presidente Lorenzo Dellai provvedimenti per liberare i trentini dall’orso.
Cosa pensa del messaggio pervenuto alla redazione del Trentino che annuncia “Abbiamo ucciso l’orso, è solo l’inizio”?
L’uccisione dell’orso è sicuramente deprecabile, il Comitato Antiorso non segue certamente questa linea, perché la reintroduzione dell’orso nel nostro territorio l’ha trasformato in una vittima.
Perché una vittima?
Perché i suoi comportamenti e le sue frequentazioni nei centri abitati non sono certo tipiche di un animale selvatico. E non possono che trasmettere disagio all’orso abituato ai grandi spazi e nel contempo mettere paura alle persone che frequentavano in tutta tranquillità luoghi che oggi non sentono più come sicuri.
A quali luoghi si riferisce?
L’orso è stato avvistato solo negli ultimi giorni vicino alle nostre case, agli spazi nei quali giocano i bambini, sulla pista ciclabile della Val Rendena, vicino alla Casa di Riposo di Spiazzo e nella pineta di Pinzolo.
Mandare buste nelle quali si minaccia di mettere a morte i plantigradi è utile alla causa del Comitato?
Assolutamente no. Il nostro obiettivo è quello di denunciare che le persone, valligiani e turisti, hanno paura di frequentare i boschi, i pascoli, perché temere di essere aggrediti dall’orso non è proprio una fantasia?
A che cosa si riferisce?
L’ultimo episodio dell’aggressione dell’orso alle tre persone a Pinzolo non è l’unico caso, in quanto ci è stato segnalato che in Trentino le aggressioni all’uomo da parte dell’orso sono arrivate almeno a quattro. I dati sono tenuti segreti come lo sono quasi tutti gli avvistamenti nei paesi.
Che fare allora?
Con l’aiuto tutti il Comitato Antiorso vuole che il presidente della Provincia Lorenzo Dellai si attivi per risolvere concretamente il problema, liberando il territorio provinciale dalla presenza di questi orsi “artificiali”. Invito tutti a segnalarmi, anche con fotografie, le aggressioni dell’orso a persone e animali, per rompere l’omertà che caratterizza la presenza del plantigrado in Trentino.
Come contattare il Comitato Antiorso?
L’indirizzo e-mail è comitatoantiorso@libero.it il telefono 3483641940.
Quale è la vostra prossima mossa?
Stiamo organizzando una rete di nostri referenti in tutti i paesi del Trentino per avviare una raccolta di firme che punta a liberare il Trentino e i trentini dagli orsi.
L’orso ha già aggredito quattro volte
Wanda Moser annuncia una raccolta firme: «Quello di Pinzolo non è l’unico caso, Dellai ci deve liberare da quest’incubo»
STREMBO. Delle macabre fotografie inviate al nostro giornale, aggravate dall’anonimo avvertimento “È solo l’inizio”, parliamo con Wanda Moser, presidente del Comitato Antiorso, che ha già avuto due attacchi dell’orso vicino alla casa in località Vastun a Strembo, costati la vita agli asini “Cirillo” e “Beppo”, e alla capra “Marilin”. Wanda Moser ha deciso di reagire e, dopo aver portato la carcassa dell’asino “Beppo” davanti alla sede del Parco Naturale Adamello Brenta a Strembo, spinta da tantissime telefonate con altri ha dato vita al Comitato Antiroso, che oggi conta più di 300 iscritti che chiedono al presidente Lorenzo Dellai provvedimenti per liberare i trentini dall’orso.
Cosa pensa del messaggio pervenuto alla redazione del Trentino che annuncia “Abbiamo ucciso l’orso, è solo l’inizio”?
L’uccisione dell’orso è sicuramente deprecabile, il Comitato Antiorso non segue certamente questa linea, perché la reintroduzione dell’orso nel nostro territorio l’ha trasformato in una vittima.
Perché una vittima?
Perché i suoi comportamenti e le sue frequentazioni nei centri abitati non sono certo tipiche di un animale selvatico. E non possono che trasmettere disagio all’orso abituato ai grandi spazi e nel contempo mettere paura alle persone che frequentavano in tutta tranquillità luoghi che oggi non sentono più come sicuri.
A quali luoghi si riferisce?
L’orso è stato avvistato solo negli ultimi giorni vicino alle nostre case, agli spazi nei quali giocano i bambini, sulla pista ciclabile della Val Rendena, vicino alla Casa di Riposo di Spiazzo e nella pineta di Pinzolo.
Mandare buste nelle quali si minaccia di mettere a morte i plantigradi è utile alla causa del Comitato?
Assolutamente no. Il nostro obiettivo è quello di denunciare che le persone, valligiani e turisti, hanno paura di frequentare i boschi, i pascoli, perché temere di essere aggrediti dall’orso non è proprio una fantasia?
A che cosa si riferisce?
L’ultimo episodio dell’aggressione dell’orso alle tre persone a Pinzolo non è l’unico caso, in quanto ci è stato segnalato che in Trentino le aggressioni all’uomo da parte dell’orso sono arrivate almeno a quattro. I dati sono tenuti segreti come lo sono quasi tutti gli avvistamenti nei paesi.
Che fare allora?
Con l’aiuto tutti il Comitato Antiorso vuole che il presidente della Provincia Lorenzo Dellai si attivi per risolvere concretamente il problema, liberando il territorio provinciale dalla presenza di questi orsi “artificiali”. Invito tutti a segnalarmi, anche con fotografie, le aggressioni dell’orso a persone e animali, per rompere l’omertà che caratterizza la presenza del plantigrado in Trentino.
Come contattare il Comitato Antiorso?
L’indirizzo e-mail è comitatoantiorso@libero.it il telefono 3483641940.
Quale è la vostra prossima mossa?
Stiamo organizzando una rete di nostri referenti in tutti i paesi del Trentino per avviare una raccolta di firme che punta a liberare il Trentino e i trentini dagli orsi.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Però...300 iscritti al comitato anti orso su una popolazione trentina di 530.000 persone...significativo come dato.
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L'orso M13 è vivo e si trova in Italia
dal quotidiano NEWS Svizzera di Giovedi' 7 Giugno 2012
L'orso M13 è vivo e si trova in Italia
ZURIGO - L'orso M13 è vivo e si trova in Italia. Tracce genetiche del giovane plantigrado, di cui non si avevano più notizie da quasi un mese, sono state trovate alla fine di maggio sul lato lombardo del passo dello Stelvio, indica oggi in una nota il WWF svizzero. Avvistato per la prima volta in Engadina lo scorso 7 aprile, vigilia di Pasqua, l'orso bruno è stato investito la sera del 30 aprile da un treno della Ferrovia retica fra Scuol e Klosters. Nell'incidente era andato distrutto il trasmettitore GPS che gli era stato applicato per controllarne gli spostamenti.
"Lo scontro con il treno deve averlo spaventato in modo durevole e lo ha sicuramente reso più cauto", afferma un'esperta di orsi del WWF citata nella nota. Quello che è certo è che è ritornato in Trentino, dove vivono più di 30 orsi bruni. M13 è un giovane orso di 120 chili di peso. Nella regione italiana si trova attualmente anche il fratello M12, l'animale che secondo i guardiacaccia svizzeri era stato avvistato la sera del 30 aprile nella zona del passo del Forno e quindi nelle vicinanze di Zernez (GR). Un altro fratello, M14, è invece stato investito e ucciso da un Suv nella notte tra il 21 e il 22 aprile sulla statale del Brennero nei pressi di Chiusa (Bolzano).
L'orso M13 è vivo e si trova in Italia
ZURIGO - L'orso M13 è vivo e si trova in Italia. Tracce genetiche del giovane plantigrado, di cui non si avevano più notizie da quasi un mese, sono state trovate alla fine di maggio sul lato lombardo del passo dello Stelvio, indica oggi in una nota il WWF svizzero. Avvistato per la prima volta in Engadina lo scorso 7 aprile, vigilia di Pasqua, l'orso bruno è stato investito la sera del 30 aprile da un treno della Ferrovia retica fra Scuol e Klosters. Nell'incidente era andato distrutto il trasmettitore GPS che gli era stato applicato per controllarne gli spostamenti.
"Lo scontro con il treno deve averlo spaventato in modo durevole e lo ha sicuramente reso più cauto", afferma un'esperta di orsi del WWF citata nella nota. Quello che è certo è che è ritornato in Trentino, dove vivono più di 30 orsi bruni. M13 è un giovane orso di 120 chili di peso. Nella regione italiana si trova attualmente anche il fratello M12, l'animale che secondo i guardiacaccia svizzeri era stato avvistato la sera del 30 aprile nella zona del passo del Forno e quindi nelle vicinanze di Zernez (GR). Un altro fratello, M14, è invece stato investito e ucciso da un Suv nella notte tra il 21 e il 22 aprile sulla statale del Brennero nei pressi di Chiusa (Bolzano).
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