(e noi, fanciulli ancora, intorno intorno
ascoltavamo con pupille immote)
narrava del Diavolo la caccia
pei dossi della squallida Mughera.
Negra di pelo, orribile, con gli occhi
fiammeggianti,, vedevasi una cagna
fuggire velocissima ululando:
e dietro ad essa un'affannosa muta
di segugi fantastici, e dovunque
voci d'inferno e strider di catene.
B.Belotti, in "Val Brembana", poemetto,1930
L'imminente 31 Ottobre è di ispirazione per questa curiosa esplorazione lungo le alture a nord di Zogno. Lo spunto è dato anche da un bel testo di Vittorio Polli,* che accompagna il lettore alla scoperta dei luoghi patrii di don Antonio Rubbi (1693-1785), prevosto famoso per le sue guarigioni miracolose. Ci si muove quindi tra due temi di cultura popolare sotterranea dagli antichi rimandi e radici: la Caccia Selvaggia, che in una delle sue innumerevoli declinazioni alpine, e qui nella fattispecie orobica, diventa Cacciamorta, e la figura dai labili contorni "sciamanici" del prete guaritore.
