volevo condividere con voi questa mia spiacevole esperienza appena vissuta con la speranza di ricevere cosigli e suggerimenti e magari essere d'aiuto a qualcun altro che come me potrebbe trovarsi in situazioni simili.
Premesso il fatto che io amo la montagna e la mia ragazza (futura moglie) no, quest'anno sono riuscito a convincerla a fare un paio di escursioni senza però dormire fuori casa.
La prima di facile prercorrenza seppur in alta quota tutto bene, anche se come avevo previsto i tempi di percorrenza sono stati il doppio di quelli indicati. (rifugio Bignami dalla diga dell'Alpe Gera - Val Lanterna - 400 mt circa di dislivello)
Così tenendo conto dei miei limiti e dei suoi come seconda ed ultima uscita di quest'anno ho scelto il rifugio Benigni dove ero già stato qualche anno fa con la tenda. Ma a contrario di quella volta per questa salito ho programmato di salire da Pescegallo e fare il primo tratto con la seggiovia.
La giornata non era limpidissima, ma rispetto alle previsioni che davano temporali la giornata di tempo variabile ci ha permesso di partire con un buon entusiasmo.
in 2 ore di passeggiata dal rifugio Salmurano siamo giunti a destinazione in anticipo rispetto a quanto programmato cosi ne abbiamo approfittato per goderci un po' di panorama prima della polenta.
Finito di Pranzare ... (la cucina è davvero buona ma i dolci sono divini) c'e tempo per ancora un paio di foto e poi fare rientro a casa.
E qui che credo di aver commesso l'errore fatale che mi ha fatto stare un pena per un po'.
I rifugisti dopo una breve chiaccherata, ci hanno consigliato di scendere percorrendo un altro sentiero, sostendo che fosse un po' più lungo ma meno pericoloso.
E alla mia domanda quanto più lungo hanno detto che in circa un paio d'ore saremmo stati a valle anche se con passo molto lento.
FATTIBILE ... allora uno sguardo alla cartina appesa al rifugio e confortati nuovamente dalla ragazza del rifugio decidiamo per quel percorso.
Partiamo dal rifugio Benigni alle 14:10 verso il rifugio Grassi fino a trovare la "Bocchetta di Trona". il sentiero è buono, ma il nostro passo rispetto le indicazioni è lento, il doppio di quanto indicato, così impieghiamo circa un'ora a raggiungerla.
Il sentiero poi diventa più difficoltoso per la mia Michela che odia camminare sulle pietre franate, così il passo rallenta ulteriormente ed io comincio a preoccuparmi e chiedermi se è il caso di tronare o meno al rifugio perchè pensando alla strada dell'andata, e prendendo i riferimenti sul posto mi rendo conto che la strada da fare è ancora tanta. Ma ricordando la descrizione (è un bel sentiero) della ragazza e calcolando che è 2 ore che siamo in cammino (ore 16:00) decido di proseguire.
Ma il sentiero non migliora e il nostro passo
è davvero lento, e per di più incomincia anche a piovviginare. Il cell non prende e il rifugio lasciato ormai è a più di 2,5 ore (al nostro passo) quindi la preoccupazione sale ...
... ma accanto al lago Trona vedo una casetta bianca con le finestre aperte, sicuramente è il guardiano alla diga penso, così mi rincuoro vedendo in quel edificio una possibile location dove chiedere aiuto ed eventualmente passare la notte.
Proseguiamo senza fermarci e arriviamo ad incrociare il sentiero che appunto porta alla diga di trona a sx, e a dx Pescegallo e rifugio Salmurano. Uno sguardo all'orologio che segna le 17:20 e uno sguardo ai cartelli: Rifugio Trona 1,00 , Pescegallo 0,30 . Evvai, dovremmo esserci finalmente. così proseguiamo per la nostra strada, il sentiero è bellissimo ed il passo torna ad essere il nostro anzi direi un buon passo, e così penso se il cartello indica un mezz'ora tra un'ora dovremmo esserci.
Ma appena la natura ci permette uno sguardo seppur sommario alla vallata mi rendo conto che è impossibile impiegarci un ora per raggiungere la nostra destinazione, anche se il sentiero fosse così sino alla fine.
Ma cosa posso fare ora, ... sono le 18:00 ci aspetta tutto il sottobosco e non ho idea in questo periodo a che ora tramonti il sole in questa zona.
non mi resta che chiedere a Michela di fare un ulteriore sforzo per proseguire senza fermarci magari se è possibile accellerando un poco il passo sperando che più avanti il sentiero pieghi in una direzione più diretta.
Ma non è stato così poco più avanti un altro cartello indica a dx Fienili a 1 h e a sx Villaggio Pescegallo a 0,45. Il panico a avuto sopravvento su Michela. Ma per fortuna la crisi è durata poco e la ragione ha avvuto la meglio, così ci siamo rimessi subito in cammino.
Il sentiero dentro il bosco è tornato tortuoso, e il passo è rallentato di nuovo, un po' per l'asperità del terreno un po' per la stanchezza orami erano 4 ORE che camminavamo.
Il cellulare però ha cominciato di nuovo ad avere campo e in me è tornato un pizzico di buon umore così mi sono detto se entro le 19:00 non
arriviamo chiamo il soccorso alpino sperando che ci possa essere d'aiuto anche se siamo nel bosco.
Alle 18:50 una strombazzata di un pulman anche se in lontananza ci fa ben sperare e così dopo una fulminea sosta ad una "fontanella" ci rimettiamo in cammino con un passo ormai da bradipi, le ginocchia di Michela ormai sono all'estremo ... il buio è vicino ... poco dopo tra le foglie si intravede la partenza della seggiovia che raggiungeremo dopo circa 15 min.
Arrivati a destinazione ... alle 19:20 ringrazio chi di dovere per averci fatto arrivare prima del buio, e consapevole di tutto quello che sarebbe potuto succedere in una condizione simile di stanchezza e di paura (una caduta, una slogatura) mi prometto di far in modo che non succeda più una cosa simile.
comunque mi piacerebbe chiedervi ora:
In situazioni del gerere, dove escursionisti dovessero trovarsi lungo i sentiri per svariati motivi al sopraggiungere della notte quali aiuti potrebbero essere chiesti e forniti e a chi vanno richiesti?
nel caso il cell non prenda cosa fare?
Ripensandoci credo di essere stato molto fortunato, perchè penso se accidentalmente dovesse esserci capitato un infortuno anche lieve non saremmo mia arrivati a destinazione prima del buio, in quel caso cosa si deve fare? Abbandonare il compangno in cerca di aiuto?
Strano ma vero in tutta la percorrenza di quel sentiero non abbiamo incrociato nessuno. questo ulteriormente mi ha messo paura.
Grazie, Luca
PS.
Comunque ne è valsa la pena tornare al Benigni, è davvero bello da la sopra. E pensare che a pranzo Michela mi stava dicendo di ricredersi sulla montagna che quel posto gli era piaciuto davvero. Anche la salita non è statà così dura come gli avevo raccontato.