19 e 22 settembre 2010
Siamo a Ca’ Bonorè. Pochi sanno cosa sia. E dove sia. Eppure la storia di Ubiale sembra iniziare qui.
Ora ci sono ventuno persone in un mucchietto di case intriganti come il villaggio leopardiano. Ca’ Bonorè è un affresco quattrocentesco di sassi, pietre, sentieri e mulattiere irrobustite dai secoli, portoni e finestre di legno che hanno circa seicento anni. Una minuscola chiesa dedicata a Maria Mater Gratiae si mimetizza nel fraseggio delle abitazioni che delimitano una piazzola più amorevole di un campiello veneziano ornata da una cascata di fiori, animata da sgargianti colori, profumata di semplicità.
I passi risuonano sulla massicciata di pietra come in una via romana. A est e a ovest due portoni di legno massiccio chiudevano, la sera, la piccola comunità in uno scrigno inaccessibile. Le porte ci sono ancora. Vengono chiuse in caso di straventi. Antonio Rota di Davide organizzatore della camminata de Ubiàl e Clanèss ha ricevuto la Prima Comunione nel 1957: il suo nome è riportato con quelli di altri 14 bambini nel libro mastro della chiesina con tutti i comunicandi dal 1913 in poi. C’è anche Rota Davide papà di Antonio. Passeggiare a Ca’ Bonorè è emozionante.
Qui il tempo non è fuggito (fugit irreparabile tempus), si é fermato a guardarsi come narciso. Ed è lì ancora che si specchia in alcuni aspetti del passato: l’architettura, la fede cristiana, il sorriso. Che ce l’hanno in volto ancora oggi a cominciare dai cortesi custodi della chiesina tenuta in ordine come un gioiello. Il sagrato è un piazzaletto in piano da cui si spalanca un panorama esagerato sulla valle Brembana e sulla pianura fino agli Appennini. Il cielo quassù è azzurro fosforescente come gli occhi della Madonna: una pregevole statua è collocata in una nicchia piena di luce nella chiesuola rivaleggiante …
Emanuele Casali – L’Eco di Bergamo
Uno stralcio del bell’articolo scritto dal giornalista E. Casali in occasione dell’ultima corsa non competitiva dell’8 agosto 2010, per presentare questa carrellata di immagini riprese nell’antico e affascinante borgo di Ca Bonorè.
Il 19 settembre, dopo l’escursione sul Monte Ubione, trekking-escursioni-valle-brembana-orob ... t4781.html
decido di fare un giretto tra le alte contrade del paese, qui incontro l’amico Noè, che, con l’entusiasmo di chi ama la propria terra, mi fa da Cicerone tra gli angoli suggestivi del luogo dove è nato, cresciuto e abita tuttora.

Si sta facendo sera, ma qualcuno sta ancora lavorando nei prati