Arrivo in cima, la fotocamera ha già cominciato per conto suo a saltellare frenetica tutt'intorno per immortalare scorci, mentre sgranocchio qualcosa apro la scatola del libro di vetta, ci sono due quaderni a quadretti, uno è intonso, prendo quello già iniziato, la prima frase porta la data 13-7-2013, mi basta girare tre pagine e trovo lo spazio bianco per lasciare la mia dedica: è passato oltre un anno, ci sono solo 12 messaggi targati 2013, il mio è il quinto del 2014, ci sono montagne che vedono passare in un solo giorno più persone di quante non ne siano salite quassù in oltre un anno, la solitudine di questa vetta mi colpisce. Sono sul Pietra Quadra, esattamente sull'ultima sua propaggine ovest, quella che ospita la massiccia "Croce di Branzi", almeno così mi è stato detto si chiama: una sentinella non certo agevole da raggiungere, dal bellissimo Laghetto del Pietra Quadra è praticamente automatico deviare a destra e prendere il ripido e ben tracciato sentierino che porta alla frequentata vetta est, rarissimo invece che qualcuno si inerpichi sui selvatici pendii a ovest, dove poco sopra il laghetto si apre uno scosceso canale erboso obliquo, impegnativo passaggio per accedere al filo di cresta. La cresta poi da percorrere non è difficile ma richiede una decisa dose di attenzione per la continua l'esposizione dei versanti e con breve andamento altalenante consente di raggiungere la panoramica cuspide che ospita la croce: ho completato poi l'escursione andando a far visita alla bella Madonnina posta sulla vetta est, ma pur sapendo dell'esistenza di un tracciolino alto ho preferito scendere nuovamente fino al laghetto e risalire quindi il classico e bel vallone che si alza a formare il punto più alto della lunga catena del Pietra Quadra. Zona arricchitasi da qualche tempo della presenza di un bel bivacco e di tanti nuovi cartelli escursionisti, che hanno incrementato la frequentazione di luoghi la cui bellezza è rimasta intatta.
Mezzeno: oggi si va al Pietra Quadra...
