Il selvaggio Autunno Brembano
Testo by andrea.brembilla
Le Orobie d'autunno mettono il loro vestito migliore: colori caleidoscopici, luce radente che li valorizza, bosco incantato. Si prediligono così anche gli itinerari poco battuti, dove sentire senza disturbi il respiro della natura. Partiamo dall'antica contrada di Redivo, imbocchiamo la valle che la separa dall'altro borgo di Lavaggio, e poi per erta mulattiera e quindi sentiero arriviamo alle solitarie Baite Faino (1.200 m), dal quale in breve tocchiamo il crinale. Per raggiungere il Monte Faino il crinale lo dobbiamo salire tutto, inizialmente seguendo il sentiero che a volte propone dei tornanti che lo addolciscono, ma poi in corrispondenza di un deciso cambio di direzione a sinistra (la traccia condurrebbe ai Grasselli) scegliamo decisamente la cresta che, per ripide balze erbose e anche con una variante rocciosa che ci andiamo volutamente a cercare, ci conduce faticosamente in vetta al Faino (1.568 m), con splendido colpo d'occhio su tutta la Valle dell'Olmo. Dopo esserci rifocillati scendiamo con molta cautela dal versante ovest, con l'intento di incrociare più avanti il sentiero che avevamo lasciato prima in favore della cresta. La rugiada sull'erba viscida e il terreno molto pendente non è da sottovalutare, ma insomma anche con l'aiuto di "Santi Faggio e Radici" scendiamo fino a incrociare la traccia, in breve siamo sopra i Grasselli e quindi, traversando, a Cantedoldo, uno dei più maestosi alpeggi di tutta l'Alta Valle. Non siamo ancora paghi di bellezza, raggiungiamo quindi la casera della contigua e altrettanto splendida Alpe Gambetta e poi saliamo fin sopra alla panoramicissima Casera del Dosso. I pascoli sono stupendi in questa stagione!
Dopo un pisolino ristoratore possiamo tornare! Naturalmente la stessa strada non la facciamo: da Cantedoldo scendiamo ai Chiarelli e ancora giù a picco per l'agrosilvopastorale che ci conduce a Valmoresca... che però non raggiungiamo perché, due tornanti sopra il paese, saliamo per un'altra mulattiera che ci conduce a Piazza Serva (Fe-no-me-na-le!) e da qui, con sentiero a mezza costa, all'altro borgo di baite dei Tai mès (Teggie di Mezzo) e quindi per debole ma bollato sentierino alla nostra macchina a Redivo! Giro non breve e non banale, non tanto come difficoltà, ma come fatica (il Faino è bello ripido) e selvaticità dei posti... bello bello, da intenditori!!!!
Altimetria e percorso