


Moderatori: freedom, lucaserafini
Grazie Paolo, devo ammettere che sono sorpeso che non ci sia alcuna traccia in letteratura e nel web di salite di questa parete, una delle piu' alte delle Orobie (non e' facile nelle Orobie trovare pareti di 900 e piu' metri di dislivello...). Ho rincontrollato per bene anche la Guida CAI Saglio-Corti-Credaro (Alpi Orobie, 1956) dove si cita (pag.479) l'itinerario di salita 348 h per la parete sud del Pizzo, che pero' si riferisce (ed e' ben illustrata nello schizzo a pag.478) solo alla salita dal sentiero n.101 (che allora non esisteva in quanto tale, li' viene citato come il "sentiero dei solivi") fino alla vetta seguendo il pendio compreso tra la cima e l'anticima est, in pratica oltre la crestina che lega il Pizzo San Giovanni alla vetta del Pizzo dei Tre Signori (noi invece ci siamo tenuti a ovest di tale crestina e abbiamo risalito direttamente la cupola sommitale). Infatti il Saglio cita un "canalone che conduce con qualche difficolta' alla cima", mentre noi abbiamo seguito la crestina sin dove si perde nei salti rocciosi della cupola, e li' abbiamo negoziato la salita diretta. Comunque l'itinerario 348h della guida del Saglio risale solo gli ultimi 200-250 m della parete per il canalone ad est, nessun riferimento viene fatto alla parte sottostante di parete che noi abbiamo risalito aggirando il San Giovanni fino ad incrociare il 101 e oltre.freedom ha scritto:Spettacolo!!!![]()
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Caro Andrea, grazie anche a te per i complimenti, ma non dimentichiamoci che senza la foto del Gino molto probabilmente non saremmo partiti quella notte. Infatti il trucco e' salire per la strada che da Valtorta porta al piazzale degli impianti di sci e fermarsi all'ultimo tornante (circa 1 km prima del piazzale), e da li' guardare il Pizzo dei Tre SIgnori, individuare il Canale ZigZag e vedere se il seracco stagionale e' in posizione. Io credo che oggi ormai il seracco si sia gia' sciolto (anche se non ne sono del tutto sicuro, magari qualcuno che sale a Ceresola puo' fotografarlo ancora per noi...).andrea.brembilla ha scritto:Grandissimi davvero, tanta abnegazione e costanza anche nell'osservare ed arrivare sul posto preparati.![]()
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Bellissimo pensiero, bello anche pensare che, come dici tu, non sia riferito a una grande Nord delle Alpi, ma al nostro amato Pizzo.lucaserafini ha scritto:Caro Andrea, grazie anche a te per i complimenti, ma non dimentichiamoci che senza la foto del Gino molto probabilmente non saremmo partiti quella notte. Infatti il trucco e' salire per la strada che da Valtorta porta al piazzale degli impianti di sci e fermarsi all'ultimo tornante (circa 1 km prima del piazzale), e da li' guardare il Pizzo dei Tre SIgnori, individuare il Canale ZigZag e vedere se il seracco stagionale e' in posizione. Io credo che oggi ormai il seracco si sia gia' sciolto (anche se non ne sono del tutto sicuro, magari qualcuno che sale a Ceresola puo' fotografarlo ancora per noi...).andrea.brembilla ha scritto:Grandissimi davvero, tanta abnegazione e costanza anche nell'osservare ed arrivare sul posto preparati.![]()
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Certo il nostro merito e' quello di aver tenuto duro... devo confessarti che quando abbiamo oltrepassato in quota il Pizzo San Giovanni e abbiamo imboccato il canalino intermedio verso i 2200 m di quota, ad un certo punto avevamo gia' 600 metri di parete sotto di noi, non avremmo potuto utilizzare scappatoie laterali vista la pericolosita' dei pendii esterni, ma non vedevamo ancora la croce di vetta... e non potevamo che salire per uscire in cima al Pizzo. Diciamo che questo ci ha veramente dato la sensazione di grande parete: certo non eravamo su una grande Nord delle Alpi, ma ti posso assicurare che il "feeling" era del tutto simile... insomma il vecchio Pizzo Cengio ha indubbiamente il suo fascino, e di tutto rispetto!!