Che spettacolo! Ottimo reportage, interessante e molto scenografico.CadeSpi ha scritto:Velocemente ci si alza e il panorama si apre
Alle spalle la parete scompare



Moderatori: freedom, lucaserafini
Che spettacolo! Ottimo reportage, interessante e molto scenografico.CadeSpi ha scritto:Velocemente ci si alza e il panorama si apre
Alle spalle la parete scompare
Lo si dovrebbe chiedere a Nadia Tiraboschi. Da qualche parte nella memoria affiora che la ferrata ripercorre una via aperta da lei o da Maurizio. E la ferrata l’ha curata lei. Vai vai. Io prima di riuscire a farla tutta (tranne i primi metri sul traverso) arrampicando ci ho messo un po’.M.Serafini ha scritto:L'altro giorno stavo giusto pensando di percorrerla. Adesso che mi confermi che si arrampica senza doversi issare sui cavi, credo proprio che la farò. Tempo fa cercai se c'era una via su questa anticima che dovrebbe chiamarsi Corna Piatta. Trovai qualche vago riferimento e mi è sempre rimasto il dubbio che la ferrata percorra questa vecchissima via.
Ah ragazzi, mi duole trattarvi come giovincelli alle prime armi dall'alto della mia seniority..., ma giusto per ristabilire correttamene la memoria storica, quella parete è stata salita il 20 agosto del 1943 (cavolo... durante la guerra...) da due cordate, vedete relazione sotto de Lo Scarpone di gennaio 1944.CadeSpi ha scritto:Lo si dovrebbe chiedere a Nadia Tiraboschi. Da qualche parte nella memoria affiora che la ferrata ripercorre una via aperta da lei o da Maurizio. E la ferrata l’ha curata lei. Vai vai. Io prima di riuscire a farla tutta (tranne i primi metri sul traverso) arrampicando ci ho messo un po’.M.Serafini ha scritto:L'altro giorno stavo giusto pensando di percorrerla. Adesso che mi confermi che si arrampica senza doversi issare sui cavi, credo proprio che la farò. Tempo fa cercai se c'era una via su questa anticima che dovrebbe chiamarsi Corna Piatta. Trovai qualche vago riferimento e mi è sempre rimasto il dubbio che la ferrata percorra questa vecchissima via.
Ricordati che in ferrata non si deve assolutamente cadere però, perchè tra fattore di caduta e ferramenta varia, anche se l'assicurazione al cavo dovrebbe escludere conseguenze estreme, il rischio è di farsi comunque parecchio male anche con voli di pochi metri. Quindi niente passi al limite! Piuttosto sali il passo, assicurati al fittone alto, abbassati e poi prova il passo
(lo so che sono cose che sai, ma si sa mai...)!
Sempre puntualissimo.lucaserafini ha scritto:
Ah ragazzi, mi duole trattarvi come giovincelli alle prime armi dall'alto della mia seniority..., ma giusto per ristabilire correttamene la memoria storica, quella parete è stata salita il 20 agosto del 1943 (cavolo... durante la guerra...) da due cordate, vedete relazione sotto de Lo Scarpone di gennaio 1944.![]()
Comunque Fabio complimentoni per la salita e le foto, una meraviglia!
Poi un commento sull'autoassicurazione: io mi assicurerei con belay device tipo grigri modificato o revo, come se fosse una scalata in solitaria, usando corda e quickdraws (e accettando, certo, di fare la scalata due volte in salita e una in discesa, come qualunque solitaria auto-assicurata...).
ehh... non vorrei andare off-topic nel bel report di Fabio che poi si arrabbia, ma tieni conto che in quel periodo erano ancora sotto gli effetti della retorica del ventennio (non tutti, a dire la verità...), per cui lo stile era quello del "veni, vidi, vici", cioè la conquista. Comunque hai ragione: mai relazione tecnica più succinta fu scritta...M.Serafini ha scritto:Che stile!
Siamo arrivati, siamo saliti, siamo tornati a casa. Non ci sembrava il caso di darle un nome e non vi abbiamo lasciato neanche un chiodo; che tanto l'abbiamo già salita noi, cosa ci tornate a fare!