
95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio
Moderatore: IW2LBR
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio
Ho ripreso quelle più significative sperando di farvi cosa gradita


Ultima modifica di esmeralda il venerdì 18 maggio 2012, 18:47, modificato 1 volta in totale.
Ho portato il mio Io sul punto più alto e lo lascio lassù, l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio

Ultima modifica di esmeralda il venerdì 18 maggio 2012, 18:49, modificato 1 volta in totale.
Ho portato il mio Io sul punto più alto e lo lascio lassù, l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio

Ho portato il mio Io sul punto più alto e lo lascio lassù, l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio

Ho portato il mio Io sul punto più alto e lo lascio lassù, l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio

Ho portato il mio Io sul punto più alto e lo lascio lassù, l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio
..e questa per me è stata una vera sorpresa...


Ho portato il mio Io sul punto più alto e lo lascio lassù, l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio

Alfonsina Marini Strada è stata in assoluto la prima donna a correre al Giro D'Italia con gli uomini
http://www.enciclopediadelledonne.it/in ... ina&id=144

Ho portato il mio Io sul punto più alto e lo lascio lassù, l'Io che voglio essere.
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
Scendo con l'Io che sono.
Reinhard Karl (fotografo-alpinista tedesco)
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Re: 95° Giro d'Italia 2012 dalla Val Taleggio
Da L'Eco di Bergamo di Ildo Serantoni
Arriva il Giro nella bergamasca, 55 chilometri rosa
Qualcosa si comincia a vedere. Fino alla scorsa settimana fa non c'erano segnali premonitori del passaggio del 95° Giro d'Italia sulle strade bergamasche: nessuna scritta per terra, nessuno striscione nei paesi attraversati. Sembrava impossibile, vista la passione della nostra gente per il ciclismo e per il Giro in particolare. Ma da un paio di giorni le località che domani saluteranno il passaggio della 15ª tappa, Busto Arsizio-Piani dei Resinelli, si stanno colorando di rosa. Oddio, niente a che vedere con l'attesa contagiosa dell'anno scorso e degli anni precedenti, quando le tappe si concludevano nella nostra provincia e la Promoeventi Sport cominciava già nel mese di aprile a seminare entusiasmo e a promuove iniziative che coinvolgevano le popolazioni. Quest'anno, si sa, la tappa non è bergamasca per assegnazione: il comitato organizzatore è lecchese, perché l'arrivo è fissato ai Piani dei Resinelli, per cui il dispiegamento di forze è concentrato soprattutto dal Colle di Balisio in avanti. Ma, spontaneamente, anche da noi si comincia a vedere qualcosa che annuncia l'evento.
Maglia rosa a Sant'Omobono
Il paese che merita la maglia rosa dell'accoglienza è Sant'Omobono Terme, che presenta già in queste ore un colpo d'occhio suggestivo. C'è uno striscione di benvenuto teso da un lato all'altro sul rettilineo delle scuole, molte vetrine sono addobbate di rosa, allegre cascate di stelle filanti scendono dalle finestre, dai balconi fettucce rosa uniscono le case. È prevista per stasera una «Nottata rosa in attesa del Giro», con un ricco programma di intrattenimenti in piazza e al Palazzo dello Sport intitolato a Elia Frosio, il grande pistard valdimagnino campione del mondo di mezzofondo nel 1946 e nel 1949, oltre che più volte campione d'Italia. Sant'Omobono si è portato avanti, ma anche in altre località - Costa Imagna, Valsecca, Berbenno, Brembilla, Peghera, Vedeseta - squadre di volontari si stanno dando da fare per testimoniare alla caravona lo spirito d'accoglienza delle valli Imagna e Taleggio. È addobbato di rosa persino Capizzone, dove il Giro non passa nemmeno: un negozio ha esposto nello spiazzo antistante una decina di tabelloni rosa con i nomi e le foto dei corridori del paese: dal professionista Federico Rocchetti - che tuttavia non è al Giro, perché la sua squadra non è stata invitata - fino ai piccolini della categoria giovanissimi.
Che rampe a Valcava e Avolasio
Quanto all'aspetto tecnico, la tappa di domani sarà bergamasca per 55 dei suoi 169 chilometri. La corsa entrerà nel nostro territorio verso le ore 15 dopo Torre de' Busi, in vista del Valico di Valcava (colle di Prima Categoria, con punte del 17% di pendenza) e, dopo lo scollinamento, toccherà Costa Imagna, Valsecca e Sant'Omobono, prima di salire nuovamente a Berbenno (dal versante di Ponte Pietra) e Passo Laxolo, non valevole come GpM. La picchiata su Brembilla precede la successiva, pedalabile salita alla Forcella di Bura (GpM di Terza Categoria) e, dopo la discesa e l'attraversamento di Vedeseta, la strada ricomincerà a salire fino alla Culmine di San Pietro (10 km con una pendenza massima del 12% prima di Avolasio). Qui il Giro lascerà le nostre strade ed entrerà nella provincia di Lecco puntando su Moggio e Ballabio. L'arrivo ai Piani dei Resinelli, 8 chilometri di salita, pendenza dell'8%. Purtroppo, il meteorologo prevede acqua e freddo.
Arriva il Giro nella bergamasca, 55 chilometri rosa
Qualcosa si comincia a vedere. Fino alla scorsa settimana fa non c'erano segnali premonitori del passaggio del 95° Giro d'Italia sulle strade bergamasche: nessuna scritta per terra, nessuno striscione nei paesi attraversati. Sembrava impossibile, vista la passione della nostra gente per il ciclismo e per il Giro in particolare. Ma da un paio di giorni le località che domani saluteranno il passaggio della 15ª tappa, Busto Arsizio-Piani dei Resinelli, si stanno colorando di rosa. Oddio, niente a che vedere con l'attesa contagiosa dell'anno scorso e degli anni precedenti, quando le tappe si concludevano nella nostra provincia e la Promoeventi Sport cominciava già nel mese di aprile a seminare entusiasmo e a promuove iniziative che coinvolgevano le popolazioni. Quest'anno, si sa, la tappa non è bergamasca per assegnazione: il comitato organizzatore è lecchese, perché l'arrivo è fissato ai Piani dei Resinelli, per cui il dispiegamento di forze è concentrato soprattutto dal Colle di Balisio in avanti. Ma, spontaneamente, anche da noi si comincia a vedere qualcosa che annuncia l'evento.
Maglia rosa a Sant'Omobono
Il paese che merita la maglia rosa dell'accoglienza è Sant'Omobono Terme, che presenta già in queste ore un colpo d'occhio suggestivo. C'è uno striscione di benvenuto teso da un lato all'altro sul rettilineo delle scuole, molte vetrine sono addobbate di rosa, allegre cascate di stelle filanti scendono dalle finestre, dai balconi fettucce rosa uniscono le case. È prevista per stasera una «Nottata rosa in attesa del Giro», con un ricco programma di intrattenimenti in piazza e al Palazzo dello Sport intitolato a Elia Frosio, il grande pistard valdimagnino campione del mondo di mezzofondo nel 1946 e nel 1949, oltre che più volte campione d'Italia. Sant'Omobono si è portato avanti, ma anche in altre località - Costa Imagna, Valsecca, Berbenno, Brembilla, Peghera, Vedeseta - squadre di volontari si stanno dando da fare per testimoniare alla caravona lo spirito d'accoglienza delle valli Imagna e Taleggio. È addobbato di rosa persino Capizzone, dove il Giro non passa nemmeno: un negozio ha esposto nello spiazzo antistante una decina di tabelloni rosa con i nomi e le foto dei corridori del paese: dal professionista Federico Rocchetti - che tuttavia non è al Giro, perché la sua squadra non è stata invitata - fino ai piccolini della categoria giovanissimi.
Che rampe a Valcava e Avolasio
Quanto all'aspetto tecnico, la tappa di domani sarà bergamasca per 55 dei suoi 169 chilometri. La corsa entrerà nel nostro territorio verso le ore 15 dopo Torre de' Busi, in vista del Valico di Valcava (colle di Prima Categoria, con punte del 17% di pendenza) e, dopo lo scollinamento, toccherà Costa Imagna, Valsecca e Sant'Omobono, prima di salire nuovamente a Berbenno (dal versante di Ponte Pietra) e Passo Laxolo, non valevole come GpM. La picchiata su Brembilla precede la successiva, pedalabile salita alla Forcella di Bura (GpM di Terza Categoria) e, dopo la discesa e l'attraversamento di Vedeseta, la strada ricomincerà a salire fino alla Culmine di San Pietro (10 km con una pendenza massima del 12% prima di Avolasio). Qui il Giro lascerà le nostre strade ed entrerà nella provincia di Lecco puntando su Moggio e Ballabio. L'arrivo ai Piani dei Resinelli, 8 chilometri di salita, pendenza dell'8%. Purtroppo, il meteorologo prevede acqua e freddo.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Valcava, «prima» del Giro, è il gigante con le antenne
Da L'Eco di Bergamo
Valcava, «prima» del Giro, è il gigante con le antenne.... la Pineta metallica!!
Valcava, il monte con le antenne, mette spavento solo a guardarlo. Si arriva da Calolziocorte, si entra in Torre de' Busi e inizia la bagarre. In totale sono 11,8 km, si passa dai 453 m ai 1340 m della vetta. L'inizio è un antipasto, il bosco incute sicurezza e regala frescura in una salita lunga, dalle pendenze medie non impossibili (circa l'8%), ma che negli ultimi chilometri offre una sorpresa capace di mettere ko chi manca di ottima condizione.
Pendenze dal 7 al 18%
Un inizio regolare, fino al bivio per il Monte Sogno. Non è un caso, il sogno finisce qua, arriva il vero incubo. Si attraversa il quartiere San Marco e le pendenze aumentano, una progressione costante, prima al 7%, poi all'8%, infine a sfiorare il 9%. Km 7,5 della salita, si supera una casa cantoniera; sulla destra un cartello che mette i brividi e tanta voglia di ritornare da dove si è venuti: 18%. Ecco a voi il vero incubo: per circa 3 km ci sono tratti che toccano anche il 17%, il 14% e la media passa l'11%. Anche all'ultimo chilometro le pendenze vanno dal 9% al 14%. Al bivio per il paesino di Valcava si torna a respirare, con l'ultimo km che si mantiene all'8%.
La discesa è tecnica
Si scollina lasciandosi sulla destra le antenne, simbolo del gigante situato tra la Valle San Martino e la Valle Imagna e poi giù fino a Costa. Discesa tecnica, pochi rettilinei concentrati soprattutto nella prima parte. Servirà essere lucidi al massimo per affrontare il tratto di discesa ricco di curve, dove chi sa osare potrà trovare la fuga di giornata, anche se questa potrebbe nascere già nella pianura che anticipa la salita verso Valcava.
Quel ritiro di Fignon
Il gigante con le antenne saluta il Giro per la prima volta, ma già negli anni 80 aveva visto transitare sulle sue strade il Lombardia, dal 1986 al 1990, mietendo vittime illustri. Su tutte il compianto Laurent Fignon, scomparso per un male incurabile nel 2010 all'età di 50 anni. Il «Professore francese», sempre al via con gli occhiali da vista, cedette di schianto e si ritirò, mentre all'arrivo di Milano trionfò Gianbattista Baronchelli nel 1986. L'anno seguente pagarono dazio Fondriest e Kelly nel Lombardia vinto da Moreno Argentin. Nel 1988 Chrles Mottet conquistò la corsa grazie ad una fuga di ben 101 km iniziata proprio a Valcava. Nel 1989 è Tony Rominger a domare il gigante e ad arrivare a Milano tutto solo. L'epopea Valcava si chiude nel 1990 con la solita grande selezione, il ritiro di Argentin e la vittoria finale di Gilles Delion. Nel 2011 il Lombardia è ritornato sul monte con le antenne: un sopralluogo in vista del piatto forte del Giro d'Italia.
La minaccia della pioggia
È annunciata acqua sulle strade del Giro e se pioggia sarà la Busto Arsizio - Lecco/Pian dei Resinelli sarà ancora più aperta a ogni interpretazione, perché la discesa di Valcava potrebbe essere fondamentale. Dei tre bergamaschi al via la pensa proprio così il corridore della Vacansoleil, Matteo Carrara. «Penso alla discesa tecnica che ci aspetta - ha affermato -. La fuga ci sarà e sono convinto che possa partire proprio a Valcava. Sarà una guerra unica, ci saranno diversi contrattacchi e punto a essere pronto. L'obiettivo è quello di ripetere la tappa di Bergamo dello scorso anno». Nella frazione con arrivo a San Pellegrino del 2011 Matteo Carrara e Marco Pinotti diedero spettacolo, con l'ingegnere bergamasco che per un nulla non conquistò la vittoria di tappa. Proprio il corridore della Bmc Racing Team spera di essere all'altezza sulla temibile ascesa. «È una vera salita, adatta solo a chi è allenato. La prima parte è pedalabile, poi il finale si fa duro. Potrebbe nascere una fuga di 30 atleti. Non è una tappa dolomitica, ma poco ci manca, visto che da Torre de' Busi avremo più di 3mila metri di dislivello in meno di 100 km». Ci si prepara a salire, il Giro entra nel vivo, il gigante con le antenne è da domare. Giove Pluvio potrebbe metterci lo zampino, e regalare a tutti gli appassionati una domenica d'altri tempi.
Valcava, «prima» del Giro, è il gigante con le antenne.... la Pineta metallica!!
Valcava, il monte con le antenne, mette spavento solo a guardarlo. Si arriva da Calolziocorte, si entra in Torre de' Busi e inizia la bagarre. In totale sono 11,8 km, si passa dai 453 m ai 1340 m della vetta. L'inizio è un antipasto, il bosco incute sicurezza e regala frescura in una salita lunga, dalle pendenze medie non impossibili (circa l'8%), ma che negli ultimi chilometri offre una sorpresa capace di mettere ko chi manca di ottima condizione.
Pendenze dal 7 al 18%
Un inizio regolare, fino al bivio per il Monte Sogno. Non è un caso, il sogno finisce qua, arriva il vero incubo. Si attraversa il quartiere San Marco e le pendenze aumentano, una progressione costante, prima al 7%, poi all'8%, infine a sfiorare il 9%. Km 7,5 della salita, si supera una casa cantoniera; sulla destra un cartello che mette i brividi e tanta voglia di ritornare da dove si è venuti: 18%. Ecco a voi il vero incubo: per circa 3 km ci sono tratti che toccano anche il 17%, il 14% e la media passa l'11%. Anche all'ultimo chilometro le pendenze vanno dal 9% al 14%. Al bivio per il paesino di Valcava si torna a respirare, con l'ultimo km che si mantiene all'8%.
La discesa è tecnica
Si scollina lasciandosi sulla destra le antenne, simbolo del gigante situato tra la Valle San Martino e la Valle Imagna e poi giù fino a Costa. Discesa tecnica, pochi rettilinei concentrati soprattutto nella prima parte. Servirà essere lucidi al massimo per affrontare il tratto di discesa ricco di curve, dove chi sa osare potrà trovare la fuga di giornata, anche se questa potrebbe nascere già nella pianura che anticipa la salita verso Valcava.
Quel ritiro di Fignon
Il gigante con le antenne saluta il Giro per la prima volta, ma già negli anni 80 aveva visto transitare sulle sue strade il Lombardia, dal 1986 al 1990, mietendo vittime illustri. Su tutte il compianto Laurent Fignon, scomparso per un male incurabile nel 2010 all'età di 50 anni. Il «Professore francese», sempre al via con gli occhiali da vista, cedette di schianto e si ritirò, mentre all'arrivo di Milano trionfò Gianbattista Baronchelli nel 1986. L'anno seguente pagarono dazio Fondriest e Kelly nel Lombardia vinto da Moreno Argentin. Nel 1988 Chrles Mottet conquistò la corsa grazie ad una fuga di ben 101 km iniziata proprio a Valcava. Nel 1989 è Tony Rominger a domare il gigante e ad arrivare a Milano tutto solo. L'epopea Valcava si chiude nel 1990 con la solita grande selezione, il ritiro di Argentin e la vittoria finale di Gilles Delion. Nel 2011 il Lombardia è ritornato sul monte con le antenne: un sopralluogo in vista del piatto forte del Giro d'Italia.
La minaccia della pioggia
È annunciata acqua sulle strade del Giro e se pioggia sarà la Busto Arsizio - Lecco/Pian dei Resinelli sarà ancora più aperta a ogni interpretazione, perché la discesa di Valcava potrebbe essere fondamentale. Dei tre bergamaschi al via la pensa proprio così il corridore della Vacansoleil, Matteo Carrara. «Penso alla discesa tecnica che ci aspetta - ha affermato -. La fuga ci sarà e sono convinto che possa partire proprio a Valcava. Sarà una guerra unica, ci saranno diversi contrattacchi e punto a essere pronto. L'obiettivo è quello di ripetere la tappa di Bergamo dello scorso anno». Nella frazione con arrivo a San Pellegrino del 2011 Matteo Carrara e Marco Pinotti diedero spettacolo, con l'ingegnere bergamasco che per un nulla non conquistò la vittoria di tappa. Proprio il corridore della Bmc Racing Team spera di essere all'altezza sulla temibile ascesa. «È una vera salita, adatta solo a chi è allenato. La prima parte è pedalabile, poi il finale si fa duro. Potrebbe nascere una fuga di 30 atleti. Non è una tappa dolomitica, ma poco ci manca, visto che da Torre de' Busi avremo più di 3mila metri di dislivello in meno di 100 km». Ci si prepara a salire, il Giro entra nel vivo, il gigante con le antenne è da domare. Giove Pluvio potrebbe metterci lo zampino, e regalare a tutti gli appassionati una domenica d'altri tempi.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing