Da un po' di tempo avevo delle idee nella testa, poi in seguito ad insistenze dell'amico Santo del CAI Senior di Bergamo, mi sono deciso a buttar giù queste righe unendo un po' di realtà a molta fantasia e ne faccio parte a tutti gli amici brembani sperando che vi piacciano
Ricerca strambologica sulle civiltà Brembano/Egizie
Offredi Mario
- Ritualità
Osservando la morfologia dei territori dell’alta Val Brembana e della contigua Valle Taleggio ho dedotto che i primi abitanti della Valle Stabina osservassero dal basso gli strapiombi e le vette dei monti sovrastanti con timore e venerazione per i possibili esseri sopranaturali che vi abitavano.
Sulla sinistra orografica dominata dall’attuale Pizzo Tre Signori, salendo dalla Valle Inferno, chi si avventurava oltre gli ammassi di rocce si vedeva controllato dalla Sfinge posta a guardia della vetta che, dietro, rimaneva nascosta alla vista di eventuali profanatori. Questa vetta invece si faceva vedere e temere dagli altri abitanti che potevano venerarla da lontano.
Sulla destra orografica la valle era dominata dagli attuali Monte Venturosa, (le cui propaggini si estendevano fino alla zona di Camerata Cornello), Monte Baciamorti e Monte Aralalta che assieme al Monte Sodadura separavano la Valle Stabina dalla Valle Taleggio.
Il toponimo che è rimasto alla montagna e al passo Baciamorti si è pensato che derivasse dall’usanza di portare i defunti dalla Valle Stabina alla chiesa di San Bartolomeo in valle Taleggio, giunti al passo i parenti del defunto lo baciavano e lo consegnavano agli incaricati della valle prospiciente: ora io mi chiedo per quale motivo quella gente doveva sobbarcarsi ad una fatica così immane ed irragionevole per poter onorare i propri defunti.
Pensandoci profondamente sono arrivato a questo risultato:
Già i primi abitanti della Valle Stabina portavano i propri defunti fino al Passo Baciamorti poi, assieme ai sacerdoti che provenivano dalla Valle Taleggio e per questo molto più facilitati nel cammino, proseguivano col corteo funebre fino alla vetta del Monte Baciamorti dove si fermavano.
Allora i resti del defunto venivano presi in consegna dai soli sacerdoti che, mentre gli altri ritornavano indietro, proseguivano fino alla vicina vetta del Monte Aralalta (come dice il nome “Ara - l’alta”, la parola ara indica l’altare pagano del quale l’Aralalta ha la forma guardando da Peghera).
La salma veniva posta su una pira (catasta di legna) cui veniva dato fuoco.
Se l’anima del defunto era eletta il fumo e anche l’anima andavano in direzione del Monte Sodadura che per la sua imponenza era creduto sede degli dei buoni, mentre se andava in direzione del Venturosa l’anima veniva dispersa nelle conche, rupi e forre del Monte Cancervo al cospetto di un essere superiore che le controllava dal Venturosa.
- Emigrazione
Proseguendo nell’analisi sono arrivato alla conclusione (che dimostrerò) che gli abitanti della Valle Brembana e della Valle Taleggio furono, alcune migliaia di anni fa, tra i primi colonizzatori dell’antico Egitto.
Forse a causa di invasioni di popolazioni limitrofe o a causa di carestie o disastri ambientali, quali frane, terremoti o alluvioni, gli abitanti delle due valli furono costretti ad abbandonare i propri territori e, percorrendo le vie d’acqua con zattere o altri mezzi allora conosciuti raggiunsero il mare Adriatico e da lì dopo immense peripezie arrivarono sulle rive dell’Egitto e nella valle del Nilo resa fertile dalle frequenti inondazioni.
- Il Bue Api
Nel viaggio che trascorsero in mare portarono con loro anche alcune bestie dei loro allevamenti tra le quali anche i bovini ritenuti necessari ed in seguito anche sacri per il latte e le carni. Il “Bue Api” che veniva adorato come una divinità, alla sua morte veniva sostituito da un altro, con uguali caratteristiche, che veniva ricercato nelle zone di origine ed arrivava in Egitto dopo tante fatiche.
Molti secoli più tardi la regina Cleopatra faceva il bagno nel latte di asina perché quello di mucca, considerato sacro, era adatto solo all’alimentazione.
- Il Faraone
E che ne dite del titolo di faraone che si diede al re dell’Egitto?
Sapete che le galline faraone sono molto litigiose con le altre razze di gallinacei ed essendo il capo di quelle popolazioni che si spostavano dalle nostre valli un tipo molto litigioso lo si chiamò con l’appellativo di “Faraone”proprio per quel motivo e quel titolo rimase anche per i suoi successori.
- L'aspide di Cleopatra
L’aspide che molti secoli più tardi uccise la regina Cleopatra discese dalla razza di una serpe che si era trasferita in Egitto dai boschi del versante ovest del Sornadello che ancor oggi ne è molto popolato.
Ora vi spiego come:
Gli abitanti della Valle Taleggio come facevano ad uscire dalla loro valle? Non per l’orrido che, privo di strade e sentieri, tagliato dalle acque tumultuose del torrente Enna, bloccava ogni tentativo, rimaneva allora l’unico passaggio attraverso la forcella di Bura per la valle del Brembo dove però si arrivava solo passando per le forre degli attuali Ponti di Sedrina o passando dal colle di Berbenno per la valle Imagna e giù fino alla zona di Almenno.
Ma anche i vari torrenti Brembilla o Imagna, o lo stesso Brembo non si potevano guadare in tempi normali a causa della gran quantità di acqua che vi passava; l’unica possibilità era quella di passare d’inverno perché a causa del gelo diminuiva anche la portata dei torrenti e del fiume Brembo facilitandone il guado, perciò fu proprio in quel periodo che avvenne il trasferimento dei nostri antenati dalla terra natia per l’ignoto.
Sapete che i rettili d’inverno vanno in letargo rifugiandosi, a volte, nelle abitazioni umane e tra le loro cose per uscirne poi ai primi tepori della primavera: così successe anche allora, qualche rettile che si era rifugiato nelle loro masserizie, durante lo spostamento era stato trasferito inconsciamente nelle nuove terre dove si era poi propagato.
La testa di serpe che si vede sopra la fronte di numerose figure egizie non è altro che il simbolo di quell’aspide posto a mò di talismano contro eventuali morsi.
- Etnie egizie
La popolazione dell’Egitto oggi noi la vediamo composta da alcuni individui con la pelle completamente nera fino ad altri quasi bianchi, questa varietà di colore indica la pluralità di razze che si sono succedute nella colonizzazione di quel territorio fra i quali i misteriosi Hyksos che non si sa da dove provenissero, non è che siano stati i nostri progenitori che vi si erano insediati?
- Le Piramidi
Non avete mai considerato la straordinaria uguaglianza tra la piramide di Keope ed il Monte Sodadura? Entrambe oltre alla imponente forma piramidale hanno la parte superiore diversa dalla parte inferiore; guardate come le rocce della cima del Sodadura sono simili alla copertura in sasso della parte alta della piramide di Keope.
- La Sfinge
E la Sfinge di Giza non richiama quella del Pizzo tre Signori?
Sapete la storia dell'enigma di Edipo e la Sfinge: "Qual'è quell'animale che al mattino cammina con quattro gambe, a mezzogiorno con due e alla sera con tre gambe?", la risposta ora è conosciuta da tutti: è l'uomo che da piccolo cammina gattoni (a quattro gambe), da adulto cammina con due gambe, e da anziano si aiuta con il bastone (cioè cammina con tre gambe). Questo è l'ultimo enigma che la Sfinge rivolse a Edipo e, dopo che egli ebbe indovinato, il mostro fu tramutato in pietra e rimase nei millenni a guardia del Pizzo Tre Signori, così come lo vediamo oggi.
Ma prima non era così. Questo mostro girovagava in cima alla Valle Inferno sotto il Pizzo Tre Signori e ogni poveretto che si azzardava a passare da lì doveva prima rispondere ad un suo quesito che ogni volta era diverso; nessuno fino allora era mai riuscito a rispondere giusto e perciò veniva divorato dal mostro che poi gettava i resti in fondo al "Lago d'Inferno" al di là dell'omonima bocchetta.
Esisteva un'altra Sfinge poco lontana da questa ed era sua sorella. Vagava anche questa sui monti ma la sua zona era quella dell'attuale Monte Sornadello. Questa era invidiosa della sorella più famosa e più temuta, perciò quando conobbe Edipo che abitava nelle vicinanze gli svelò tutte le risposte ai vari quesiti che quella rivolgeva a tutti i disgraziati che le capitavano sotto le grinfie.
Fu così che Edipo affrontò la Sfinge della Valle Inferno, svelò l'enigma e si salvò, mentre invece la Sfinge fu tramutata in roccia. Ma prima di ciò la Sfinge del Pizzo Tre Signori lanciò una maledizione a quella del Sornadello che, anch'essa tramutata in roccia rimase a vigilare in alto nel canalone incombente sopra l'attuale "Passo della Lumaca" e la si può vedere andando su da Cornalita in quel di San Giovanni Bianco.
La storia fantasiosa dell'enigma di Edipo e la Sfinge fu tramandata ai posteri di bocca in bocca e fu conosciuta in seguito anche dai Greci che poi la introdussero nella loro mitologia arrivando ai nostri giorni.
- Il "Campanile della Galé"
Sono ben pochi quelli che conoscono un altro monumento naturale esistente in Valle Taleggio: “Il Campanile della Galé”, una roccia sottile che si erge alta e solitaria di fronte ad una parete di roccia nella zona chiamata Cornaleda sul versante ovest del Monte Sornadello e che ai tempi primordiali era considerata, a causa della sua forma, simbolo di erezione e di fertilità maschile.
Orbene avete visto quanti obelischi sono stati costruiti in Egitto dopo il sedicesimo secolo a.C. cavandoli dalla roccia in un unico blocco di granito e lavorati con pietre dure, questi sono stati eretti a ricordo di quello della patria natía in Val Taleggio; in Egitto ce n’è ancora uno a Karnak ed uno, non completato, in una cava di Assuan mentre altri sono stati esportati in varie parti d’Europa.
Tutto ciò: la Sfinge, le Piramidi, gli Obelischi, son stati costruiti a ricordo di quelli della terra di origine
- Il Papiro
Non avete mai sentito in bergamasco: ”Che papir che t’et fà zò”?
Da questa parola derivarono le parole paper o papier ed anche papiro che è la specie di carta che usavano gli antichi Egizi per i loro geroglifici fatta con le fibre più morbide della pianta di papiro, intrecciate, modellate e stese al sole ad essiccare.
Andando sui nostri monti in mezzo ai pascoli aridi, specie d’inverno avrete notato la presenza di un’erba sottile, piatta e larga, lunga e scivolosa che gli ortolani usano per proteggere le verdure dal freddo, questa è anche robusta e ben si adattava ad essere intrecciata e usata per vari servizi, uno dei quali poteva essere la costruzione del papiro.
In Egitto questa erba non esisteva ed i nostri antenati facendo di necessità virtù usarono il papiro locale per questo servizio.
Penso che queste mie opinioni siano abbastanza (af)fondate, dunque sostengo che se i Valdimagnini furono i primi ad arrivare sulla luna, non si può negare che gli antichi abitanti della Valle Taleggio e alta Valle Brembana fossero stati fra i primi colonizzatori dell’antico Egitto.
-"Se sif mia convinti de chèl che ve dighe, domandéga al pòer Giacom!!!"
Un saluto agli abitanti dei Comuni della Valle Taleggio e Valle Stabina
Offredi Mario, classe 1939, originario della Valle Taleggio
Dopo alcuni ripensamenti ho deciso di completare e correggere dove necessario questa mia analisi un po' personale. Vogliate scusarmi della dimenticanza e...Buona lettura!!!
Ultima modifica in data 15 maggio 2015 (mio compleanno) e penso che sia l'ultima (salvo colpi di fulmine).
P.S. Ho aggiunto di nuovo la frase in bergamasco che nell'ultima correzione, per errore, avevo cancellato. Se volete controllare la veridicità delle mie parole andate a vedere i luoghi e i monti che descrivo, poi andate a fare un viaggetto in Egitto a controllare se tutto corrisponde.
Un grande saluto a tutti.
Similitudini brembane ed egizie
Similitudini brembane ed egizie
Ultima modifica di marioff il sabato 20 giugno 2015, 15:21, modificato 7 volte in totale.
Re: Similitudini bremane ed egizie
Mmhh.... ipotesi interessanti... 

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Re: Similitudini bremane ed egizie
Si ...molto interessante ma ancor più fantasioso
mi suol pensare ....
ma come e con cosa mai i nostri antenati Valbrembaniani siano giunti in terra d'Egitto ? Forse con zattere di tronchi ? ....ci sono alcune similitudini ,
è bello pensare che alla fantasia ...non ci sono limiti 





Re: Similitudini brembane ed egizie
Se Omero non avesse avuto fantasia come avrebbe fatto a scrivere (o meglio a cantare ) le gesta di Achille e di tutti gli eroi dell'Iliade e dell'Odissea?
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Re: Similitudini brembane ed egizie
marioff ha scritto:... il poer Giacom...
Offredi Mario, classe 1939, originario della Valle Taleggio



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Re: Similitudini brembane ed egizie



Fantastico, ora tutto torna.



Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Re: Similitudini brembane ed egizie
Scusate se ho fatto un'altra correzione: un errore grammaticale non lo potevo lasciare altrimenti i miei maestri di scuola si sarebbero rivoltati nella tomba ed io, leggendo, già prima trovavo qualcosa che non andava.