di Maria Licini, tratto dai Quaderni Brembani 16
Se non fosse ben documentata, questa vicenda potrebbe sembrare un racconto giallo, oppure un fatto di cronaca, di quelli che talvolta leggiamo sui giornali, ma che accadono tanto lontano da noi. La famiglia Galizzi, proveniente da San Pietro d’Orzio, o forse da San Gallo, si era stabilita da qualche anno a Ca’ Bruciate, contrada di Fuipiano al Brembo. Ed è qui che nel 1876 nasce Giuseppe, il protagonista di questa storia che mi viene raccontata dal nipote Martino, corredandola con documentazione fotografica e con vari dettagli che avvalorano quanto è da tempo noto. Giuseppe Galizzi emigra a 11 anni, prima in Francia, dove rimane solo pochi mesi, in seguito in Argentina, e poi in Brasile. Proprio qui, in Brasile, Giuseppe conosce una ragazza del posto e se ne innamora. Ma il loro è un amore contrastato dai genitori di lei, che si oppongono a questo rapporto. Così Giuseppe decide di tornare in Italia, portando con sé la ragazza brasiliana. Ma a Ca’ Bruciate le cose non vanno meglio: i genitori, sostenuti dal parroco di Fuipiano, non accettano quella ragazza, anche perché sembra che qualcuno avesse riferito loro che la brasiliana fosse già sposata, con un suo connazionale. Si può immaginare quale scompiglio dovette suscitare, ai primi del Novecento, una situazione tanto irregolare e del tutto insolita in questo piccolo paese abituato alle rigide regole dei buoni cristiani. La situazione diventa ancora più insostenibile e scandalosa quando si apprende che la brasiliana aspetta un figlio. Così, per non peggiorare la cose, i due decidono di ripartire per il Brasile.

Ca’ Bruciate, contrada di Fuipiano al Brembo