Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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Subiot
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da Repubblica di oggi

Trento, l'orso M2 ucciso a colpi di fucile."

Trovate chi gli ha sparato"
Primo esemplare abbattuto dopo 40 anni.
La forestale: "Forse una vendetta. Avrebbe sbranato capi di bestiame, qualcuno potrebbe essersi fatto giustizia da solo

di ANDREA SELVA

L'orso M2 è è stato ucciso in Val di Rabbi, in Trentino
TRENTO - Gliel'avevano giurata in tanti, all'orso, in quella primavera del 2012 quando sui versanti della val Rendena e della valle di Rabbi (Trentino) i pastori avevano trovato sbranati dieci asini e alcune manze. E l'altro giorno l'orso "colpevole" di quei misfatti - nome in codice M2, discendente degli orsi importati fra il 1998 e il 2002 dalla Slovenia - è stato trovato morto. Mica di morte naturale o per un incidente: nella zampa aveva infatti un proiettile d'arma da fuoco (di quelli che si usano per la caccia al cervo) e i forestali sono alla ricerca dei bracconieri o di chi si è fatto giustizia da sé. Non accadeva da almeno quarant'anni nei boschi del Trentino, dall'epoca in cui i plantigradi sulle Dolomiti erano quasi estinti, sconfitti dalle battute di caccia che tra l'Ottocento e il Novecento erano state organizzate per liberare i boschi dagli orsi prima che quest'animale, nel 1939, venisse dichiarato protetto.

Povero M2, colpito da una fucilata quando era ormai in vista del letargo: chissà se ha avuto il tempo di capire cos'è successo, chissà se ha sofferto nella sua fuga zoppa e disperata nel bosco fino ad accasciarsi a terra. E dire che quest'anno - dopo le scorribande dell'estate scorsa, quando venne inseguito a lungo dai forestali con i fucili caricati a pallini di gomma - si era messo tranquillo: "Ho le api in quella zona - spiega Fernando Pedergnana, assessore all'ambiente di Rabbi - e negli ultimi mesi non ho avuto problemi". Lo avevano catturato, gli avevano messo un radio collare, il peggio sembrava passato. E ora invece per quell'esemplare di 210 chili steso a terra qualcuno starà brindando: uomini contro orsi, come cent'anni fa.
I cacciatori non ci stanno ad essere i primi indiziati: "Non siamo noi quelli a cui l'orso dà fastidio - spiega il presidente dei cacciatori trentini Giampaolo Sassudelli - ma se verrà fuori che il responsabile è uno dei nostri gli ritireremo la licenza a vita". I forestali trentini - per cui gli orsi sono diventati un punto di orgoglio - fanno notare che "l'orso non ha mai attaccato le persone". Avvistamenti tanti: lungo le strade (19 investimenti negli ultimi dieci anni), nei boschi, sui sentieri, addirittura in paese, sulle piste da sci e nel mezzo di un laghetto alpino a fare il bagno. Aggressioni alle persone? Nessuna.

Eppure contro l'orso M2 (e i suoi fratelli) è stato fondato persino un comitato: "Basta orsi" era scritto sugli striscioni dopo la strage di asini e vitelli. Wanda Moser portò la carcassa della sua asina nella piazza del paese: "Tutti devono vedere il dolore che questo animale ha procurato". La consigliera provinciale Franca Penasa ora ribadisce: "La gente ha paura". E poco importa se la Provincia autonoma di Trento concede contributi a chi installa recinti anti-orso e rimborsa i danni subiti: "In Trentino non c'è posto per loro", denunciano i pastori che vorrebbero riportare questi animali in Slovenia. Dove, per essere chiari, la caccia all'orso è consentita. L'avvertimento giunto dalla Svizzera poche settimane fa sembrava profetico "Tenete a bada i vostri orsi, perché se sconfinano li abbattiamo". Qualcuno li ha presi in parola.

Ma nel partito dei contrari all'orso (in crescita dopo i primi entusiasmi per l'avvio del progetto di reintroduzione) c'è una certa ingratitudine per tutta la pubblicità che questi animali hanno portato al Trentino, a partire dal 1988 quando Jean Jacques Annaud ambientò in queste vallate il film "L'orso", in cui un gigantesco plantigrado - a tu per tu con un cacciatore - risparmia la vita all'uomo. Un favore che questa volta non è stato ricambiato.

Prima o poi doveva succedere ....

a_11 a_11 a_11
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enkuz
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da enkuz »

Poverino, mi dispiace un sacco !!!
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IW2LBR
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L'Aquila. Un altro orso morto, forse è stato avvelenato

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dal Il Giorno

L'Aquila. Un altro orso morto, forse è stato avvelenato

Villavelonga (L'Aquila), 7 ottobre 2013 - Un esemplare di orso marsicano è stato trovato morto nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm): si teme che l'animale sia stato avvelenato, ma saranno gli accertamenti del centro veterinario specialistico di Grosseto, che potrebbe eseguire l'esame del dna sui resti, a fornire maggiori certezze. Il corpo dell'orso, che aveva meno di due anni, si trovava nel bosco della Difesa, nel comune di Villavallelonga, nella zona dei Prati d'Angro.
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elio.biava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

Approfittando delle belle giornate autunnali, son ritornato in visita al Fraggio (Taleggio), per controllare anche che tutto fosse a posto in previsione dell'inverno...
Tra una cosa e l'altra passa via il pomeriggio in un lampo. Prima del ritorno incontro l'apicultore che è qui a curar le sue arnie e le sue amate api. E' preoccupato per la Varroa, che anche lo scorso anno ha falcidiato l'allevamento costringendolo ad acquisti di popolazioni nuove di questo laborioso animaletto.
Poi si arriva a parlar dell'orso (che pensavo fosse transitato solo da Reggetto! a_34 ), scopro invece che attratto dall'odore del miele ha attraversato la valle che divide le due contrade e gli ha distrutto alcune casse ed alcune proprio sparite. Chiedo "ma poi sei riuscito a ricatturare lo sciame" e lui "no no, in questi casi lo sciame muore disperso o attaccato dagli altri che difendono la propria cassa"...Poi ne scopro una di bella: chi mandato al controllo del danno subito, e per risarcimento dice all'allevatore di procurarsi il recinto elettrificato perchè in caso del secondo attacco senza tale cautela "non beccherà più un euro"(cos'è una minaccia "cautelare" ?!). a_34 a_34 Alla "belle e meglio" si preoccupa di attrezzare un recinto elettrificato delle mucche. Passato qualche giorno gli stessi incaricati lo chiamano per avvisarlo che può levarlo "tanto l'orso si è allontanato in Val Seriana"!'??. Sembrava quasi che Il Parco, la Regione ...o chi per essi avesse in considerazione le attività agricole!, mi pare che sono ancora allo stato primordiale dello sbando. a_111

N.B. tale apicoltore non ha "quattro casse", produce bensì dai 6 agli 8 quintali di miele/anno a_2. Purtroppo questo è lo stato dei fatti e la realtà, non le ciance.
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Subiot
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Interessante video che svela il comportamento degli orsi di fronte alle fototrappole.
Gli orsi andini non sono per nulla diversi dall'orso brembano transitato da noi nel 2008 e passato ormai a miglior vita .. a_11 a_11

[youtube]u_a0y9KbyRM[/youtube]

a_14 a_14
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IW2LBR
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Investito orso marsicano, morto durante intervento chirurgic

Messaggio da IW2LBR »

da AGI

Investito orso marsicano, morto durante intervento chirurgico

Villalago (L'Aquila), 24 ott. - E' morta stamane, nel corso di un intervento chirurgico presso il Dipartimento di scienze cliniche e veterinarie dell'Universita' di Teramo, un'orsa di circa 5 anni, in eta' riproduttiva, investita ieri sera intorno alle 21,00 da un giovane automobilista residente a Villalago. L'incidente, sul quale indagano gli agenti della forestale di Villetta Barrea, e' accaduto lungo la strada della Valle del Sagittario, nel tratto tra Villalago ed Anversa, ai limiti della zona di protezione esterna del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. L'impatto e' stato violento in relazione, sembra, alla velocita' del mezzo in quel rettilineo e alla limitata larghezza della carreggiata. In quel tratto di strada l'ente Parco nell'inverno scorso aveva provveduto ad apporre delle tabelle che segnalano il pericolo di attraversamento degli orsi. L'animale era stato subito trasportato, su disposizione del direttore del Parco all'Istituto della Facolta' di veterinaria dell'Universita' di Teramo dove, nel corso della notte, erano state eseguite le radiografie dalle quali erano emerse la frattura del femore sinistro e della tibia destra. Ad occuparsi del trasferimento dell'animale erano stati gli agenti della forestale di Castel di Sangro e di Pescasseroli. Per l'auspicato recupero del plantigrado alla vita selvatica questa mattina l'orsa era stata operata, al fine di ridurre le fratture. Purtroppo l'ottimismo del primo momento, circa l'auspicato recupero dell'animale, e' andato deluso. Infatti, nel corso dell'intervento eseguito alla presenza dei veterinari e degli esperti del Parco, sono insorte complicazioni che hanno determinato la morte dell'orsa. Mentre si stava procedendo all'operazione per la riduzione delle fratture degli arti posteriori, e' subentrato un arresto cardiocircolatorio che ha determinato la morte del plantigrado. "Purtroppo - commenta in una nota il Parco nazionale d'Abruzzo - nonostante la disponibilita' e il grande impegno del professor Patrizio Luso, della sua Facolta' e del personale dell'ente - non si e' riusciti a salvare la vita dell'orsa. Si tratta di una bruttissima notizia che lascia in tutti una profonda tristezza e che pone, per l'ennesima volta, all'attenzione delle istituzioni, come grande emergenza, la conservazione dell'orso bruno marsicano".
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da IW2LBR »

dal Corriere della Sera

Ottantenne lotta contro un orso e precipita in un burrone. Ma riesce a sopravvivere
L’anziano si trovava in un campo di lamponi quando si è avvicinato l’animale. Poi lo ha colpito con testate e pugni

Nello scontro tra uomo e orso, l’uomo trionfa, più o meno. La vicenda, premettiamo, ha dell’incredibile. Raccontata qualche giorno fa dall’inglese The Guardian sta appassionando Internet. Il protagonista è Yusuf Alchagirov, un ottantenne pastore russo. L’uomo si trovava in un campo di lamponi nella regione Cabardino-Balcaria (nel Caucaso settentrionale), quando un grosso plantigrado affamato si è avvicinato con fare minaccioso. L’ottuagenario non si è fatto prendere dal panico ma, anzi, ha reagito.

QUATTRO COSTOLE ROTTE - Per nulla inerme, nonostante l’età: l’anziano ha preso a colpire l’orso bruno con calci e testate. Una lotta corpo a corpo durata qualche minuto. Nel combattimento, tuttavia, il plantigrado ha avuto la meglio e spinto il grintoso pastore giù per un precipizio. Secondo il Guardian l’anziano è stato ricoverato in ospedale. Le sue condizioni, però, non sono gravi: se l’è cavata con «alcune contusioni, ferite da morso e quattro costole rotte», ma ha evitato una carica potenzialmente letale.

FARE IL MORTO - Gli orsi avvicinano e attaccano gli uomini soprattutto quando sono provocati o hanno fame. Accade nei villaggi della Russia settentrionale soprattutto nei mesi autunnali quando le forti piogge devastano parte delle fonti alimentari dei grossi animali. Se Alchagirov può ritenersi fortunato, gli esperti generalmente sconsigliano di attaccare il plantigrado quando si trova di fronte. Se un orso bruno si avvicina con fare aggressivo, suggerisce il sito Mother Nature Network, è consigliabile mantenere la calma (nemmeno l’orso può sapere cosa intendete fare) ed evitare di fare qualsiasi cosa che l’animale possa percepire come una minaccia. E poi: fare il morto. Stendersi con la pancia a terra e incrociare le mani dietro la testa, in modo che l’orso possa capire che l’uomo in quel momento non rappresenta alcun pericolo per lui. Ciò nonostante, l’ottantenne pastore russo si dice sicuro che quella sua reazione aggressiva gli ha salvato la vita: «Mi avrebbe ucciso se mi fossi tirato indietro».
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da pluto »

da IlCentro L'Aquila
Banca del seme per gli orsi
VILLALAGO. Costituire una banca del seme per la conservazione dell'orso bruno marsicano, valutando con un pool di esperti internazionali la fattibilità di un programma di conservation breeding. La proposta, del deputato abruzzese di Sel , Gianni Melilla, è in un'interrogazione a risposta scritta al ministro dell'Ambiente. Segue la morte, la settimana scorsa, dell’esemplare femmina di orso bruno marsicano investita a Villalago e deceduta nel corso di un intervento chirurgico. Sessanta, secondo i dati in possesso del deputato, gli esemplari di orso bruno marsicano rimasti: «La conservazione di questa specie» dice Melilla «è quindi a rischio». Non solo. Per l'esponente di Sel quest'ultimo episodio (quarta morte dall'inizio dell'anno) «segnala una progressione preoccupante. È necessaria una forte mobilitazione della comunità scientifica e ambientalista per scongiurare il pericolo della scomparsa di questa straordinaria specie appenninica di orsi».
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Subiot
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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Tratto da: Sentieri di caccia

L’opinione: Ma muore solo un orso?


Quel sabato mattina, la notizia era sulla bocca di tutti: “M2 è andato”. “Come?” “Ma sì. M2, l’orso. Quello grosso. Il Tita (nome di fantasia) l’ha trovato stecchito. Era già marcio, ma la fucilata, bassa sulla spalla, si vedeva benissimo. Gli hanno tirato!”
Così ho saputo che il primo orso sicuramente bracconato in Trentino è morto proprio nella mia valle, proprio nella mia Riserva Comunale di caccia. E mi è venuto un groppo in gola.

L’orso mi affascina da sempre, lo considero un animale speciale, ero felice per la sua presenza e non vedevo l’ora di osservarlo in natura. E ho pensato anche a noi cacciatori di Rabbi, su cui calava una cappa di sospetto e ignominia. Triste per ciò che è accaduto, ho provato a rifletterci su.
In Trentino, negli anni ’90, sopravviveva l’ultima, risicata (quattro forse cinque animali), popolazione di orsi delle Alpi. Per salvarla si attivò un progetto europeo, con la reintroduzione di 10 orsi sloveni (2000-2002). Il progetto conteneva una robusta indagine demoscopica, che registrò, anche nelle valli dove gli orsi sarebbero stati liberati, un forte consenso. L’orso piaceva. Ma a posteriori, credo che tanta simpatia fosse per “l’idea dell’orso”, per l’orso in teoria. Poi sono arrivati gli orsi veri e… con essi un po’ di problemi: animali domestici predati, apiari distrutti, incontri ravvicinati che non tutti apprezzano.
Non ho dati recentissimi, tuttavia sospetto che l’orso in carne e ossa di oggi abbia assai meno simpatizzanti dell’orso ideale di due decenni fa. Io rimango, senza esitazioni, fra i sostenitori dell’orso. Ma sarebbe miope ignorare chi è scettico e chi è contrario. Perché, come abbiamo visto, la testa calda (e vuota) che decide di fare “giustizia sommaria”, poi salta fuori. Con il rischio che il reo diventi una sorta di paladino per alcune frange, stimo purtroppo non trascurabili, della popolazione locale. La Provincia Autonoma di Trento è impegnata in un costante braccio di ferro con Roma per la gestione degli orsi problematici.

L’anno scorso la stessa ordinanza di cattura per rimuovere incruentamente proprio M2 (che aveva iniziato a creare scompiglio) fu impugnata dal Ministero. Servirebbe, invece, io credo, meno burocrazia e più tecnica: un approccio più flessibile ed efficace nella gestione dell’orso. Non l’approccio semplicistico dei bavaresi, che nel 2006, non appena “Jj1” (alias “Bruno”) passò il confine lo stesero, facendone un caso mediatico internazionale. Forse l’approccio svizzero, che stabilisce un limite di interazioni “problematiche” superato il quale il soggetto viene abbattuto. Gli svizzeri infatti nel 2008 hanno “tolto di mezzo” Jj3 (fratellastro di Bruno!) lasciando invece indisturbato Mj4, che non dava preoccupazioni.
Pur amando l’orso, credo che una gestione altamente conservativa, che preveda però anche l’extrema ratio della fucilata non sia da scartare a priori. Negli anni sono arrivato a pensare, suffragato peraltro da opinioni di tecnici e ricercatori che proprio di orsi si occupano, che togliere dal gioco alcuni animali farebbe bene a tutti gli altri. Gli orsi sono molto intelligenti e hanno comportamenti soggettivamente differenziati. Nella popolazione complessiva attuale in Trentino (minimo certo di 43 orsi, ora 42, presumibilmente di più) ben tre quarti dei danni (puntualmente rifusi) sono causati da quattro specifici soggetti.
Viene spontaneo pensare che abbattendo esattamente quegli animali si ridurrebbero con efficienza danni e rischi. Inoltre, anche sotto un profilo sociale, che non può essere trascurato, si darebbe un segno concreto di “controllo totale” e “protezione” a chi vive nelle valli e magari esercita quelle attività sul territorio che con l’orso devono fare i conti davvero. Credo che questa opzione (magari da non usare mai, ma potenzialmente accessibile) farebbe bene alla conservazione dell’orso nel suo complesso.

Parafrasando la cruda e terribile frase di Mao Zedong: “Abbatterne uno per salvarne cento”. Crudezza e cinico pragmatismo dunque? O piuttosto un approccio “laico” e se vogliamo disincantato che guardi alla salvaguardia dell’orso, al futuro dell’orso, nel suo complesso? Distogliendo gli occhi dal singolo esemplare, per dedicarsi a tutti gli altri orsi, tutti quelli che non vediamo ma ci sono, e scommettendo su di loro.
Ma, a parte le realtà animaliste, cosa ne direbbero i salotti bene? Le redazioni dei giornali? Le signore fuori dal centro commerciale? Cosa ne direbbero quelli per cui l’orso è ancora solo un’idea? Siamo in Italia, dove nella gestione della fauna l’aspetto tecnico e a volte anche il buon senso, si scontrano con l’approccio ideologico, i simboli (e l’orso è iper-simbolico), le posizioni politiche, la carente conoscenza della realtà. C’è da chiedersi se a Rabbi sia morto “solo” un orso o se l’azione criminale sia un sintomo di crisi del progetto di altissimo valore che il Trentino ha intrapreso quasi vent’anni fa per salvare la specie. La questione – far convivere oggi orsi e uomini nel cuore dell’Europa – è complicata e delicata. Qualcosa di ragionevole va fatto, anche per non lasciare campo libero a stoltezze come quella consumata a Rabbi.

Per info: Provincia Autonoma di Trento – Rapporto Orso 2012, http://www.orso.provincia.tn.it/rapporto_orso_trentino

Ettore Zanon,
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
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