il Gigaro (Arum italicum Miller)
Famiglia: Araceae
Nome volgare: Gigaro, gigaro chiaro, calla selvatica, pan di serpe, pan delle bisce
Morfologia:
Pianta perenne e glabra di aspetto erbaceo, eretto, con un rizoma tuberiforme sotterraneo, dal quale in autunno si sviluppano le foglie astate lunghe sino a 35 cm, con la pagina superiore lucida e spesso con macchie bianche, con il lobo apicale a forma lanceolata e due basali divergenti.
I fiori molto piccoli, unisessuali, crescono alla base di una colonna (spadice) che è un’infiorescenza parzialmente racchiusa da un cappuccio (spata). La spata è lunga fino a 30 cm, è di colore giallo-verdastro con a volte sfumature purpuree, mentre la parte superiore dello spadice , simile ad una clava, è gialla.
I frutti sono bacche prima verdi e rosse a maturità, della grandezza di un pisello, raccolte sull’asse.
Diffusione, habitat, fioritura:
Diffusa nell’Europa sud-occidentale, comune in Italia dove cresce nei fossi, boschi, vigneti, siepi fino al piano collinare (800 m)., e fiorisce a Aprile- Maggio.
Proprietà ed usi:
Tutta la pianta è velenosa, e può provocare serie intossicazioni soprattutto ingerendo i suoi frutti che per la loro colorazione possono attrarre la curiosità dei bambini, fortunatamente la loro masticazione che provoca immediati dolori alla bocca e l’odore cadaverico del fiore riducono la possibilità di ingerire quantità della pianta che potrebbero essere letali.
Curiosità:
Nei tempi antichi il Gigaro era considerato una pianta magica, che teneva lontani gli spiriti maligni, proteggeva i neonati e donava amore a chi in amore era sfortunato.
