RIFLETTIAMO.......
Covid-19: che Caos!
Bossuet, un grande vescovo, ha scritto: « Dove nessuno comanda tutti comandano. Dove tutti comandano, nessuno più comanda, ma il caos ». Sembra di vedere un po' questo nell'Italia del covid-19 del 2020.
Il rischio di una dittatura nasce sempre quando una democrazia non sa darsi delle regole condivise e soprattutto non riesce ad ottenerne il rispetto, nemmeno di fronte ad un'emergenza senza precedenti.
C'è ancora quello che dice: "hanno tirato su un pandemonio mondiale per un'influenza, ci hanno fatto perdere soldi, lavoro e ora ci vogliono togliere anche il mare".
Per la serie: chi muore tace e chi è vivo non solo si dà pace ma se ne frega altamente. "Liberi tutti" a qualunque costo, sembrano dirci i governatori veneti e lombardi, preoccupati della ricaduta economica in vista della stagione estiva.
Preoccupazioni legittime, per carità, però fino all'altro ieri il governatore della Lombardia, Fontana, ci diceva che era seriamente preoccupato e arrabbiato perché la gente non si era barricata in casa, oggi vorrebbe che dal 4 maggio le prigioni dorate non esistessero più e tutti amici come prima.
In spiaggia col plexiglas, ci dicono, ma va, si va normalmente. una bella mascherina e via: precedenza solo a chi prenota prima! A scuola si torna scaglionati, su turni, forse si va anche il sabato, ma si va. Quando? Qualcuno dice a maggio, qualcuno a settembre. Ma la scuola prima o dopo importa poco, dobbiamo lavorare, punto!
Già, ma i figli dove li lasci? A chi li lasci? Ai nonni? Non potresti, ma molti state pur certi che lo faranno, esponendo i nostri anziani ad un potenziale contagio pur di non pagare la babysitter.
"I figli hanno diritto al gioco all'aperto" ha sentenziato ieri la ministra "facciamoli andare al parco scaglionati", con grande gioia dei genitori che finalmente potrebbero aggiungere al cane anche la prole per giustificare le uscite, solo infatti loro i primi che hanno voglia di far andare la lingua e di "zabettare" un po' con il prossimo.
Ora ci dicono che forse la diffusione tramite pipistrelli era una panzana, cosi come gli untori del mercato di Wuhan, perché il covid-19 potrebbe essere uscito dal laboratorio di virologia cittadino per un errore, gli 007 stanno indagando.
Nature ci segnala quello che molti pensano da tempo, cioè che Il coronavirus abbia cominciato a circolare in Lombardia da fine dicembre 2019 e abbia continuato a farlo in modo sommerso per oltre un mese e mezzo prima della diagnosi del paziente 1 di Codogno, avvenuta il 20 febbraio.
Naturalmente la scienza si dividerà anche su questo, come su tutto quello che ha riguardato questa pandemia; più che virologi sembrano tanto dei politici, prestati alla scienza.
C'è stata dapprima (a febbraio) la dottoressa che ha sostenuto si trattasse di poco più di un'influenza: dopo la figuraccia nessuno più l'ha intervistata, poi ecco Burioni, che invece ha usato toni altamente drammatici, seguito a ruota dall'infettivologo del Sacco Galli che ha irriso i dati della regione Lombardia, parlando di contagi 5-6 volte superiori a quelli ufficializzati, perlomeno a Milano.
Le mascherine? Sino a marzo: "ma no, solo chi è già contagiato le deve usare", poi il contrordine: "non si esce senza…" Peccato che molti non sapessero dove trovarle, ora ci sono, ma due per uno, il resto te le compri, se le trovi.
E tutti sentenziano su vaccini, terapie, dispensano consigli, tracciano scenari drammatici o confortanti, concilianti o contrastanti, ripetendo il loro mantra passando da canale a canale, da trasmissione in trasmissione, ogni sera: ti ritrovi infatti lo stesso personaggio su Rete 4 e mezz'ora dopo su la 7, infine a Carta Bianca dalla Berlinguer su Rai 3. "Non ne usciremo sino al vaccino, il vaccino non serve, il vaccino non basta, il virus resterà con noi anni, no morirà presto, si ma ne arriveranno altri" e tu non sai più cosa pensare.
E intanto ogni regione pensa al "fai da te". Logico sarebbe provare a riaprire le regioni con zero contagi e zero morti, come Basilicata, Molise, Calabria, ma il capo della Protezione Civile, più che comparire alle 6 di sera per la lettura del "bollettino di guerra" non fa e il resto sono tante, troppe chiacchiere, che confondono la gente, senza una pianificazione, una coordinazione, un obiettivo.
Senza dimenticare l'indegna strage nelle case di riposo, dove emerge un sommerso di maltrattamenti e degrado in molte strutture.
Ci sono infine "le patenti di immunità", quei test sierologici autorizzati, non autorizzati, attendibili, non attendibili.
Intanto nei supermercati, quando vai a fare la spesa, anche i conoscenti che incroci ti guardano con circospezione se per caso ti scappa uno starnuto causa allergia, e si dileguano velocemente portandosi dietro il proprio carrello, liquidandoti in fretta e furia, segno che la psicosi in molti c'è, in altri prevale la superficialità, in altri ancora il fatalismo, su tutti il CAOS che, in mancanza di una guida autorevole, serpeggia in modo già palese, ma che presto potrebbe esplodere in modo più netto, speriamo non incontrollato.