da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti
Cercasi personale per le nuove terme di San Pellegrino, boom di richieste
San Pellegrino Terme - Dal vicedirettore al personale di pulizia, passando per camerieri, aiuto cuochi e massaggiatori. Le nuove terme di San Pellegrino, firmate Percassi, per partire cercano almeno una trentina di dipendenti. Ormai ci siamo, almeno stando ai tempi dichiarati dallo stesso gruppo: l’apertura del centro termale è fissata per la prima settimana di dicembre, giorno più giorno meno. Il cantiere, in questo periodo, è attivissimo, sia sulla parte del porticato, sia sull’edificio che ospiterà le 11 piscine; due mesi sembrano pochissimi per riuscire a rispettare i tempi, ma il traguardo non è impossibile. Il progetto per far rinascere il parco è stato presentato e, per il debutto, dovrebbero essere pronti anche i primi parcheggi, da realizzare nella famosa «buca » che in futuro, invece, dovrà ospitare il centro residenziale. A San Pellegrino è arrivata da tempo anche colei che dirigerà le nuove terme, affidate al gruppo Quadrio Curzio (che, in Italia, gestisce già i centri di Bormio, Pré Saint Didier in Valle d’Aosta, Torino, Milano e Roma. Si chiama Francesca Martinelli, ha 30 anni, è originaria di Bormio e con orgoglio dichiara di essere una «montanara». Laureata in Giurisprudenza alla Statale di Milano, ha sempre lavorato per il gruppo dei fratelli Saverio e Andrea Quadrio Curzio, a Bormio, Milano e più recentemente a Pré Saint Didier, dove le era stata affidata la gestione alberghiera. Quello di San Pellegrino sarà il primo incarico come direttrice di un centro termale del gruppo.
«Un’avventura sicuramente avvincente – dice – una scommessa nella quale il gruppo Quadrio Curzio sta credendo, investendo soprattutto sui giovani e su idee innovative: le terme di San Pellegrino saranorigino per chi sta bene e vuole star bene, una linea che si è dimostrata vincente anche in tutti gli altri centri termali. I numeri parlano da soli: da quando Andrea e Saverio Quadrio Curzio, nel 1982, hanno aperto a Bormio, è stato un continuo crescendo, con Pré Saint Didier, Milano, Torino, a breve Roma e poi San Pellegrino. E in progetto ci sono New York e Chamonix». «San Pellegrino – continua – ha tutte le potenzialità per emergere: era in una situazione simile a Pré Saint Didier, ma qui abbiamo il valore aggiunto del marchio dell’acqua, conosciuto in tutto il mondo, che sicuramente farà da traino. E come dimostrano anche gli altri centri termali del gruppo la clientela dovrebbe essere garantita tutto l’anno. In una estate come questa di maltempo le terme, per esempio, non avrebbero risentito di alcun calo di clientela». In previsione dell’apertura di dicembre, quindi, si cercano le prime 30 figure professionali: serve un vicedirettore, personale di cucina, di accoglienza, per l’area ricevimento, ma anche massaggiatori e personale per le pulizie (scrivere a info@qctermesanpellegrino. it o rivolgersi in municipio).
Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel
Cantiere in fermento per rispettare i tempi. Ogni giorno 80 operai
San Pellegrino Terme - Se non fosse che siamo in riva al Brembo e non ai navigli milanesi potrebbe sembrare il cantiere di Expo 2015. Tanto è il lavoro che in queste settimane caratterizza le future terme di San Pellegrino. Mancano poco più di due mesi a quella che, per ora, è fissata come data di inaugurazione delle nuove terme di San Pellegrino: la prima settimana di dicembre. Fosse un cantiere gestito da un ente pubblico nessuno metterebbela mano sul fuoco sulla possibilità che piscine e saune entrino in funzione prima delprossimo Natale. I lavori qui sono affidati al gruppo Percassi e sembra proprio di assistere a una corsa contro il tempo per rispettare le previsioni e le promesse. In cantiere lavorano contemporaneamente 14 imprese e oltre 80 operai. Si lavora freneticamente ma con precisione, ai pavimenti, agli arredamenti, ai restauri degli affreschi. Spiega il sindaco Vittorio Milesi che nei giorni scorsi è stato in sopralluogo con Claudio Merati e Alessandra Terraneo della Regione, quindi Silvia Garbelli della Provincia e Gianluca Spinelli del gruppo Percassi: «Forse pochissimi cantieri possono vantare un’attività così importante. Le imprese che lavorano sono tutte di qualità e serie. Il cronoprogramma è stabilito nei dettagli. Per questo la data di inizio dicembre non è così impossibile. È stato presentato anche il progetto del nuovo parco». Anche questo dovrà essere realizzato, come i parcheggi, entro inizio dicembre. In corso anche i restauri dello scalone centrale dell’hotel, spazio bellissimo che tornerà visibile dopo decenni, e della sala Bibite, nell’antica fonte. I pavimenti sono ormai conclusi, a metà ottobre arriverà anche la grande vetrata per i portici (qui ci saranno la reception e il foyer d’ingresso). Conclusi anche i rivestimenti in ardesia di Branzi delle 11 piscine, di cui cinque esterne, poste nel nuovo edificio (dove c’era l’ingresso dell’hotel Milano). Qui ci saranno anche altri 11 bagni e saune. Non resta che attendere il debutto.
San Pellegrino Terme - Se non fosse che siamo in riva al Brembo e non ai navigli milanesi potrebbe sembrare il cantiere di Expo 2015. Tanto è il lavoro che in queste settimane caratterizza le future terme di San Pellegrino. Mancano poco più di due mesi a quella che, per ora, è fissata come data di inaugurazione delle nuove terme di San Pellegrino: la prima settimana di dicembre. Fosse un cantiere gestito da un ente pubblico nessuno metterebbela mano sul fuoco sulla possibilità che piscine e saune entrino in funzione prima delprossimo Natale. I lavori qui sono affidati al gruppo Percassi e sembra proprio di assistere a una corsa contro il tempo per rispettare le previsioni e le promesse. In cantiere lavorano contemporaneamente 14 imprese e oltre 80 operai. Si lavora freneticamente ma con precisione, ai pavimenti, agli arredamenti, ai restauri degli affreschi. Spiega il sindaco Vittorio Milesi che nei giorni scorsi è stato in sopralluogo con Claudio Merati e Alessandra Terraneo della Regione, quindi Silvia Garbelli della Provincia e Gianluca Spinelli del gruppo Percassi: «Forse pochissimi cantieri possono vantare un’attività così importante. Le imprese che lavorano sono tutte di qualità e serie. Il cronoprogramma è stabilito nei dettagli. Per questo la data di inizio dicembre non è così impossibile. È stato presentato anche il progetto del nuovo parco». Anche questo dovrà essere realizzato, come i parcheggi, entro inizio dicembre. In corso anche i restauri dello scalone centrale dell’hotel, spazio bellissimo che tornerà visibile dopo decenni, e della sala Bibite, nell’antica fonte. I pavimenti sono ormai conclusi, a metà ottobre arriverà anche la grande vetrata per i portici (qui ci saranno la reception e il foyer d’ingresso). Conclusi anche i rivestimenti in ardesia di Branzi delle 11 piscine, di cui cinque esterne, poste nel nuovo edificio (dove c’era l’ingresso dell’hotel Milano). Qui ci saranno anche altri 11 bagni e saune. Non resta che attendere il debutto.
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Re: Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel
Contro il mordi e fuggi l’accoppiata con lo sci
San Pellegrino Terme - La notizia dell’apertura delle terme di San Pellegrino viene accolta con entusiasmo da parte di albergatori e commercianti della Valle Brembana. Il nuovo centro benessere, dicono, porterà persone e villeggianti sul territorio e questo non può che far bene. C’è, tuttavia, un rischio: che risulti essere unicamente turismo di giornata, con la gente che arriva al mattino per usufruire delle attività termali e se ne torna verso casa la sera. Seguendo la sensata obiezione, bisogna prendere in considerazione un punto, che potrebbe essere decisivo: investire in ricettività e iniziative, oltre che migliori e nuovi servizi per attirare – e in un secondo momento – trattenere chi si reca a San Pellegrino. Per prolungare il suo soggiorno. E portarlo a visitare la valle e, perché no, sulle piste da sci. Il morale fra gli addetti del settore è alto: «C’è un ottimismo diffuso – conferma Luigi Milesi, titolare dell’hotel e ristorante Bigio – ora dobbiamo essere abili per sfruttare al meglio l’occasione che ci viene data. Il gruppo che gestirà le terme si è sempre reso disponibile, quindi la cosa migliore sarebbe iniziare una collaborazione. Secondo me sono fondamentali i pacchetti per i turisti con alberghi e stazioni sciistiche».
L’idea circo bianco
È della stessa idea Giorgio Zilli dell’hotel Papa: «La notizia è positiva, indubbiamente. Tanta gente andrà alle terme, ma se saremo bravi a invogliarla possiamo far sì che occupi gli alberghi. Il flusso naturale sarà quello del cliente di giornata. Il paese dovrebbe sviluppare iniziative per trasformare il tipo di turismo. Una buona idea potrebbe essere quella di collegare il centro benessere con le piste da sci». Su questo fronte qualcosa, in effetti, si sta muovendo: «Avevamo gli occhi puntati su San Pellegrino e lo sviluppo del centro termale da qualche tempo – spiega Silvia Traini, marketing consultant per Itb (Imprese turistiche barziesi, società che gestisce le stazioni di Valtorta-Piani di Bobbio e Piazzatorre) e direttore della scuola sci Valtorta – perché crediamo possa dare opportunità al turismo invernale. E, nel nostro caso, specialmente attraverso accordi con gli impianti di Piazzatorre. D’altra parte, benessere e attività sportiva si legano benissimo e, in questo senso, lo stiamo già sperimentando: la nostra scuola ha avviato delle convenzioni con l’agriturismo Ferdy di Lenna, che offre servizi di cura del corpo».
A dicembre l’anno zero San Pellegrino – questo è sicuro – recupera parte della propria fama storica. Quella, cioè, che ha completato il nome del paese proprio con la parola «terme». A partire da dicembre per la cittadina brembana sarà una sorta di anno zero. Quanto meno perché l’antico termalismo terapeutico, che ne ha fatto la fortuna per decenni, era abbandonato a se stesso da troppo tempo. «Ma adesso è arrivata la svolta – esordisce Giovanni Fumagalli del birrificio Via Priula – una svolta, peraltro, con una società credibile come quella dei Quadrio Curzio (che gestiscono le terme di Bormio, Pré Saint Didier, Milano e Torino, ndr). La struttura può fare da traino per tutto l’indotto locale, anche perché benessere e cura di sé hanno ancora un bel mercato. Per il nostro locale è un grande momento: siamo a pochi passi dalle terme, ci sarà tanta gente e la nostra offerta è particolare e interessante». L’ostacolo da superare, ora, riguarda il turismo mordi e fuggi: «Con le terme terapeutiche le persone si fermavano una o due settimane – riflette Raul Avogadro dell’hotel omonimo –. Ora questo servizio non esiste più. È molto probabile che la clientela arrivi al mattino e se ne vada via la sera. Escludo che si fermino più a lungo, ma spero di essere smentito dai fatti».
San Pellegrino Terme - La notizia dell’apertura delle terme di San Pellegrino viene accolta con entusiasmo da parte di albergatori e commercianti della Valle Brembana. Il nuovo centro benessere, dicono, porterà persone e villeggianti sul territorio e questo non può che far bene. C’è, tuttavia, un rischio: che risulti essere unicamente turismo di giornata, con la gente che arriva al mattino per usufruire delle attività termali e se ne torna verso casa la sera. Seguendo la sensata obiezione, bisogna prendere in considerazione un punto, che potrebbe essere decisivo: investire in ricettività e iniziative, oltre che migliori e nuovi servizi per attirare – e in un secondo momento – trattenere chi si reca a San Pellegrino. Per prolungare il suo soggiorno. E portarlo a visitare la valle e, perché no, sulle piste da sci. Il morale fra gli addetti del settore è alto: «C’è un ottimismo diffuso – conferma Luigi Milesi, titolare dell’hotel e ristorante Bigio – ora dobbiamo essere abili per sfruttare al meglio l’occasione che ci viene data. Il gruppo che gestirà le terme si è sempre reso disponibile, quindi la cosa migliore sarebbe iniziare una collaborazione. Secondo me sono fondamentali i pacchetti per i turisti con alberghi e stazioni sciistiche».
L’idea circo bianco
È della stessa idea Giorgio Zilli dell’hotel Papa: «La notizia è positiva, indubbiamente. Tanta gente andrà alle terme, ma se saremo bravi a invogliarla possiamo far sì che occupi gli alberghi. Il flusso naturale sarà quello del cliente di giornata. Il paese dovrebbe sviluppare iniziative per trasformare il tipo di turismo. Una buona idea potrebbe essere quella di collegare il centro benessere con le piste da sci». Su questo fronte qualcosa, in effetti, si sta muovendo: «Avevamo gli occhi puntati su San Pellegrino e lo sviluppo del centro termale da qualche tempo – spiega Silvia Traini, marketing consultant per Itb (Imprese turistiche barziesi, società che gestisce le stazioni di Valtorta-Piani di Bobbio e Piazzatorre) e direttore della scuola sci Valtorta – perché crediamo possa dare opportunità al turismo invernale. E, nel nostro caso, specialmente attraverso accordi con gli impianti di Piazzatorre. D’altra parte, benessere e attività sportiva si legano benissimo e, in questo senso, lo stiamo già sperimentando: la nostra scuola ha avviato delle convenzioni con l’agriturismo Ferdy di Lenna, che offre servizi di cura del corpo».
A dicembre l’anno zero San Pellegrino – questo è sicuro – recupera parte della propria fama storica. Quella, cioè, che ha completato il nome del paese proprio con la parola «terme». A partire da dicembre per la cittadina brembana sarà una sorta di anno zero. Quanto meno perché l’antico termalismo terapeutico, che ne ha fatto la fortuna per decenni, era abbandonato a se stesso da troppo tempo. «Ma adesso è arrivata la svolta – esordisce Giovanni Fumagalli del birrificio Via Priula – una svolta, peraltro, con una società credibile come quella dei Quadrio Curzio (che gestiscono le terme di Bormio, Pré Saint Didier, Milano e Torino, ndr). La struttura può fare da traino per tutto l’indotto locale, anche perché benessere e cura di sé hanno ancora un bel mercato. Per il nostro locale è un grande momento: siamo a pochi passi dalle terme, ci sarà tanta gente e la nostra offerta è particolare e interessante». L’ostacolo da superare, ora, riguarda il turismo mordi e fuggi: «Con le terme terapeutiche le persone si fermavano una o due settimane – riflette Raul Avogadro dell’hotel omonimo –. Ora questo servizio non esiste più. È molto probabile che la clientela arrivi al mattino e se ne vada via la sera. Escludo che si fermino più a lungo, ma spero di essere smentito dai fatti».
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al CASINO'
11 ottobre sabato ore 14 - 23
12 ottobre domenica ore 10 - 20
di passaggio ...scuriosando gli ultimi preparativi.


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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Fuori si ultima il restauro dei portici che collegheranno le Nuove Terme (in lontananza spunta il tetto)




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Dietro il teatro del Casinò

e la sua terrazzza


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p.s. Il parcheggio multipiano è dall'altro lato fiume, dietro Grand Hotel. Attenzione il ponte Umberto è aperto solo ai pedoni x restauro, utilizzare quello a valle del centro.
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