Scialpinisti sulle piste da sci - Alpi Orobie

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Scialpinisti sulle piste da sci - Alpi Orobie

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da L'Eco di Bergamo del 3 Marzo 2019 di Marta Todeschini

Gli scialpinisti sono rovinapiste o risorsa? Si riapre la battaglia

Lo scontro. Salusso da Foppolo tuona contro chi scia sui tracciati di sera e i rifugisti che li attraggono a cena Dal Pora e Valtorta l’allarme sicurezza: «È pericoloso»

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Fa caldo, di neve dal cielo ne è scesa poca e tenere in ordine le piste da sci è un’impresa sempre più dura. Ci si mettano anche – si lamentano molti gestori delle nostre stazioni invernali – gli scialpinisti che di sera percorrono le piste appena battute, e il danno – dicono – è servito. L’annosa polemica contro ciaspolatori e scialpinisti viene ora rilanciata dal direttore generale di Brembo Super Ski in fallimento, Vittorio Salusso, il factotum di Foppolo che sulla pagina Facebook di Bss ha postato un lungo scritto in cui fa presente che «nelle stagioni come queste, con questo clima, dove l’unica neve sciabile è quella prodotta dall’innevamento, credo che sia da parte degli scialpinisti e ciaspolatori una mancanza di rispetto verso di voi e verso il nostro lavoro. Ricordiamo nuovamente che è vietata per legge qualsiasi percorrenza sulle piste dopo la chiusura degli impianti». Ma il j’accuse è lanciato anche contro «gli operatori del luogo che alimentano quest’attività» i quali secondo Salusso «dovrebbero essere i primi a salvaguardare le loro risorse più importanti… la neve e gli sciatori». La domanda che però i gestori del rifugio Montebello, sentitisi chiamati in causa, si fanno è: la neve è solo quella sciata di giorno da chi compra lo skipass oppure anche quella, sempre più di tendenza, di chi sale pelli o ciaspole ai piedi? «Si sta mandando il pericoloso messaggio che Foppolo è contro uno dei fenomeni più in crescita degli ultimi anni, lo scialpinismo – afferma Gian Maria Berera del rifugio Montebello –. Arrivando anche a situazioni estreme con Carabinieri presenti di notte sulle piste. Capiamo l’esigenza di mantenere il manto nevoso, ci mancherebbe – prosegue –, ma allo stesso tempo, come località turistica, bisognerebbe avere una visione più ampia e capire altresì che gli sciatori non sono e non possono essere l’unica fonte di introito per le attività locali, già stremate dalla situazione attuale».

Le notti al rifugio
E annuncia che «non rinunceremo ai nostri mercoledì sera e sabato sera in quota. In primis perché, vista l’elevata affluenza, ci teniamo a continuare a far divertire i nostri amici scialpinisti che gradiscono molto l’iniziativa. Secondariamente perché per noi questa fonte di guadagno è essenziale per poter garantire anche noi l’apertura nelle stagioni a venire». Società degli impianti contro rifugisti a Foppolo, mentre agli Spiazzi di Gromo, dove le due realtà coincidono essendo sia il Vodala sia le piste in capo alla Iris, la scelta aziendale sposa in pieno il commento di Berera del Montebello. Dal 2008, infatti, la formula vincente degli Spiazzi sono le serate «Vodala sotto le stelle», con scialpinisti, ciaspolatori e non soltanto che raggiungono a piedi il rifugio per poi godersi la cena e rientrare a valle a tarda sera. Qui le piste restano aperte fino alle 23,30-24 a loro disposizione, poi si accende il gatto delle nevi per sistemarle. «Questione di organizzazione – spiega Alessandro Testa –: nelle serate in cui siamo chiusi le battiamo alle 17, mentre il martedì, giovedì e venerdì, quando proponiamo le serate in rifugio, le battiamo a mezzanotte».

Dopo la chiusura
Una soluzione semplice e disarmante che invece i colleghi delle altre stazioni sciistiche, dove i rifugi la sera sono chiusi, non contemplano, tutti schierati a ribadire che «la legge c’è e va rispettata». Lo dice Lorenzo Pasinetti dal Monte Pora. Scialpinista dal 1984 «ma sempre fuori pista», tiene a puntualizzare, Pasinetti ricorda che la legge regionale «vieta di percorrere le piste dopo la loro chiusura. Abbiamo messo anche noi i nostri cartelli, ogni tanto richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine – ammette –. È una questione di pericolo: di sera girano i gatti con i verricelli: se capita qualcosa, di chi è la responsabilità?». Dello stesso avviso Luigino Ruffini della Sirpa di Colere: «Gli scialpinisti rovinano il lavoro degli altri: se si è già battuta la pista, è un disastro». Così come Massimo Fossati di Itb che ammette «problemi a Valtorta, dove le piste hanno accesso direttamente dalla strada. Le piste, quando le prepariamo diventano dei cantieri: aspettiamo che succeda qualche tragedia per capirlo? E poi su queste aree dove facciamo innevamento artificiale paghiamo una concessione: entrano in casa nostra». Più cauto Omar Semperboni della Cooperativa Nuova Lizzola e rifugista del Campel: «In questo momento in cui si lavora tanto per tenere insieme la poca neve che c’è – commenta – bisogna essere un po’ più accorti».
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alvin 51
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Re: Scialpinisti sulle piste da sci - Alpi Orobie

Messaggio da alvin 51 »

...pensiero mio personale: non battere le piste le sere in cui si fanno le cene in settimana ma batterle solo dopo mezzanotte, finite le cene e quant' altro?? sempre che i gattisti o chi per loro siano disponibili!! a_11 a_45
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elio.biava
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Re: Scialpinisti sulle piste da sci - Alpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

Sembra di sentire la favola della Principessa sul Pisello...che non riusciva a prender sonno per il seme che c'era sotto il materasso! a_39
a_14
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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