TARCI ha scritto:comunque qualcuno ha novità da riferire su quel di Foppolo & Co. ??
Non e' che con la cabinovia a Foppolo non ti vediamo piu' a San Simone né!!!!
Naturalmente seguiremo i lavori della "nuova" cabinovia, che se tutto va bene iniziano a fine Agosto/ primi di Settembre!!
TARCI ha scritto:Io conto ancora di fare base a S.Simone ma se non si risolve bene a Foppolo credo che la prima vittima sarà proprio San Simone !
Non ne capirei il motivo, anzi in qualsiasi modo inizi la prossima stagione si farà buon gioco a cattiva sorte ( non è che se ti frattturi un dito per ripicca ti martelli la mano, di solito cerchi di lavorare con le rimanenti quattro dita...)
Moderatore Immagini Antiche "tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Foppolo, corsa contro il tempo per la cabinovia: la Regione c’è
Per montarla servono tra i 5 e i 6 milioni di euro:
60% dal territorio, il resto assicurato dalla Giunta Maroni. «Facciamo diventare questa emergenza un faro per il settore
Lo slalom della raccolta fondi è ormai completato: dopo gli operatori turistici locali, gli imprenditori di Bergamo e i sindaci della valle, ieri anche la Regione ha confermato l’impegno per rilanciare Foppolo. La stagione sciistica è salva, ma anziché riparare le due principali seggiovie distrutte dal rogo doloso dell’8 luglio scorso si va verso il posizionamento della nuova cabinovia. E c’è di più: il rilancio di Foppolo diventerà molto probabilmente un progetto pilota di riforma del settore degli impianti di risalita. Ieri l’ultima di una serie di riunioni che in questi giorni hanno coinvolto amministratori e settore privato, per capire le reali possibilità di ripartenza di Brembo Ski. Nella sede della Comunità montana a Piazza Brembana sono intervenuti il sottosegretario ai Rapporti con il Consiglio regionale e delegato alla Montagna, Ugo Parolo, invitato dal consigliere regionale Lara Magoni, quindi l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte e il presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni. Da Parolo e poi dall’assessore regionale al Bilancio Massimo Garavaglia (al telefono con il sottosegretario) è arrivata la conferma di quanto già anticipato nei giorni scorsi dal collega Sorte: la Regione ci sarà, ma occorre trovare la strada tecnica più giusta. «Il territorio farà la sua parte, mettendoci circa il 60% di quanto necessario – ha detto Parolo – e a questo punto la Regione non può tirarsi indietro.
Si dovrà cercare la soluzione tecnica più idonea, ma bisognerà partire quanto prima perché non si può perdere una stagione, il danno di immagine sarebbe troppo alto». Da subito la Regione ha sottolineato che non avrebbe potuto finanziare la riparazione di una seggiovia distrutta da un rogo doloso: «Un incendio non può diventare il pretesto per chiedere soldi – ha detto Parolo –. Qualsiasi soluzione dovrà essere sganciata dall’episodio contingente dell’attentato. Altrimenti si crea un precedente pericoloso». I debiti e la legge Il sottosegretario ha quindi illustrato la questione più ampia degli impianti di sci in Lombardia: «Il sistema ormai non regge più – ha detto – . Le società lombarde degli impianti sono complessivamente indebitate per 350 milioni di euro. Un’emergenza che potrebbe avere conseguenze catastrofiche. Occorre modificare il settore». La proposta che si fa strada è quella della distinzione della rete (la proprietà degli impianti) dalla gestione, alla stregua di un trasporto pubblico (come peraltro le seggiovie sono già). «Prendiamo questa situazione di criticità a Foppolo – ha continuato Parolo – per farla diventare un’opportunità di riforma del sistema. Facciamo subito una legge ad hoc, inserendo l’intervento di ripristino di Foppolo in un progetto pilota da costruire negli anni». «C’è la totale volontà di far riaprire la stazione e aiutare la valle, come detto dallo stesso presidente Roberto Maroni – ha aggiunto l’assessore Sorte – e da settimana prossima apriremo i tavoli di lavoro, perché i tempi stringono». L’appoggio è arrivato da tutti i consiglieri regionali presenti, Mario Barboni, Lara Magoni, Jacopo Scandella, Roberto Bruni e Roberto Anelli. «Il territorio sta facendo la sua parte – ha aggiunto il sindaco di Foppolo Beppe Berera – con gli imprenditori e i sindaci. Facciamo diventare questa emergenza un’opportunità. Mi metto da subito a disposizione affinché il rilancio di Foppolo diventi un progetto sperimentale per tutto il settore sciistico lombardo». I tasselli del puzzle, quindi, a una quindicina di giorni dal rogo dell’8 luglio, sono stati ricostruiti: un milione di euro almeno arriverà dagli operatori turistici locali (già una cinquantina le adesioni, metteranno 2.000 euro l’anno per dieci anni), un milione e cento mila è l’obiettivo più che fattibile di un gruppo di importanti realtà imprenditoriali cittadine che sponsorizzeranno le 54 cabine della risalita. L’impegno dei sindaci C’è poi l’impegno dei sindaci della valle (ieri presenti in una ventina su 37): dei due milioni e 900 mila euro messi a disposizione dal Consorzio Bim per progetti vallari, circa un milione dovrebbe andare al comparto neve e di questo almeno 750 mila euro a Foppolo. Da ieri con maggiore certezza, c’è anche la disponibilità della Regione. L’obiettivo, quindi, è installare la cabinovia acquistata alcuni anni fa da Brembo Ski a Corvara, ora depositata tra Mantova, Piacenza e Foppolo: consentirà di percorrere la distanza tra il piazzale Alberghi e il Montebello in sei minuti, anziché i 30 attuali, portando 2.800 persone l’ora. Per montarla servono tra i 5 e i 6 milioni di euro, indi per cui dalla Regione ci si attende (tramite aiuti a fondo perduto o con la finanziaria Finlombarda) circa il 40-50% di quanto ancora serve. E visti i tempi stretti ci si è detti che i lavori dovranno partire entro agosto. Dicembre e la neve non sono poi così lontani.
Bene, sono contento di vedere un così grande impegno per salvare una stazione sciistica della valle.
Speriamo sia l'inizio di un nuovo sistema di collaborazione tra tutti gli Enti a cui, forse, bisogna ricordare anche la viabilità che, fino a prova contraria, interessa molte più persone!
Moderatore Forum area Trekking Salita cercherò suprema libertà verso una cima che Lei mi risveglia
Non ho capito bene cosa intende fare la regione.. Un aiuto costante alle società degli impianti? Tipo le società di trasporto pubblico? Se così fosse ci avvicineremmo a ciò che si fa in Alto Adige! Sono proprio curioso di vedere in primis la partenza dei lavori (e BremboSki ci ha insegnato che non è mai troppo tardi per iniziare) e poi in cosa consiste questa strategia...
Il progresso è la realizzazione d'utopie.
Oscar Wilde
Secondo me è fondamentale la separazione tra proprietà e gestione impianti, la proprietà non può essere di un solo imprenditore ma tutti gli interessati devono essere coinvolti.
Faccio un esempio, tanto per cambiare: Bibione.
Il mare è di tutti, non ha un proprietario, ogni anno si deve intervenire con importanti lavori dovuti principalmente all'erosione della spiaggia, questi lavori non sono sul groppone solamente della società che gestisce la spiaggia (ombrelloni lettini ecc.), ma tutte le attività e proprietari immobiliari sono tenuti a pagare una tassa per questo, una specie di Consorzio di Bonifica.
Cabinovia pronta in 3 mesi? «Un’impresa da tentare
Opere edili da 2,5 milioni di euro, forse il lavoro a tre ditte insieme
Linea Enel da interrare. «Urge l’impegno formale dei fondi dalla Regione »
Rilancio di Foppolo: si attende un atto formale di impegno da parte di Regione Lombardia, dopodiché potrà partire la corsa contro il tempo, durissima e difficile, per essere pronti a dicembre e salvare la stagione sciistica 2016-2017. Durissima perché montare una cabinovia in tre mesi sarà un’impresa, possibile, ma difficile: da un punto di vista tecnico e forse burocratico. I fondi: «incassato» l’ok formale di privati (circa due milioni di euro) e Comuni della valle (dovrà arrivare dall’assemblea della Comunità montana, per circa un milione di euro), resta la Regione Lombardia che giovedì scorso ha confermato la volontà di partecipare all’operazione di rinascita della stazione di Foppolo. La volontà c’è, il metodo è stato trovato e la prossima settimana dovrebbe essere presentato un emendamento al bilancio (con primi firmatari alcuni consiglieri bergamaschi) per chiedere un finanziamento a Finlombarda. Con la certezza dei 5-6 milioni di euro necessari si potrà partire con la corsa: anziché riparare le stazioni distrutte dal rogo dell’8 luglio, installare la cabinovia marcata Leitner acquistata da Corvara alcuni anni fa, capace di percorrere la distanza tra piazzale Alberghi e Montebello in sei minuti, portando 2.800 persone l’ora. La parte relativa alla messa in funzione della cabinovia è di fatto la meno complicata, essendoci già dei contratti in essere, in parte anche già pagati: la bresciana Graffer, che ha realizzato il progetto di revisione, ha già ottenuto l’ok dal ministero dei Trasporti per il posizionamento.
Alla vicentina Nidec (ex Ansaldo) è stata affidata tutta la parte della cabina elettrica e dell’azionamento, la parte meccanica è depositata a Mantova e le cabine (54) sono a Piacenza, entrambe dalle ditte costruttrici. In corso d’opera si dovrà poi decidere lo smontaggio delle attuali due seggiovie (di sicuro il Montebello che interferirebbe con la cabinovia). La parte più difficile sarà quella delle opere edili complessivamente per una spesa di circa due milioni e mezzo di euro. La cabinovia partirà dalla zona del condominio Valgussera (più a destra dell’attuale partenza della Quarta Baita) per arrivare poco a monte (sulla sinistra) del rifugio Terrazza Salomon al Montebello, sostenuta da 18 pali. A valle sarà necessario un ulteriore sbancamento per ospitare stazione di partenza con biglietteria e magazzino; a monte la stazione di arrivo con la cabina elettrica. Poi sono previsti lavori di interramento della linea di media tensione dell’Enel, quindi opere di difesa valanghiva dal Valgussera già prescritte. Per non perdere tempo bisognerà cercare un affidamento veloce dei lavori, naturalmente all'interno di cio' che dice la legge. «La soluzione migliore potrebbe essere quella di tre imprese – dice il sindaco Beppe Berera – una che lavori alla stazione a monte, una a valle e una ai pali della risalita. Probabilmente serviranno 60-70 operai. Tecnicamente si può fare, dobbiamo avere quanto prima la certezza formale dei soldi». E la settimana prossima, da questo punto di vista, sarà probabilmente importante. La Regione si è finora dimostrata disponibile ad aiutare Foppolo, ora dovrebbe arrivare un emendamento al bilancio avente per oggetto il sostegno agli impianti da sci lombardi. Intervento che consenta, per iniziare, un prestito (da restituire magari solo fra due-tre anni). Sul piatto anche 600 mila euro (il 10% dell’intervento) fissati da una convenzione sugli impianti sciistici nel 2012. E poi l’impegno a inserire Foppolo in un progetto pilota di rilancio degli impianti di risalita lombardi, oggi gestiti da società indebitate per 350 milioni di euro.
Un aiuto costante alle società degli impianti? Tipo le società di trasporto pubblico? Se così fosse ci avvicineremmo a ciò che si fa in Alto Adige! 
