Ho letto solo ora (..non dormivo) circa l'accaduto e la discussione, in gran parte costruttiva, che ne e' nata.
Direi che l'errore da parte di Daniele10 e' stato indubbio, come del resto da lui prontamente ammesso..tra l'altro tanto di cappello per la sincerita' nel dichiararsi cosi' apertamente sul forum.
Il pendio del Montebello, e piu' in generale buona parte dei fuoripista adiacenti le piste di Foppolo, si presta al fuoripista (sempre con i dovuti accorgimenti) solo in caso di neve sufficientemente assestata, cosa evidentemente non vera in questo periodo di continue e forti nevicate.
Cio' detto, credo sia anche giusto sottolineare che in periodi come questi le ordinanze temporanee (sempre che siano emesse in maniera puntuale) dovrebbero essere evidenziate in maniera chiara in corrispondenza dei punti di accesso a fuoripista in quel frangente considerati pericolosi con messaggi che rivelino il carattere appunto temporaneo del pericolo...In altre parole, un semplice foglietto con la scritta generica "vietato il fuoripista" affisso con lo scotch alla partenza degli impianti per tutto l'arco della stagione (anche quando il divieto da parte delle autorita' non c'e' affatto e il pericolo valanghe e' pari a 1), non solo non serve a nulla ma non fa altro che far perdere di forza e credibilita' le raccomandazioni dei bollettini, dei locals, etc..
Ricordo qualche anno fa, durante una giornata di forte pericolo valanghe, di aver sentito, mentre ero in coda alla partenza della seggiovia monoposto del Valgussera, un dialogo del genere da parte di due ragazzi (gino e pino per semplicita')con lo snowboard:
Gino: "Senti Pino, che ne dici se ci facciamo il fuoripista che c'e' a sinistra della nera del Valgussera?"
Pino: "eh...sarebbe bello ma guarda li' il cartello cosa dice..."vietato il fuoripista"
Gino: "Ma vaaa Pino, non ti preoccupare quel cartello e' li' appeso da secoli anche quando c'e' fuori l'erba...e poi hai appena visto quanta gente se ne sbatte i .... e va lo stesso"
Pino: "Ah vabbe' se e' cosi' allora freghiamocene anche noi....tanto alla fine non mi sembra nemmeno tanto pericoloso oggi"
...e poi, una volta in cima, li ho visti ovviamente fiondarsi sul citato fuoripista che, in quelle condizioni, era assolutamente da vietare...lo dice uno scialpinista fortemente appassionato di neve non battuta..diciamo cosi'...ma quando c'e' da non andare fa di tutto per non andare..e se proprio non puo' farne a meno va in posti tipo boschetti o prati non troppo aperti e poco pendenti (modello Torcola oppure la gitarella di domenica scorsa in Val d'Inferno sopra Ornica)...pur sempre consapevole che il pericolo in montagna non e' mai nullo.
Se invece di quel piccolo e per nulla credibile cartello alla partenza della seggiovia, Gino e Pino avessero trovato temporaneamente transennato direttamente l'imbocco del fuoripista (cosi' fanno appena dopo una forte nevicata nei regni del fuoripista come Verbier, Alagna, La Grave...dappertutto negli USA, etc...) con un cartello narrante in caratteri cubitali qualcosa del genere: "Oggi forte pericolo valanghe: assolutamente vietato il fuoripista", seguito magari da un "1000 euro di multa per i trasgressori" (negli USA esistono casi di multe a 2000 dollari, magari in posti in cui il fuoripista, quando consentito, e' la parte trainante dell'economia locale), probabilmente ci avrebbero pensato su due o piu' volte...
Tutto cio' per dire che:
1. Non ha senso vietare sempre e comunque.
2. Non e' sufficiente il messaggio del tipo: "..bisogna usare la testa", anche perche' la testa puo' non essere buona consigliera...capita in alcuni casi anche alle guide alpine...figuriamoci ai cosidetti "sciatori della domenica"...ci vogliono messaggi chiari e rispondenti ordinanze ufficiali, con transenne da aprire e chiudere..magari tramite cartelli di "open" o "closed" in corrispondenza di alcune porte di accesso..le ho viste negli Stati Uniti in alcuni regni del fuoripista...funzionano!
