Valleve riconsegnerà le sciovie, ora la palla passa al proprietario
San Simone Ski. Il sindaco annuncia la restituzione del ramo d’azienda affittato nel 2006
Il titolare Quarti: vedremo in che condizioni si trova, poi valuterò se sarà possibile riaprire
Le domande e i dubbi sono ancora tanti, ma nell’intricata vicenda degli impianti da sci di San Simone c’è una svolta. Ieri pomeriggio, in occasione dell’incontro indetto dal neo costituito comitato di villeggianti, al quale hanno partecipato circa un centinaio di persone tra paesani, villeggianti, commercianti e operatori turistici, Santo Cattaneo, primo cittadino di Valleve, ha affermato che riconsegnerà a Franco Quarti le chiavi degli impianti di San Simone. Le sciovie Arale I, Arale II e Capriolo, e la seggiovia Colla torneranno di fatto nelle mani del legittimo proprietario, ovvero la San Simone Evolution, rappresentata appunto dall’architetto Quarti. Lo scontro Comune- proprietà La querelle tra le parti, Comune da un lato e San Simone Evolution dall’altro, è cosa di vecchia data. Si parla della stagione 2005-2006: Quarti affitta il ramo d’azienda impiantistico alla società «Val Brembana Ski», 100% pubblica, amministrata dall’attuale presidente della Comunità montana Valle Brembana Alberto Mazzoleni (presente all’incontro di ieri pomeriggio), per 130 mila euro annui, quota dalla quale sarebbero state detratte eventuali spese di manutenzione degli impianti. «Dopo quella stagione San Simone Evolution non ha riscosso nulla – afferma Quarti in un excursus che ripercorre San Simone. Il sindaco annuncia la restituzione del ramo d’azienda affittato nel 2006 Il titolare Quarti: vedremo in che condizioni si trova, poi valuterò se sarà possibile riaprire le complicate questioni – ma, cosa ben più grave, il Comune di Valleve ha requisito gli impianti, che da quel momento sono stati considerati come se fossero di proprietà pubblica». Da qui le tensioni, via via sempre più pesanti, e i problemi (tra diffide, multe e le complicazioni dovute all’avvento di Brembo Super Ski) a cui solo ieri il sindaco sembra aver messo un punto. Quarti aveva dichiarato che era impossibile parlare di un futuro per San Simone se il Comune non avesse prima di tutto restituito ciò di cui si sarebbe appropriato in maniera illegittima. Dichiarando che lunedì Quarti dovrebbe ricevere una comunicazione ufficiale dal Comune in cui stabilisce la restituzione alla San Simone Evolution degli impianti. Così, di fatto, Cattaneo apre un nuovo spiraglio per il futuro di San Simone. Se villeggianti e operatori turistici tirano finalmente un piccolo sospiro di sollievo, speranzosi di risolvere al più presto la questione in via ufficiale e di inaugurare un nuovo progetto di rilancio della stazione, Quarti si mostra più cauto.
Ipotesi cooperativa «Abbiamo fatto un passo avanti – dichiara –. La restituzione degli impianti era condizione imprescindibile per poter guardare al futuro. Certo è che gli impianti mi vengono restituiti in pessime condizioni. Nei prossimi giorni valuteremo il reale stato degli impianti e il valore di quanto mi è stato restituito. Dopodiché, conti alla mano, valuterò il da farsi e l’idea di un’eventuale apertura in vista della prossima stagione». L’amministratore della San Simone Evolution ribadisce, quindi, la sua più totale disponibilità a rilanciare il circo bianco di San Simone, «ma prima di aver constatato la condizione degli impianti difficile fare ipotesi». In realtà un’ipotesi potrebbe esserci e a promuoverla è su tutti il Comitato per San Simone, che sta valutando di costituire una cooperativa per far fronte alle spese di sistemazione degli impianti per garantire il via della prossima stagione invernale. Il comitato: cerchiamo aiuti «Crediamo in San Simone e faremo il possibile per non far morire la stazione – commenta Giampaolo Bossini, villeggiante al timone del Comitato -. Uniremo gli sforzi di tutti, cercheremo sponsor, faremo appello a Comunità montana, Provincia e Regione perché ci sostengano. Oggi un piccolo traguardo è stato conquistato. Potrebbe essere la volta buona.