Vorrei far tornare grande Foppolo, l’ex direttore dell’Inter annuncia la svolta
Massimo Moretti, dopo l’ingresso nella proprietà del resort Belmont, pronto a impegnarsi per le seggiovie
Piena disponibilità, collaboreremo coi curatori fallimentari». Gestione Quarta Baita e Montebello, verso il bando
Massimo Moretti, 63 anni, imprenditore di origini bergamasche, già direttore generale dell’Inter, è il nome nuovo per il rilancio di Foppolo: guarda agli impianti di risalita, impianti alla ricerca di un gestore dopo il fallimento della Brembo Super Ski. Ma non solo. L’obiettivo è il rilancio complessivo della stazione turistica. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi e l’ingresso nella proprietà del Belmont, il resort all’arrivo delle piste, ecco la conferma all’interessamento alle seggiovie della Brembo Super Ski, ma anche dei due impianti del Comune di Foppolo, Quarta Baita e Montebello. «Da parte mia c’è la piena disponibilità a risollevare Foppolo, a trovare una soluzione per le seggiovie, ma anche per la stazione sciistica tutta. Gli impianti, ormai, non bastano più per tenere in piedi la stazione». Una bella scommessa, visto l’andamento degli ultimi anni e le difficoltà legate all’innevamento, oltre alla crisi generale del settore.

Ci sono le potenzialità per un rilancio?
«Sono tornato a Foppolo dopo anni e ho trovato una situazione di grande crisi. Serve, però, un intervento complessivo di rilancio. In vent’anni qui sono fallite tre società di gestione, non solo la Brembo Super Ski. Si paga soprattutto la crisi del turismo invernale, gli impianti ormai sono un peso, non un guadagno. Foppolo ha bisogno di cose nuove e diverse dal Trentino Alto Adige, con cui non può competere. Ma Foppolo deve tornare in auge, come era negli Anni Settanta, lo deve alla sua storia. Le possibilità ci sono, sono tante e credo ancora inespresse».

Gli impianti di risalita non bastano, ma da qui bisogna partire. Brembo Super Ski dispone delle seggiovie sul versante di Carona (Alpe Soliva, Conca Nevosa e Valgussera), ma non di Quarta Baita e Montebello, del Comune di Foppolo, cuore trainante del comprensorio. L’ipotesi, sempre più plausibile, è che i curatori fallimentari, a cui sono stati affidati i beni della Brembo Super Ski, affittino il proprio ramo d’azienda. Mentre il Comune di Foppolo dovrebbe fare un bando per la gestione dei suoi due impianti.
«Confermo la mia totale disponibilità per trovare una soluzione. Domani (oggi per chi legge, ndr) incontreremo i curatori fallimentari. Sarà un appuntamento importante. Sono professionisti seri, avrebbero potuto mettere in vendita le proprietà e basta. Invece stanno facendo molto di più, nell’interesse di Foppolo e dell’intera valle, per cercare una soluzione complessiva».
Ma una gestione unica si potrà arrivare anche da una strada diversa: ovvero l’affitto del ramo d’azienda della Brembo Super Ski (impianti sul versante di Carona), e il bando del Comune per Quarta Baita e Montebello. A cui Moretti non si tirerebbe certo indietro?
Il sindaco di Foppolo arriva da un anno difficilissimo (dopo il rogo doloso di due seggiovie e le inchieste giudiziarie avviate anche per turbativa d’asta nel bando per la costruzione della cabinovia, ndr). Per cui ha bisogno assoluto di trasparenza. In questo senso l’affidamento delle due seggiovie comunali tramite bando pubblico mi sembra la soluzione più giusta».
Si dice di una nuova società, la «Belmont Foppolo». Di cosa si dovrebbe occupare?
Anche di servizi al turista. Perché gli impianti da soli non bastano. Pensiamo agli appartamenti, potremmo gestirli noi. Intanto iniziamo dall’incontro di domani (oggi, ndr). Probabilmente troveremo una soluzione. Mettiamo da parte i contrasti e riaccendiamo finalmente Foppolo».
San Simone Ski: per riaprire servono 300 mila euro
«Per far ripartire San Simone servono circa 300 mila euro, è una cifra realistica. Ma ora dobbiamo sapere le intenzioni della proprietà». A parlare è Paolo Bossini, milanese con seconda casa a San Simone, alla guida del comitato che da alcune settimane si batte per cercare di riaprire la stazione sciistica di Valleve. Forse la sfida più difficile per il comprensorio dell’alta Valle Brembana, dopo il fallimento a febbraio della Brembo Super Ski. Uno spiraglio è arrivato sabato scorso, con l’annuncio che il Comune di Valleve restituirà il ramo d’azienda (anche se concretamente chiavi e documenti degli impianti sono in mano alla Brembo Super Ski) alla «San Simone Evolution» di Franco Quarti, proprietario degli skilift Arale 1 e Arale 2, Capriolo, e della seggiovia Colla. A quel punto bisognerà trovare la «quadra» tra proprietà e aspiranti gestori. «Il costo di sistemazione di uno skilift Arale è stato stimato in 120 mila euro – prosegue Bossini - poi ci sono manutenzione, collaudi degli altri impianti, costi dei battipista, direttore d’esercizio, contratti, reti e assicurazioni.

In tutto circa 300 mila euro. Nel comitato ci sono villeggianti, residenti, maestri di sci e commercianti. E vorremmo che Quarti non fosse solo il proprietario ma anche partner di questo tentativo di rilancio. Lo inviteremo a sedersi a un tavolo. Di certo, poi, andremo a bussare a qualche porta per chiedere aiuti. Abbiamo contattato la Regione, il Comune di Bergamo, e la Comunità montana, presente all’incontro di sabato, non potrà dire di non conoscere la situazione di San Simone. I tempi sono strettissimi e occorre fare presto. Contatteremo anche Moretti». Da parte sua, per ora, Quarti, resta in attesa della riconsegna degli impianti: «Valuteremo cosa fare una volta ricevuta la lettera, ora è prematuro parlarne».