"Toccata e fuga" al Pizzo dei Tre Signori
Questa ultima domenica di fine Agosto è troppo bella per restare a casa, decido perciò di sfruttarla al meglio per fare una puntatina in solitaria al "Pizzo", ma questa volta scoprendo un itinerario alternativo. Infatti, seguendo le dritte di un amico del C.A.I. di Piazza Brembana, decido di partire di buon'ora dalla conosciuta località Sciòcc di Cusio in direzione Valpianella. Raggiunta la baita del Beri, abbandono il sentiero che porta al Rifugio Benigni e devio per il sentiero C.A.I. no. 107a che, risalendo la solitaria Valpianella, raggiunge la Bocchetta di Trona. A metà valle, appena sopra la baita della Valpianella (non so se ha un nome particolare o meno), si stacca sulla sx un sentierino, o meglio una breve traccia che mi permette di raggiungere rapidamente la cresta spartiacque che mi separa dalla vicina Valle d'Inferno. Da qui, per prati scoscesi e infidi per l'erbetta umida, scendo "a naso" per circa 200 metri verso il bosco sottostante, fino a ritrovare il sentiero evidente che mi permette di arrivare comodamente alla baita Ciarèi.
Da qui, per il ben conosciuto e faticoso sentiero C.A.I. no. 106, risalgo la parte alta della Valle d'Inferno fino alla omonima bocchetta e poi su fino alla cima del "Pizzo", dove ho il privilegio di restare solo per qualche minuto ad ammirare lo spettacolo delle Orobie: non me ne sarei più andato...trop bel! Ma il pranzo della domenica mi aspetta e così riparto con l'intenzione di chiudere il giro ad anello passando per il rifugio Benigni. Imbocco così il "sentiero alto", quello che parte appena sotto la Bocchetta d'Inferno e che mi porta velocemente, passando per il Giarolo, alla Bocchetta di Trona....talmente velocemente che non resisto a raggiungere anche la Cima Piazzotti



Le prime luci di una giornata spettacolare