In viaggio tra Priula, Arlecchino e Mercatorum
Questa è una storia vera...
C'era una volta un piccolo coriandolo senza colore, si appoggiò sulla mia mano mentre gli occhi leggevano un nome: Via Mercatorum. Era il mio primo amico di giornata e lo portai con me, aveva un desiderio: ritrovare il suo colore. Lo cercò nelle macchie arancioni di un gatto, nel giallo di una primula, nel marrone di una gallina. Attraversammo insieme i colori senza tempo di Cornello dei Tasso e scendemmo nel verde sfolgorante di una sorgente e nell'azzurro di un ruscello. Tra il bianco e il viola di altri mille fiori trovammo Sant'Anna, delicata chiesina sospesa su pietre chiare e foglie arrugginite di un ponticello nel bosco. Il piccolo coriandolo cercò ogni sfumatura possibile tra le curve della splendida mulattiera: invano. Chiese anche l'aiuto di una bella gatta e di tre cagnolini, guardiani di Oneta: "Andate avanti, cercate in paese", esortarono.
E noi entrammo in questo paesello, nei suoi sassi antichissimi e grigi, nei suoi frammenti di colore inaspettati. Cercammo negli stemmi e negli affreschi, nei prati e nei cortili, finché un respiro più antico degli altri ci sospinse dietro un angolo... All'improvviso una casa, una figura umana: il coriandolo si fermò. Bastò uno sguardo e lo lasciai lì: il coriandolo aveva trovato tutti i suoi colori in una volta sola. Restò con quell'uomo dal nome strano e buffo, ma prima di lasciarmi andare mi regalò tutta la luce dei suoi occhi. Disse felice: "Io sono arrivato a casa: la mia casa è un vestito, il mio nome è Arlecchino..." Mi incamminai di nuovo sulla bella mulattiera e mi allontanai dal paesino, tornando sui miei passi. Tornai avanti nel tempo fino al punto di partenza. Con un amico in meno, ma con negli occhi tutti i colori di un coriandolo che non aveva colore...
Successe qualche anno fa, la prima volta che salii a Cornello dei Tasso e Oneta, oggi ho percorso il tragitto a ritroso, partendo da San Giovanni Bianco. Un meraviglioso tuffo nel passato, che emozione calcare la storica mulattiera ed intrufolarsi in ogni angolo di Oneta e Cornello..!! Da Cornello sono poi sceso ad attraversare il Brembo, La Via Mercatorum ha continuato a guidare i miei passi sull'altro versante della valle, facendomi conoscere solitarie frazioni di San Giovanni Bianco che non avevo mai visitato: Grumo, Bosco Entro e Bosco Fuori. Frazioni che sopravvivono all'usura del tempo, dove l'occhio attento può cogliere testimonianze di un passato importante. Passando da San Pietro d'Orzio, sono poi sceso per strada a San Giovanni Bianco: ho chiuso così una camminata ad anello di grandissima suggestione, dove la natura viaggia a braccetto con un'atmosfera che profuma di storia...
San Giovanni Bianco: m'incammino sulla storica mulattiera, oggi passo a salutare Arlecchino...
