Variante di Zogno

[pluto]

in questi giorni piccoli lavori di "pulizia" sulla facciata della galleria 1....hanno tolto lo striscione "ITINERA"

[elio.biava]

in questi giorni piccoli lavori di "pulizia" sulla facciata della galleria 1....hanno tolto lo striscione "ITINERA"

E oggi, automezzo al cantiere di Ambria, di una delle due imprese locali.

[pluto]

ops...lo striscione c'è ancora ma è appoggiato dietro per terra...

[gianvalle22]

Qui si gioca al rimpallo delle responsabilità: io avrei pagato se anche l'altro... ecc. ecc.
Risultato: tutto fermo in attesa della primavera.... vedremo se arriveranno le rondini sulla variante di Zogno !!!

[nick84]

La paura non è se arriveranno le rondini prima di ripartire coi lavori... ma se saranno ancora qui!!

[IW2LBR]

da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

Variante di Zogno, cantiere abbandonato
La Val Brembana in coda ancora per anni

Una sedia abbandonata. Qualche tubo. Un mucchio di terra. Quel che rimane del cantiere all’esterno della galleria Sud della variante di Zogno. Accanto sfrecciano le auto sull’ex statale della Valle Brembana ma, uno-due chilometri più a monte, tra San Pellegrino e il capoluogo brembano, la coda – soprattutto in questi weekend di sole – è inevitabile. Come inevitabile, restando in coda e passando a pochi metri dalla nuova strada, non pensare a quando le gallerie saranno aperte al traffico. Tunnel pronti. Ma mancano circa 24 milioni di euro per poterci passare. Tolta la pubblicità di Itinera Nei giorni scorsi Itinera (tramite la subappaltatrice Cogesud) ha portato via gli ultimi materiali di cantiere proprio dall’imbocco della galleria sud. Lo striscione stessodell’Itinera, appeso a due pali, è stato staccato. Ora regna la desolazione. Gli operai dell’impresa di Tortona (Alessandria), di fatto, avevano già lasciato il cantiere a fine ottobre, con lo stop dei lavori. Ma nell’ultimo mese, naturalmente su indicazione dell’impresa appaltatrice, qualcosa si era mosso.«Sono state fatte alcune rifinitureagli imbocchi delle gallerie – spiega il consigliere provinciale e sindaco di Lenna Jonathan Lobati – ed è stato sgomberato materiale dalla zona di Ambria.

Quanto ai container che sono stati portati via da Cogesud in questi giorni dall’imbocco Sud, si tratta di materiale che l’impresa aveva lasciato lì in attesa di spostarlo in altri cantieri». Consegnato nell’estate 2011, il cantiere per la variante di Zogno, stando alle previsioni e agli annunci di Provincia e Regione, doveva completarsi all’inizio di quest’anno (così, per esempio, promisero a fine 2013, quando si inaugurò la seconda galleria). Poi sono spuntati improvvisamente gli imprevisti negli scavi che – dagli iniziali 44 milioni di euro – hanno fatto lievitare i costi di altri 24 milioni circa. Precisa, però, ancora Lobati: «Di questi soldi, 7,8 milioni sono quelliche serviranno per l’impiantistica. E si conoscevano da subito. Il progetto iniziale, infatti, venne modificato: per ridurre la pendenza dal 5,5% al 3% si allungò la galleria del Monte di Zogno di circa 500 metri. I costi lievitarono proprio di 7,8 milioni di euro. Si preferì così concludere le gallerie e togliere i fondi per l’impiantistica. Quindi si sapeva già da tempo che quei soldi mancavano. E si doveva andare a cercarli». Sette milioni e 800 mila euro: ovvero la quota che la Provincia, ora guidata da Matteo Rossi, quindi, si è impegnata a trovare, inserendola nei prossimi tre o quattro bilanci. Gli altri 16 milioni mancanti li avrebbe garantiti la Regione che, però, attende quelli di Via Tasso. L’unica cosa certa è che i soldi a oggi non sono stati stanziati, il cantiere è fermo, la Val Brembana (e i turisti), sicuramente, resteranno in coda ancora per almeno due anni. Una situazione che rischia anche di compromettere gli sforzi fatti per il turismo. A cui, si aggiunge, peraltro, in questi giorni, lo scontro tra gli amministratori sul progetto di completamento della nuova Villa d’Almè-Dalmine, arteria anch’essa fondamentale per l’accessoalla valle. «Gli uffici della Provincia stanno provvedendo alla perizia per valutare i costi supplementari – prosegue Lobati – e sono in stretto contatto con Itinera a cui comunicano progressivamente i risultati. A fine febbraio si dovrebbero avere i risultati e da lì capire esattamente quanti soldi mancano. La certezza del finanziamento si avrà solo a fine marzo, con il bilancio di previsione. A maggio-giugno il cantiere potrebbe riaprire». La ricerca dei fondi Ma da dove dovrebbe prendere i soldi la Provincia? Dall’alienazione di beni immobili, dal recupero di crediti dallo Stato (per circa due milioni di euro) e dalla dismissionidelle azioni in Brebemi e nella Serenissima (le aste, però, sono andate deserte). Sul cantiere regna la desolazione, sul futuro della variante di Zogno quantomeno l’incertezza. Il 2015 non sarà l’anno dell’apertura, come annunciato più volte. Lo sarà il 2017, come (ri)previsto da Milano? L’auspicio è che le istituzioni, da quelle locali fino alla Regione, facciano veramente il possibile per accelerare i tempi, non sedendosi ad aspettare. Magari su quella seggiola abbandonata all’inizio della variante.

[Paolo]

[muro73]

Scandaloso

[alvin 51]

il sistema italia ha colpito ancora, dando sempre compito di progetti, programmi e calcoli di spesa a gente con poca abilità alle reali necessità del caso. Che importa è che non ci sono responsabilità a cui dover rendere conto ma che pagano sono sempre gli utenti, cittadini. Complimenti.