Premessa storica generale.
Le montagne si sono formate e trasformate in ere geologiche di milioni di anni senza la presenza dell’uomo. I boschi si sviluppavano naturalmente in modo continuo e con le essenze vocazionali ai diversi suoli, pendenze e quote altimetriche. I prati di fondovalle non esistevano e i pascoli erano solo nella fascia alpina. Con l’insediamento massiccio dell’uomo nelle valli sono state disboscati i larghi fondovalli e le pendici morbide creando pascoli e coltivi. Un lavoro di disboscamento e lavorazione del terreno per aumentare la produttività della terra per il valligiano dall’800 al 1600. La toponomastica testimonia questa fase dei disboscamenti: Tagliata, Roncola, Spino, Piazzo. Arale, Bosco, Olmo, Peghera, In quel periodi di economia di auto sussistenza la valle poteva sfamare ancora pochi valligiani e già nel 1100 molti valligiani soprattutto uomini forti emigravano stagionalmente e il fenomeno resterà elemento di sopravvivenza per molte famiglie.
I coltivi, i pascoli, i boschi venivano utilizzati in tutti i possibili modi che permettessero del reddito. Il legname d’opera veniva tagliata, trascinata escivolato lungo i canaloni delle montagne e portato alla pianura tramite il Brembo per fluitazione. Le perdici aspre, strapiombanti venivano sfruttate con la pascolazione di capre e pecore, falciando i paglioni e il fieno magro sui piccoli pianori; il legname scomodo e lontano dagli abitati, trasformato sul posto in carbone di legna. La valle era punteggiata da carbonaie, spiazzi per i “Poiat”, il carbone di legna veniva portato a valle in sacchi a spalla e a dorso di mulo con una ragnatela di sentierini ancora oggi individuabili su fianchi delle valli. Nel 1900 con le tecniche di teleferiche e i trasporti ferroviari di fondovalle è iniziato uno sfruttamento in grande scala dei boschi in valli laterali non sfruttate come la bassa val Parina. All’inizio 900 la popolazione era cresciuta con le innovazioni delle colture della patata, granoturco e gli sfruttamenti minerari ed idroelettrici. La fame e la necessità di valorizzare e sfruttare il possibile mette d’accordo in val Parina tanti comuni e decine di famiglie proprietari di tanti mappali, realizzando viabilità e trasporti che sono durati 40 anni. Il legname da sfruttare era tanto ed è stata costruita la ferrovia e la teleferica per Valpiana., si trasportò principalmente legname, anche barite, poi marmo e infine sabbia e ghiaia per le strade.
I tagli dalla prima guerra mondiale sino agli anni 50, non sono stati toccati i faggi giganteschi in quota che facevano da corona agli alpeggi, perché erano di difesa del suolo e poi troppo grandi per portare a valle e oggi hanno raggiunto dimensioni monumentali. Nella valle dei Ross sopra la grotta di Corna sono stati lasciati dei carpini adulti che attualmente sono a dimensione record. Gigantesco l’Olmo sopra la grotta di Corna.
Mario.barba