Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Nulla è separato, se a decidere sismo noi. Bisogna però, che ci metttiano d'accordo, conciliando le legitime esigenze di tuti.
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Morte orso catturato in Trentino fatto gravissimo
dal quotidiano Libero - Mercoledi' 13 Giugno 2012
Animali: Enpa, morte orso catturato in Trentino fatto gravissimo
Roma, 13 giu. - (Adnkronos) - L'Ente Nazionale Protezione Animali esprime "vivo disappunto per il decesso, a seguito dell'anestesia, dell'orso catturato ieri in Trentino. Dopo la cattura, la sterilizzazione e il confinamento in cattivita' dell'Orsa Jurka e molti altri episodi decisamente criticabili - commenta Ilaria Ferri, direttore scientifico dell'Enpa - il progetto 'Life Ursus' gestito in Trentino annovera un'altra pagina nera".
"E' evidente come sia necessario - aggiunge Ferri - rivedere nelle sedi opportune tutto il progetto 'Life Ursus' e le iniziative previste da esso, nonche' la professionalita' degli operatori coinvolti. Gli animali, per altro appartenenti a specie particolarmente protette, non sono oggetti di cui disporre a piacimento e con criticabile professionalita'. L'Ente Nazionale Protezione Animali ha sollecitato la presentazione di una interrogazione parlamentare e inviato una richiesta di immediati chiarimenti al ministero dell'Ambiente. Infatti, non sono piu' accettabili giustificazioni che possono essere date a persone che ignorano completamente l'argomento. Ben conosciamo tutti i rischi dell'anestesia su animali selvatici - prosegue Ferri - per questo ci auguriamo che l'operazione sia stata condotta da veterinari competenti e non da personale non veterinario".
"La professionalita' degli operatori deve garantire non solo il rapporto 'costi-benefici', ma deve anche assicurare che l'anestesia sia effettuata in modo idoneo e opportuno, riducendo al massimo i rischi e valutando attentamente sia il punto di inoculo sia il dosaggio degli anestetici. Anche per questo infatti possono avvenire decessi indesiderati, ma assolutamente evitabili con il ricorso a figure altamente professionali ed esperte. L'Enpa - conclude la nota -ritiene fondamentale che la necroscopia sia effettuata super partes e che possa chiarire la causa del decesso e le eventuali responsabilita' per le quali la Protezione Animali si riserva di adire le vie legali".
Animali: Enpa, morte orso catturato in Trentino fatto gravissimo
Roma, 13 giu. - (Adnkronos) - L'Ente Nazionale Protezione Animali esprime "vivo disappunto per il decesso, a seguito dell'anestesia, dell'orso catturato ieri in Trentino. Dopo la cattura, la sterilizzazione e il confinamento in cattivita' dell'Orsa Jurka e molti altri episodi decisamente criticabili - commenta Ilaria Ferri, direttore scientifico dell'Enpa - il progetto 'Life Ursus' gestito in Trentino annovera un'altra pagina nera".
"E' evidente come sia necessario - aggiunge Ferri - rivedere nelle sedi opportune tutto il progetto 'Life Ursus' e le iniziative previste da esso, nonche' la professionalita' degli operatori coinvolti. Gli animali, per altro appartenenti a specie particolarmente protette, non sono oggetti di cui disporre a piacimento e con criticabile professionalita'. L'Ente Nazionale Protezione Animali ha sollecitato la presentazione di una interrogazione parlamentare e inviato una richiesta di immediati chiarimenti al ministero dell'Ambiente. Infatti, non sono piu' accettabili giustificazioni che possono essere date a persone che ignorano completamente l'argomento. Ben conosciamo tutti i rischi dell'anestesia su animali selvatici - prosegue Ferri - per questo ci auguriamo che l'operazione sia stata condotta da veterinari competenti e non da personale non veterinario".
"La professionalita' degli operatori deve garantire non solo il rapporto 'costi-benefici', ma deve anche assicurare che l'anestesia sia effettuata in modo idoneo e opportuno, riducendo al massimo i rischi e valutando attentamente sia il punto di inoculo sia il dosaggio degli anestetici. Anche per questo infatti possono avvenire decessi indesiderati, ma assolutamente evitabili con il ricorso a figure altamente professionali ed esperte. L'Enpa - conclude la nota -ritiene fondamentale che la necroscopia sia effettuata super partes e che possa chiarire la causa del decesso e le eventuali responsabilita' per le quali la Protezione Animali si riserva di adire le vie legali".
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Ma chi sono gli amici degli orsi?
tratto da Ruralpini di Michele Corti - Mercoledi' 13 Giugno 2012
Ma chi sono gli amici degli orsi?
Gli ipocriti ambiental-animalisti dovrebbero riflettere. Life Ursus è stato un buon progetto per gli orsi o "ecologia spettacolo"? Chi studiava l'orso trentino autoctono da decenni aveva criticato Life Ursus. Ora, uno di questi, Tomasi, ex direttore del Museo di scienze propone di "selezionare" gli orsi in base alla mitezza. Gli orsi educati restano, quelli maleducati vengono esiliati in paesi disposti ad accoglierli (magari dove verranno cacciati e finiranno nei ristoranti!). Somma ipocrisia e somma ambiguità di una pseudo-wilderness da baraccone che deve ricorrere alla "selezione zootecnica" per avere orsi compatibili con un territorio piccolo e fortemente antropizzato. Ma se l'orso viene selezionato dall'uomo che animale selvaggio è? Intanto un orso è morto per narcosi dopo la cattura da parte dei forestali della squadra addetta al controllo degli orsi. Non è il primo e non sarà l'ultimo. Il prezzo che l'orso paga all'ipocrisia verde. Una pallottola è molto più umana di catture, anestesie, deportazioni, traslochi. Un circo di cui le vittime sono l'orso e chi lavora e vive in montagna a contatto con quall'ambiente reale che gli ecologisti da salotto hanno sostituito con una mitica wilderness, il "teatro della natura" in cui far recitare - da loro pilotati come deus ex machina - le comparse: predatori, prede, carnivori, necrofagi, erbivori. Tutto per la loro gioia e diletto (unito ad alcuni benefit molto venali, si intende).
Ma chi sono gli amici degli orsi?
Gli ipocriti ambiental-animalisti dovrebbero riflettere. Life Ursus è stato un buon progetto per gli orsi o "ecologia spettacolo"? Chi studiava l'orso trentino autoctono da decenni aveva criticato Life Ursus. Ora, uno di questi, Tomasi, ex direttore del Museo di scienze propone di "selezionare" gli orsi in base alla mitezza. Gli orsi educati restano, quelli maleducati vengono esiliati in paesi disposti ad accoglierli (magari dove verranno cacciati e finiranno nei ristoranti!). Somma ipocrisia e somma ambiguità di una pseudo-wilderness da baraccone che deve ricorrere alla "selezione zootecnica" per avere orsi compatibili con un territorio piccolo e fortemente antropizzato. Ma se l'orso viene selezionato dall'uomo che animale selvaggio è? Intanto un orso è morto per narcosi dopo la cattura da parte dei forestali della squadra addetta al controllo degli orsi. Non è il primo e non sarà l'ultimo. Il prezzo che l'orso paga all'ipocrisia verde. Una pallottola è molto più umana di catture, anestesie, deportazioni, traslochi. Un circo di cui le vittime sono l'orso e chi lavora e vive in montagna a contatto con quall'ambiente reale che gli ecologisti da salotto hanno sostituito con una mitica wilderness, il "teatro della natura" in cui far recitare - da loro pilotati come deus ex machina - le comparse: predatori, prede, carnivori, necrofagi, erbivori. Tutto per la loro gioia e diletto (unito ad alcuni benefit molto venali, si intende).
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Ti sbagli, Lele. I confini li ha varcati da un pezzo. Ho seguito personalmente, con l'Università di Pavia, a partire dai primi anni '80, i i movimenti del lupo, che ha colonizzato dapprima l'Appennino Ligure-Emiliano, poi le Alpi Franco - Italiane e da ultimo, da quanto mi risuta, ad oggi, sporadici casi di presenza sono accertati anche sulle Orobie. Non si tratta ancora di una popolazione stabile, e probabilmente nemmeno di "branchi" nel senso stretto e corretto del termine. Ma la fauna locale è certamente più rica di quanto non si creda comunemente. Mica che me ne lamenti. Anzi! 

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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
C'e' gia' un argomento aperto sui Lupi:Lele93 ha scritto:So che il topic è dedicato all'orso, però volevo anche parlare di questa possibilità.....che infondo è affine.....
fauna-selvatica-alpi-prealpi-orobie-f11 ... t2295.html
e un nostro forumendono racconta l'incontro ravvicinato con il lupo in Valterzera (Mezzoldo):
fauna-selvatica-alpi-prealpi-orobie-f11 ... 95-36.html

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Chiarezza sull'orso, incontro a Morbegno
Dal quotidiano La Provincia di Sondrio - Giovedi' 14 Giugno 2012
Chiarezza sull'orso, incontro a Morbegno
MORBEGNO - «Senza creare allarmismi e rispettando la sensibilità di ciascuno, dopo il recente avvistamento dell'orso in città e nelle sue vicinanze è giusto fare chiarezza, senza ingigantire il fenomeno, pur reale, ma senza neppure sottovalutarlo. Per questo invitiamo i cittadini a prendere parte all' incontro di questa sera». Le parole sono dell'assessore all'Ambiente di Morbegno, Stefano Cipponi e si riferiscono alla serata di oggi al museo civico, durante la quale dalle 20,30 si parlerà del "Nuovo frequentatore delle montagne lombarde", con gli esperti di Ersaf e Wwf.
Incontro volutamente previsto dal Comune all'indomani dell'avvistamento nel rione San Marco-piazzetta Tre fontane nella città del Bitto e nell'area della frazione di Arzo. «È indispensabile che cittadini, turisti, chi percorre i nostri sentieri e le nostre montagne possa farlo con la certezza e la sicurezza che il territorio è monitorato costantemente. Verranno allora illustrate le garanzie di protezione per evitare contatti diretti e come approcciarsi a questo nuovo elemento che oggi, è innegabile, rientra a tutti gli effetti nella biodiversità del nostro territorio - continua Ciapponi -. Al tempo stesso l'informazione di oggi sarà utile anche a operatori agricoli, apicoltori o del settore zootecnico ai quali verranno esposte le possibilità di risarcimento danni e le modalità assicurative per tutelarsi dal passaggio dei plantigradi». Aspetti su cui si impegna la Regione Lombardia.
Presenza reale, approccio scientifico e niente favole sull'orso saranno tematiche affrontate questa sera al museo. Durante il quale, ad esempio, si parlerà delle figure formate a gestire eventuali situazioni di emergenza: nel caso in cui il plantigrado sia segnalato in modo stabile nei pressi dei centri abitati, si deciderà se intervenire con un monitoraggio e presidio delle zone interessate o con azioni di dissuasione. All'appuntamento che rientra nel progetto europeo denominato Life Arctos, organizzato anche in collaborazione con la direzione del Parco delle Orobie Valtellinesi, interverranno Elisabetta Rossi della direzione generale Sistemi verdi e paesaggio di Regione Lombardia; Mauro Belardi, di Wwf Italia, Maria Ferloni della Provincia di Sondrio.
Chiarezza sull'orso, incontro a Morbegno
MORBEGNO - «Senza creare allarmismi e rispettando la sensibilità di ciascuno, dopo il recente avvistamento dell'orso in città e nelle sue vicinanze è giusto fare chiarezza, senza ingigantire il fenomeno, pur reale, ma senza neppure sottovalutarlo. Per questo invitiamo i cittadini a prendere parte all' incontro di questa sera». Le parole sono dell'assessore all'Ambiente di Morbegno, Stefano Cipponi e si riferiscono alla serata di oggi al museo civico, durante la quale dalle 20,30 si parlerà del "Nuovo frequentatore delle montagne lombarde", con gli esperti di Ersaf e Wwf.
Incontro volutamente previsto dal Comune all'indomani dell'avvistamento nel rione San Marco-piazzetta Tre fontane nella città del Bitto e nell'area della frazione di Arzo. «È indispensabile che cittadini, turisti, chi percorre i nostri sentieri e le nostre montagne possa farlo con la certezza e la sicurezza che il territorio è monitorato costantemente. Verranno allora illustrate le garanzie di protezione per evitare contatti diretti e come approcciarsi a questo nuovo elemento che oggi, è innegabile, rientra a tutti gli effetti nella biodiversità del nostro territorio - continua Ciapponi -. Al tempo stesso l'informazione di oggi sarà utile anche a operatori agricoli, apicoltori o del settore zootecnico ai quali verranno esposte le possibilità di risarcimento danni e le modalità assicurative per tutelarsi dal passaggio dei plantigradi». Aspetti su cui si impegna la Regione Lombardia.
Presenza reale, approccio scientifico e niente favole sull'orso saranno tematiche affrontate questa sera al museo. Durante il quale, ad esempio, si parlerà delle figure formate a gestire eventuali situazioni di emergenza: nel caso in cui il plantigrado sia segnalato in modo stabile nei pressi dei centri abitati, si deciderà se intervenire con un monitoraggio e presidio delle zone interessate o con azioni di dissuasione. All'appuntamento che rientra nel progetto europeo denominato Life Arctos, organizzato anche in collaborazione con la direzione del Parco delle Orobie Valtellinesi, interverranno Elisabetta Rossi della direzione generale Sistemi verdi e paesaggio di Regione Lombardia; Mauro Belardi, di Wwf Italia, Maria Ferloni della Provincia di Sondrio.
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Anestesia all’orso: vi spiego perché è stata una fatalità
tratto dal Il Trentino di Luca Marognoli - Venerdi' 15 Giugno 2012
Anestesia all’orso: vi spiego perché è stata una fatalità
TRENTO. L’orso va solo ringraziato perché «dà molto più di quanto prenda». Se si è adattato a vivere nel nostro territorio e si è riprodotto fino a superare i quaranta esemplari significa che il Trentino, oltre che un ambiente naturale di grande pregio, è anche un territorio sano e integro. Roberto Guadagnini, veterinario e titolare della clinica Zoolife di Mezzolombardo, sostiene che per il turismo il plantigrado rappresenta un’eccezionale risorsa.
La morte di un orso per anestesia è davvero così comune o può esserci una responsabilità di chi è intervenuto?
Le anestesie sono sempre delicate, anche per le persone c'è una soglia di rischio. In clinica riusciamo a fare esami del sangue ed elettrocardiogrammi e tutto questo permette di capire se c'è una situazione di rischio. Tante volte decidiamo di non operare: anche 5 giorni fa abbiamo rinunciato all'intervento su un cane posticipandolo a un secondo momento. Su un animale selvatico questo non si può fare: la possibilità che quell'orso avesse qualche problema per conto suo c'è. Non conosco il motivo della morte, però è la cosa più probabile. Quindi non si può assolutamente parlare di cattiva gestione, perché non ci sono strumenti di valutazione preventiva.
Gli orsi sono nel mirino degli allevatori e degli agricoltori per i danni causati. Come spiega, da esperto in comportamenti animali, la disinvoltura con cui un animale selvatico si avvicina all'uomo?
Alcuni albergatori hanno sfruttato la situazione, mettendo dei carnai per attirarlo: si è quindi creata un'abitudine dell'orso alla gente. E' una pratica vietata ma in passato è stata fatta. Ma che l'orso uccida una pecora o una capra è un danno minimo: parliamo di poche decine di capi. Il problema è che quando l'orso uccide, l'uomo porta via l'animale morto e lui non può finire il suo pasto. E' il comportamento umano che altera il problema.
Ci sono rischi per gli escursionisti o gli allevatori?
L'uomo non rappresenta una preda per l'orso. Dalla quarantina di esemplari che abbiamo non è stato causato nessun incidente con le persone e, in un posto densamente popolato come il nostro, questo è prova che quando ci vede se ne scappa via. Mi fa sorridere chi dice che l'orso sia una limitazione al turismo perché in realtà è un gran volano. La gente viene in Trentino perché trova un paesaggio naturale integro e se c'è l'orso vuol dire che è vivo e vero. Il fatto che la popolazione stia aumentando, inoltre, attesta che l'ambiente è sano. Dobbiamo quindi ringraziare l'orso perché dà questo segnale. Anche al parco di Spormaggiore, dove sono veterinario, ci sono quarantamila ingressi l'anno e stanno aumentando.
Una cosa sono le galline, un'altra gli asini, che vengono percepiti spesso come animali da affezione. Come difenderli dalla predazione? Gli allevatori sostengono che le protezioni suggerite dalla Provincia all'orso fanno un baffo...
E' vero che ci sono poche protezioni che funzionano. L'asino è un animale di grande taglia e rientra nelle specie cacciabili dall'orso: purtroppo può succedere. In ogni caso l'orso tende a cacciare animali più deboli e vecchi: l'asino, quando è giovane, può anche scalciare per difendersi. Fa pena sapere che un asino venga sbranato, ma fa parte di un discorso naturale. Ogni giorno nei macelli vengono uccisi tanti cavalli e asini e la gente non si indigna tanto. Fa parte del gioco.
Giusto dimezzare la popolazione di orsi come propone Dellai? Non è una misura eccessiva e dove andrebbero a finire quelli prelevati?
Non ha senso: la popolazione si adatta. Quando gli orsi sono troppi ci sono meccanismi naturali di limitazione: alcuni esemplari se ne vanno via. La quantità attuale il nostro ambiente la può tranquillamente gestire. Pensiamo a quanti incidenti con il motorino ci sono, ma nessuno vuole abolire il motorino per questo.
Anestesia all’orso: vi spiego perché è stata una fatalità
TRENTO. L’orso va solo ringraziato perché «dà molto più di quanto prenda». Se si è adattato a vivere nel nostro territorio e si è riprodotto fino a superare i quaranta esemplari significa che il Trentino, oltre che un ambiente naturale di grande pregio, è anche un territorio sano e integro. Roberto Guadagnini, veterinario e titolare della clinica Zoolife di Mezzolombardo, sostiene che per il turismo il plantigrado rappresenta un’eccezionale risorsa.
La morte di un orso per anestesia è davvero così comune o può esserci una responsabilità di chi è intervenuto?
Le anestesie sono sempre delicate, anche per le persone c'è una soglia di rischio. In clinica riusciamo a fare esami del sangue ed elettrocardiogrammi e tutto questo permette di capire se c'è una situazione di rischio. Tante volte decidiamo di non operare: anche 5 giorni fa abbiamo rinunciato all'intervento su un cane posticipandolo a un secondo momento. Su un animale selvatico questo non si può fare: la possibilità che quell'orso avesse qualche problema per conto suo c'è. Non conosco il motivo della morte, però è la cosa più probabile. Quindi non si può assolutamente parlare di cattiva gestione, perché non ci sono strumenti di valutazione preventiva.
Gli orsi sono nel mirino degli allevatori e degli agricoltori per i danni causati. Come spiega, da esperto in comportamenti animali, la disinvoltura con cui un animale selvatico si avvicina all'uomo?
Alcuni albergatori hanno sfruttato la situazione, mettendo dei carnai per attirarlo: si è quindi creata un'abitudine dell'orso alla gente. E' una pratica vietata ma in passato è stata fatta. Ma che l'orso uccida una pecora o una capra è un danno minimo: parliamo di poche decine di capi. Il problema è che quando l'orso uccide, l'uomo porta via l'animale morto e lui non può finire il suo pasto. E' il comportamento umano che altera il problema.
Ci sono rischi per gli escursionisti o gli allevatori?
L'uomo non rappresenta una preda per l'orso. Dalla quarantina di esemplari che abbiamo non è stato causato nessun incidente con le persone e, in un posto densamente popolato come il nostro, questo è prova che quando ci vede se ne scappa via. Mi fa sorridere chi dice che l'orso sia una limitazione al turismo perché in realtà è un gran volano. La gente viene in Trentino perché trova un paesaggio naturale integro e se c'è l'orso vuol dire che è vivo e vero. Il fatto che la popolazione stia aumentando, inoltre, attesta che l'ambiente è sano. Dobbiamo quindi ringraziare l'orso perché dà questo segnale. Anche al parco di Spormaggiore, dove sono veterinario, ci sono quarantamila ingressi l'anno e stanno aumentando.
Una cosa sono le galline, un'altra gli asini, che vengono percepiti spesso come animali da affezione. Come difenderli dalla predazione? Gli allevatori sostengono che le protezioni suggerite dalla Provincia all'orso fanno un baffo...
E' vero che ci sono poche protezioni che funzionano. L'asino è un animale di grande taglia e rientra nelle specie cacciabili dall'orso: purtroppo può succedere. In ogni caso l'orso tende a cacciare animali più deboli e vecchi: l'asino, quando è giovane, può anche scalciare per difendersi. Fa pena sapere che un asino venga sbranato, ma fa parte di un discorso naturale. Ogni giorno nei macelli vengono uccisi tanti cavalli e asini e la gente non si indigna tanto. Fa parte del gioco.
Giusto dimezzare la popolazione di orsi come propone Dellai? Non è una misura eccessiva e dove andrebbero a finire quelli prelevati?
Non ha senso: la popolazione si adatta. Quando gli orsi sono troppi ci sono meccanismi naturali di limitazione: alcuni esemplari se ne vanno via. La quantità attuale il nostro ambiente la può tranquillamente gestire. Pensiamo a quanti incidenti con il motorino ci sono, ma nessuno vuole abolire il motorino per questo.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
è su che ti aspetta ai gemellimeteopedro ha scritto:è ancora dalle nostre parti.... L'attacco nella notte tra mercoledì e giovedì...


cercano cercano di tener nascosti i fatti/misfatti dell'orso...meno se ne parla e più diventa bravo..... ma qualche notizia "scappa"


- bipbip
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Pluto, per cui, se non abbiam notizie di misfatti dell' orso è semplicemente perchè ci nascondono le notizie. non perchè costui si fà i fatti propri senza scassare i marones com'e' successo per lungo periodo.pluto ha scritto:cercano cercano di tener nascosti i fatti/misfatti dell'orso...meno se ne parla e più diventa bravo..... ma qualche notizia "scappa"

