Quando domenica mattina il Linzone mi ha visto parcheggiare la macchina avrà detto: "Ma l'è amò che..?!". Sì, perchè la cartina nuova fiammante acquistata al Comune di Roncola San Bernardo (costo 2 euro...) aveva scatenato una curiosità da soddisfare, l'ho salito da tutti i versanti, ma questo mi mancava: sono andato a fare asciugare le ossa sul sentiero che risale il Monte Piacca, piccola elevazione che il Linzone mette a guardia del Colle d'Albenza, siamo sul lungo costolone che dalla vetta scende in perfetta direzione sud. Escursione a due volti, si comincia con una lunga e pacifica sterrata realizzata per servire vecchie cave di quarzo e diaspro totalmente recuperate: senza perdere ne guadagnare dislivello si arriva fino alla località La Baita, dove tra vasti betulleti si prende il ripido sentiero che dopo 600 metri di dislivello porta in vetta al Linzone, una specie di direttissima. Diversi anche i volti dei panorami che questa escursione offre: le ferite dell'immensa cava di Corna Massaia sono una crepa che spezza il cuore appena le vedi, mentre per fortuna altre vedute svelano angoli di indubbia bellezza, pur riconoscendo che altri itinerari sono sicuramente più accattivanti di questo. Giornata tiepida e soleggiatissima, peccato solo per le foschie che sporcavano e non poco i famosi panorami, soprattutto quelli sulle pianure: anticipo di primavera sul mitico Linzone, benvenuti sul lato sud.
Ultimo tornante della strada della Roncola, giro sulla Via Cave Quarzo: la si può percorrere senza alcun divieto fino al termine, ma io posteggio dopo 50 metri davanti ad un nuovo caseggiato rosso mattone e mi avvio a piedi...