cllocate ha scritto:Ammetto che il giro di sabato è un pochino "oltre il pedalabile "
E quindi mi è venuta voglia di rifarlo, in "exploration mode"...
O, meglio, di tentare come variante la discesa su Branzi, visto che quella che abbiamo tentato a giugno non si è rivelata molto praticabile.
Quindi ho spolverato la bici (che era inattiva da un mese e mezzo), ho fatto la mia solita levataccia (in sella verso il Calvi attorno alle 10.50 ...), e con tanta buona volontà ho cominciato a pedalare.
La prima sorpresa si è palesata a pochi minuti dalla partenza: visto l'orario non propriamente mattutino mi aspettavo di incontrare solo qualche escursionista diretto a Pagliari, mentre ti vado a beccare nientepopodimeno che il MaCa: non ti vergogni a partire a quell'ora?
Nota a margine: l'OFC sembra avere ormai il controllo totale del territorio, e non solo in ambito montano: giovedì sera me ne stavo andando tranquillo tranquillo in palestra quando un grido alpestre ha richiamato la mia attenzione - uno dei gemelli di Brembilla aveva deciso di scendere a pattugliare anche la città...
Tornando a noi: nulla da aggiungere all'itinerario di salita: direzione Calvi, deviazione per il lago di Sardegnana, quindi risalita al lago Marcio.
Non ho raggiunto i Laghi Gemelli e il Colombo/Becco, visto che ero partito tardino, e che il motivo principale della pedalata era provare la discesa su Branzi. Quindi dopo il pranzo al sacco nei pressi del lago Marcio sono sceso al Casere, e da lì ho imboccato il sentiero 212.
Il pezzo iniziale ha un fondo non eccessivamente dissestato, ma in questa stagione è perennemente in ombra, ed era quindi molto viscido a causa della brina che si forma sulle rocce.
A seguire un tratto decisamente più piacevole, pur con qualche passaggio impegnativo.
Poi qualche tornante con fondo roccioso, su cui ho desistito rapidamente, portando la bici a mano.
Altro tratto divertente, poi una lunga sequenza di tornanti con fondo roccioso e molto dissestato, su cui ho nuovamente fatto il pedone.
Si giunge infine al bivio, poco sopra Branzi (via Monaci a destra, via Cagnoli a sinistra); assolutamente sconsigliato andare a destra - il sentiero è inizialmente invitante, ma diventa rapidamente impraticabile in bicicletta (e impegnativo persino a piedi). Il sentiero di sinistra è invece un po' problematico all'inizio, poi diventa abbastanza fattibile, per terminare su uno sterrato che riporta alla "civiltà".
Tutto sommato direi che si riesce a rimanere in sella per il 60/70% del percorso; osando un po' di più si riuscirebbe probabilmente a rimanere in sella per buona parte della discesa, escludendo alcuni passaggi ostici e i due tratti (purtroppo piuttosto lunghi) con fondo roccioso e molto dissestato e tornanti stretti che sono più adatti ad un trial che ad una bici.
Ovviamente, se io fossi dotato di
GIANT REIGN X1, come ormai buona parte del forum, l'avrei percorso
tutto in sella, senza problema alcuno - ma sarebbe troppo facile, e poco divertente

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Faccio abbastanza fatica a paragonarla alla discesa di giugno, perchè in quel caso il fondo piuttosto bagnato ha sicuramente complicato le cose; con l'asciutto, per quel che ricordo, penso sia paragonabile - forse anche un po' più fattibile di questa.
A livello di affollamento del sentiero sono simili: entrambi deserti.
Scendere a Branzi implica, ovviamente, il dover risalire fino a Carona (4km, circa 350 metri di dislivello), e questo può essere poco piacevole se si è stanchi.
Allego alcune fotografie, per documentare gli splendidi colori di questo periodo.