Monte Pradella dal Mezzeno

[Fabius]

Ammesso che in preventivo era fare la cima del Farno, faccio comunque un po' di conti da buon ragioniere , "allora: siamo a poco più di metà strada, le gambe ancora reggono, sono le 10,30 quindi dai, abbastanza presto, poi mi appare in fondo il M.Pradella che mi tenta, ma la decisione finale riguarda il meteo....ancora zero nuvole, incredibile !
Bestia ma se è lungo quel traverso.....su dai facciamolo non possiamo perdere questa opportunità, Pradella su un piatto d'argento, anzi d'oro! L'oro delle Orobie."

[Fabius]

Saluto cosi' la ValBrembana sperando di tornarci ancora abbastanza in forma per il rientro

[Fabius]

Accelero il passo per rimanere nei tempi previsti di rientro ed eventuali contrattempi, la traccia di sentiero salirebbe al Passo di Valsanguigno per poi scendere, ma io per annullare inutili saliscendi cerco la linea di massimo rendimento attornando varie vallette un poco scomode ma comunque non esposte in leggera discesa fino sotto alle Cime di ValSanguigno, mi segue sempre il M.Corte mostrandomi ora la sua selvaggia costiera di NordEst (oggetto dell'ultimo report di Ser59)

[Fabius]

Qui la traccia di sentiero è flebile, sicuramente il tratto più "scomodo" della gita, tra l'erba isiga viperosa e i massi conglomerati inclinati il percorso è un poco arduo, ci troviamo nell'alta conca di Presponte, luogo dimenticato da tutti (soprattutto da chi dovrebbe fare i sentieri ) anche dai pascoli che oramai sono scesi, spesso qui è il regno della nebbia quindi anche possibilità di smarrirsi in questo silenzio irreale, ma oggi sembra il deserto dei Gobi.
Un incontro lo faccio con uno scheletro forse di pecora e mi viene in mente: l'acqua oggi è oro visto che il clima è torrido e non ho incontrato 1 ruscello dal Mezzeno! Benedetta sia quella signora.... (si consideri che proprio qui è il regno dei temporali)

[Fabius]

Alcune pozze d'acqua sotto la ValSanguigno e la costiera del Fop sullo sfondo mi accompagnano lungo il traverso

[Fabius]

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[Fabius]

Fino all'ultimo non lo vedi e poi....eccoci al Lago Gelato, il secondo più alto delle Orobie Bergamasche (m.2410), incastonato e silenzioso tra le rocce sotto la cima del Pradella, fuori dal mondo! E' la prima volta che lo vedo in versione estiva

[Fabius]

Dopo avere ripreso fiato, vedo la cima a portata di piedi; l'ambiente e il meteo eccezionale, con la compagnia di un escursionista incontrato, la fatica sembra non esistere più anche guardando addietro la seconda parte del percorso

[Fabius]

Lasciando perdere il percorso segnato salgo per la via più diretta, in suggestivo ambiente d'alta quota tra i massi scistosi e sedimenti del Verrucano, fino alla facile divertente superpanoramica crestona finale di mezzogiorno (giusto in orario )