Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

Alla S4 Marco mi cede l'onore del quinto tiro: la parete perde di verticalità a questo punto, e si articola in un sistema di diedroni paralleli,
che costituiscono fasce oblique da sinistra a destra, separati da fasce strapiombanti meno compatte e rotte in scaglie e blocchi.
La fessurazione diventa più profonda e le protezioni a friend facili e affidabili (al contrario dei chiodi a lama nelle fessure cieche
del terzo e quarto tiro...).

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Orobie Brembane, mon amour: calcare, dolomia, verrucano, gneiss, scisti, vulcanite, graniti, pseudotachiliti… where else?
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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

Sequenza del quinto tiro.

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

zig-zag di corde...

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

E finalmente l'ultimo passaggio di uscita dalla parete, una scaglia a lama da superare in dulfer con delicata uscita in aderenza,
atletica ma meravigliosa!

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

In vetta, con l'emozione che ci prende alla gola...

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

panorama verso il Publino, Masoni, Venina, Pes Gerna.

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

e verso la Valtellina.

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

Ciao Lago Moro, alla prossima?

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Re: Corno Stella Parete NO: Via nuova Giulia

Messaggio da lucaserafini »

Via Giulia - Parete Nord-Ovest Corno Stella - Relazione Tecnica

Prima Salita 15 Agosto 2020 - Marco e Luca Serafini

Difficolta': IV e V

Dislivello: 180 m, 8 chiodi usati, di cui 5 lasciati (6 chf, 4 lasciati), set completo (e sovrabbondante) di friends da mini
a grandi

Roccia: ottimo e compatto gneiss chiaro del Corno Stella, un poco sporco di erba nelle seconde metà dei tiri 3 e 4,
che si consiglia di affrontare con condizioni di parete asciutta

Tempo impiegato: ore 5:30 dall'attacco alla vetta

Avvicinamento: prevedere circa 2 ore dal Rifugio Montebello, situato all’arrivo della seggiovia del Montebello
a quota circa 2100 m, raggiungibile anche con comodo servizio di jeep da Foppolo, attraverso il Lago Moro, il
Passo di Val Cervia e le gande gneissiche alla testata della Val Cervia. Abbassarsi dal Passo di Val Cervia sul
versante valtellinese seguendo il sentiero, fino ad un poggio erboso, dove si abbandona il sentiero e si scende
in traverso verso destra in una valletta che permette di guadagnare i pendii erbosi con ghiaia alla base dei
salti rocciosi sottostanti il passo di Val Cervia. Da qui si punta alle rocce montonate, cioè le placche levigate
dall’antica vedretta, alla base del costolone pronunciato che scende dalla cresta O del Corno Stella, attraversate
le quali, in mezza costa ed in corrispondenza di un ometto, si entra nella conca glaciale situata alla base della
parete NO (N.B. la quota minima che si deve raggiungere in discesa dal Passo di Val Cervia è circa 2200 m).

La via Giulia risale la parete NO nel settore intermedio della grande placconata, tra le due vie Cercando Valerio,
descritta in

alpinismo-arrampicare-valle-brembana-f1 ... 10995.html

e Granitica Stellare, descritta in

alpinismo-arrampicare-valle-brembana-f1 ... 11056.html

http://nuoveviesulleorobie.blogspot.com/?m=1

L'attacco è in comune con la Cercando Valerio, alla sommità di un grande blocco di gneiss situato alla base dello sfasciumoso
canalino-camino che scende da un intaglio della cresta N del Corno Stella, ben evidenziato dalla discontinuità fra le due rocce
che ne formano le facce: compatto gneiss chiaro del Corno Stella a destra, sbriciolato e scuro Gneiss di Morbegno a sinistra. Il
grande blocco si raggiunge risalendo la ripida costola erbosa che fiancheggia a sinistra il risalto roccioso basale della parete
NO del Corno Stella. Il primo tiro di corda è pure in comune con la Cercando Valerio, che si abbandona quando inizia a
costeggiare verso sinistra la grande placconata gneissica.

1) ignorando il canalino-diedro a sinistra, si risale sulla verticale del terrazzo per placche quarzifere molto articolate
fino ad un comodo terrazzo alla base di un pilastrino piu' compatto (qui è la S1 della Cercando Valerio, che si salta proseguendo
ed usando il chf come protezione), che si risale uscendo su rocce rotte alla sommità del costoncino che adduce alla grande e
poderosa compatta placconata di gneiss chiaro. Sosta su comodo terrazzo (S1, 60 m, II e III, 1 ch e 2 chf, tutti lasciati).

2) ignorando la Cercando Valerio che va a sinistra lungo il bordo sinistro della placconata, si risale la placconata verso destra
seguendo un sistema di fessure-spaccature parallele, poi in aperta placca fino ad un piccolo terrazzino dove la placconata si fa
più verticale. Sosta su friends grandi e clessidra (S2, 45 m, IV, friends grandi).

3) salire verticalmente la placca soprastante cercando il primo chiodo sul margine sinistro a circa metà altezza e un secondo
chiodo sul margine destro alla sommità della placca, da cui si traversa in orizzontale a sinistra (10 metri) seguendo una cornicetta
che permette di guadagnare la base di uno spigoletto (1ch) caratterizzato da uno strano corno roccioso da superare in dulfer o in
aggiramento a sinistra, per continuare poi fino alla comoda cengia erbosa soprastante sostando al centro della placca successiva
(S3, 50 m, V molto continuo, friends e 5 ch, 3 lasciati, 1 chf lasciato).

4) salire l'evidente bella placca che adduce ad un diedrino appena a sinistra di un tetto: superare il diedro prima sul lato sinistro
poi su quello destro, facendo attenzione a qualche scaglia poco sicura (molto infido se bagnato), fino a raggiungere una seconda
comoda cengia erbosa (S4, 40 m, IV+, friends e 3 ch, 2 lasciati, sosta su friends grossi).

5) affrontare il diedrone soprastante, inclinato verso destra, e risalirlo fino a poter sormontare la sua faccia sinistra, superandone
lo strapiombo grazie ad alcune scaglie sporgenti. Guadagnata la base di una altra fascia strapiombante si attraversa alla sua base
verso sinistra per alcuni metri fino a prendere un diedro finale tendente verso destra e caratterizzato in uscita da una bellissima
scaglia da superare in dulfer. Proseguire su rocce rotte in direzione della croce di vetta (S5 a pochi metri dalla croce di vetta,
60 m, IV molto continuo, vari friends, consigliamo di spezzare questo lungo tiro in due, sostando sotto le scaglie, in modo da poter
raggiungere la croce e sostare su di essa).
Ultima modifica di lucaserafini il martedì 15 settembre 2020, 12:36, modificato 1 volta in totale.
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